La Svizzera restituisce 4 reperti archeologici all’Italia. Recuperata una lettera del 500 indirizzata a Ludovico Ariosto dal Duca di Ferrara.

Presso la sede dell’Istituto di Cultura Svizzero in Italia, lo scorso 9 marzo 2023, alla presenza dell’Ambasciatore svizzero in Italia S.E. Monika Schmutz Kirgöz, sono stati restituiti all’Italia, rappresentata dal Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, pregiati reperti archeologici: quattro vasi databili dal VII al IV sec. a.C., etruschi e dauni.

Erano presenti la Dott.ssa Fabienne Baraga, Capo Servizio specializzato in Trasferimento internazionale dei beni culturali dell’Ufficio Federale Svizzero della cultura, il Consigliere Ambasciatore Clemente Contestabile, il Prof. Marc- Andrè Renold dell’Università di Ginevra.

CARABINIERI TPC VENEZIA
LETTERA INDIRIZZATA A LUDOVICO ARIOSTO RESTITUITA ALL’ARCHIVIO DI MASSA
La lettera fu inviata il 13 febbraio 1524 da Alfonso I d’Este, Duca di Ferrara a Ludovico Ariosto, all’epoca Commissario Generale in Garfagnana, e riguardava il tema dell’amministrazione della giustizia di quel territorio, ostile e difficile da gestire, terra di briganti al servizio dei signorotti locali.

Il Duca, nel riprendere le osservazioni mosse dal Commissario, mostrava l’intenzione di voler reagire alle provocazioni e al contempo confortava l’Ariosto ampliando i suoi poteri d’azione e confermandogli la sua piena fiducia.

I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, con l’ausilio dei funzionari della Direzione Generale Archivi e i relativi uffici periferici del Ministero della cultura, durante lo scorso mese di luglio hanno intercettato la missiva oggetto di una trattativa privata e hanno proceduto al sequestro, quale “bene culturale” inalienabile.

Le indagini svolte hanno accertato l’autenticità del manoscritto e l’appartenenza all’archivio di Stato di Massa, confermata dalla presenza della numerazione presente sulle predette lettere data da Giovanni Sforza, primo direttore dell’Archivio di Stato di Massa (1887 – 1903).

C.S.M. 9 marzo 2023

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