La prima volta de ‘Li zite ngalera’ opera comica in napoletano del 700 di Leonardo Vinci. Direttore Andrea Marcon, regia Leo Muscato. Diretta su LaScalaTv e convegno di studi.

Il progetto di riscoperta e rilancio del repertorio barocco italiano inaugurato dal Teatro alla Scala nel 2021 approda in terra napoletana con Li zite ngalera (Gli sposi sulla nave), musica di Leonardo Vinci sugli irresistibili versi in lingua partenopea di Bernardo Saddumene: cinque rappresentazioni dal 4 al 21 aprile 2023 per un’opera e un compositore mai ascoltati al Piermarini. La rappresentazione del 21 aprile sarà trasmessa in diretta su www.lascala.tv. Tutte le rappresentazioni saranno precedute da una presentazione, nel Ridotto dei palchi, a cura di Claudio Toscani, professore associato di Storia del melodramma e di Filologia musicale all’Università degli Studi di Milano.

[Muscato, prima prova Zite, ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala]

La comicità trascinante giocata su equivoci e travestimenti e la felice caratterizzazione di ambienti e personaggi sono affidati all’estro registico di Leo Muscato, che si avvale delle scene di Federica Parolini e dei costumi di Silvia Aymonino, e alla sapienza musicale di uno specialista come Andrea Marcon, che dirigerà musicisti dell’Orchestra della Scala su strumenti originali cui si aggiungeranno componenti de La Cetra Barockorchester.

In palcoscenico un cast giovane, spigliato e in buona parte madrelingua con Raffaele Pe al debutto scaligero, Chiara Amarù, Francesca Pia Vitale, Francesca Aspromonte, Marco Filippo Romano, Antonino Siragusa, Filippo Mineccia, Filippo Morace, Alberto Allegrezza e Fan Zhou.

Nel Ridotto dei Palchi il 31 marzo dalle 15 alle 18 avrà luogo il convegno “La quotidianità
trasfigurata della commeddeja pe museca”
a cura di Raffaele Mellace con interventi diPaologiovanni Maione, Andrea Marcon, Dinko Fabris e dello stesso Mellace. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

IL COMPOSITORE
Nato a Strongoli, nei pressi di Crotone, in una data imprecisata dell’ultimo decennio del ‘600, Leonardo Vinci si forma a Napoli, al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, ed entra al servizio del principe di Sansevero. Scrive opere per i principali teatri di Napoli, in particolare per il piccolo Teatro dei Fiorentini, e diviene insieme a Leonardo Leo l’autore più ricercato nel genere della “commeddeja pe museca”, piccola opera comica o sentimentale ricca di spunti naturalistici attinti dalla brulicante vitalità delle strade cittadine. La fama crescente lo porta a cimentarsi con l’opera seria nelle maggiori città italiane: nel 1724 è a Roma con Farnace (in cui canta Farinelli) dove tornerà nel 1726 con La Didone abbandonata e nel 1730 con Artaserse, entrambe su versi di Metastasio, e nel 1725 è a Venezia con Ifigenia in Tauride. Nel 1725 entra nella Cappella Reale di Napoli dove resta, fino alla morte avvenuta nel 1730 in circostanze mai chiarite: si parlò di un avvelenamento.

[Scena prima, prova Zite ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala]

L’OPERA (OVVERO COMMEDDEJA PE MUSECA)
Li zite ngalera, rappresentata al Teatro dei Fiorentini il 3 gennaio 1722, è la prima commedia per musica della quale sia sopravvissuta la musica. L’autore del libretto è Bernardo Saddumene, pseudonimo di Andrea Bermures. La commedia di Vinci ottiene alla prima rappresentazione e alle numerose riprese un successo tale che quasi tre anni dopo, alla fine del 1724, si considerò un investimento sicuro riproporre su un altro palcoscenico, quello del Teatro della Pace, questo spettacolo che aveva fatto impazzire tutta Napoli. Un successo ripetutosi nel 1729 al Teatro Capranica di Roma in una versione rielaborata in lingua toscana dallo stesso Saddumene con musica arrangiata da Giovanni Fischietti, con il titolo La costanza.

L’azione di Li zite ngalera si svolge a Vietri, nei pressi di Salerno, ed è assai complessa. Ruota intorno a quattro giovani amanti dalle voci chiare, Ciomma, Belluccia, Carlo, Titta (rispettivamente tre soprani e un contralto) e a tre vecchi dalle voci scure, Meneca, Col’Agnolo, il capitano Federico (rispettivamente due tenori e un basso).

Dopo la sua ripresa moderna nel 1979, si contano sulle dita d’una mano le occasioni di riascolto dal vivo di questa commedia musicale. Da ricordare tra i capitoli della riscoperta le rappresentazioni dirette da Massimo de Bernart al Teatro della Pergola per il Maggio Fiorentino nella revisione e regia di Roberto de Simone nel 1978.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 22 marzo 2023
Immagini delle prove: Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

LI ZITE NGALERA (GLI SPOSI SULLA NAVE)
4 – 21 aprile 2023

www.teatroallascala.org

Lascia un commento