Al Museo Nazionale Collezione Salce, manifesti dalla Collezione Salce e iconografie dalla Collezione Mazzocato.

Il 25 marzo del 1300, è opinione prevalente fra gli studiosi, Dante Alighieri iniziò il suo viaggio nel mondo ultraterreno. Il 25 marzo, dal 2020, si celebra il Dantedì, e il 25 marzo 2023 ha inaugurato presso il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso la mostra “Dante icona pop”. I pezzi esposti provengono dalla collezione dei manifesti Salce e dalla collezione iconografica Mazzocato.

La “fortuna” di Dante ha una storia complessa. Fu amato dai contemporanei e per tutto il Quattrocento, ma nel 1525 Pietro Bembo lo condannò all’oblio stabilendo la superiorità di Petrarca per la poesia e di Boccaccio per la prosa. Scrisse il Bembo che il grande fiorentino parla “con rozze e disonorate voci”. Il poeta fu amato peraltro da due grandissimi come Michelangelo e Vico, e lo amò anche Foscolo che agli inizi dell’Ottocento, nei Sepolcri, sbozzò il mito del “ghibellin fuggiasco”.

Durante il Risorgimento coloro che sognavano Roma capitale lo elessero a loro bandiera: Dante, l’anticlericale che aveva condannato alle pene infernali tutti i Papi contemporanei accusandoli di simonia, cioè di commercio di oggetti sacri. L’intellettuale che giustificava e avallava, a distanza di secoli, la fine del potere temporale della Chiesa.

Fu solo nel 1870 che Francesco De Sanctis riconobbe l’altissimo valore letterario dell’opera di Dante e gli restituì la paternità rispetto alla nostra lingua e alla nostra letteratura. Scrisse De Sanctis: «Dante è l’anima non solo come individuo, ma come essere collettivo, come società umana, o umanità».

Dante si riappropria così del suo primato, irrompe nella pittura, nella scultura e nella musica, diventa testimonial pubblicitario di mille prodotti diversi. La Commedia è tradotta in pellicola. Lui, la sua vita, le sue opere diventano cartoline (una vera e propria industria) e si traducono in valori filatelici in tutto il mondo. Poi fumetti, videogiochi, giochi di carte e giochi da tavolo. Insomma, la rivincita del Sommo Poeta su chi lo aveva condannato a un silenzio durato secoli.

[Dante nella vita dei tempi suoi (Leopoldo Metlicovitz, 1922)]

LA MOSTRA
La mostra – a cura di Elisabetta Pasqualin, testi di Gian Domenico Mazzocato, da un’idea della Società Dante Alighieri Comitato di Treviso – propone pezzi assolutamente unici. La pubblicità della macchina da scrivere Olivetti e il cartellone per il film Dante nella vita dei tempi suoi, girato per celebrare il sesto centenario della morte di Dante e destinato a un flop clamoroso a fronte delle enormi spese sostenute. Poi l’olio Dante e un Dante incredibilmente a cranio aperto per una sedicente associazione di “simbologia psicografica” attiva alla fine dell’Ottocento.

Tra Ottocento e Novecento Dante divenne inesauribile risorsa pubblicitaria: ha “sponsorizzato” di tutto. Dalle scarpe (a Milano furoreggiò una linea di calzature a lui intitolata) alle automobili e alle macchine da scrivere, da un noto lassativo a sigari, liquori, sigarette, cioccolatini, prodotti per la toilette. Perfino una lametta Dante.

Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Vittorio Gassman leggeva Dante negli spot di Carosello per Perugina, e Giorgio Albertazzi lo faceva per Barilla. Per la Magnesia San Pellegrino un Dante in versione inferno sconta il mal di pancia di una eccessiva libagione, attraversa il purgatorio dell’assunzione del lassativo, approda al paradiso di un ritrovato equilibrio, pronto a una nuova abbuffata.

Per la milanese Truffet, produttrice di agitatori d’aria (cioè ventilatori) il grafico Vincenzo Ceccanti immagina che la tempesta infernale che trasporta Paolo e Francesca sia generata appunto da un possente ventilatore.

Dalla Collezione Mazzocato le figurine Liebig, le cartoline tratte dalla edizione della Divina Commedia del 1902 curata dalla Alinari e firmate dai maggiori artisti italiani, le cartoline edite dalla Sborgi di Firenze i cui disegnatori illustrarono, anche per il mercato estero, tutto il poema episodio per episodio. Una serie di slide illustra i diversi aspetti di questo complesso e articolato rapporto col mondo moderno.

Vedi anche la mostra a Ravenna conclusasi nel gennaio 2022: notizia DeArtes con immagini qui

C.S.M.
Ufficio Stampa, 20 marzo 2023

DANTE ICONA POP
25 marzo – 30 aprile 2023

Museo nazionale Collezione Salce
San Gaetano, via Carlo Alberto 31 Treviso
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