Fondato l’Archivio storico di Regina Cassolo Bracchi, prima scultrice dell’avanguardia italiana: appello per censire esemplari non conosciuti.

È stata tra le figure più innovative nel panorama artistico europeo del 900. Dopo la prima grande retrospettiva museale italiana presentata alla GAMeC di Bergamo nel 2021 (vedi notizia DeArtes con galleria fotografica qui), in seguito alla parallela acquisizione da parte del Centre Pompidou di Parigi di un significativo nucleo di opere dell’artista e dopo essere tornata protagonista nel 2022 in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, l’eredità intellettuale di Regina Cassolo Bracchi (Mede 1894 – Milano 1974) trova rappresentanza nell’associazione a lei intitolata, denominata “Archivio Regina Cassolo Bracchi”.

L’ARCHIVIO
Fondato per iniziativa di Gaetano e Zoe Fermani, con il supporto scientifico di Paolo Campiglio, Chiara Gatti e Lorenzo Giusti, l’Archivio Regina è un’associazione culturale nata con lo scopo di studiare, catalogare e promuovere l’arte di Regina Cassolo Bracchi a livello italiano ed estero, curando la tutela del suo nome, della sua produzione artistica e della documentazione a essa riferita, tramite la certificazione e l’archiviazione della sua opera generale, oltre alla realizzazione di un catalogo ragionato.

Impegnato nel regesto del corpus completo delle opere di Regina Cassolo Bracchi, fra sculture, disegni, maquette, taccuini, l’Archivio Regina lancia un appello per censire esemplari a oggi non conosciuti o non catalogati, al fine di costituire un database offerto in consultazione a studiosi e studenti, in vista di una sempre maggiore e approfondita conoscenza e divulgazione della ricerca dell’artista.

L’Archivio Regina è costituito dal lascito dell’artista a Gaetano e Zoe Fermani, membri del comitato scientifico accanto a Paolo Campiglio, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Pavia, Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo, e Chiara Gatti, direttrice del MAN di Nuoro.

REGINA CASSOLO BRACCHI
È stata la prima scultrice dell’avanguardia storica italiana. Fu futurista negli anni della formazione e astrattista radicale nella piena maturità. È stata la prima donna del Novecento italiano a utilizzare materiali sperimentali, come latta, alluminio, filo di ferro, stagno, carta vetrata. E anche la prima artista in Italia ad appendere nell’aria geometrie fluttuanti fatte di frammenti plastici, Plexiglass, perspex o rhodoid. Innovativa nei modi e nelle intuizioni, sosteneva che il progetto e l’idea fossero superiori, nella loro originalità larvale, all’opera finita. «Scelgo temi di tale semplicità, costruzioni talmente elementari che potrebbero essere riprodotte da chiunque in base ad una mia esatta descrizione».

Eppure la storia l’aveva dimenticata. Come molte donne dell’arte di inizio secolo, Regina era rimasta ai margini dei manuali. Un caso femminile all’ombra dei maestri, seppure il suo nome comparisse in calce ai manifesti del Futurismo (firmò nel 1934 il Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista) e sebbene sia stata notata da André Breton e da Léonce Rosenberg che, dopo un incontro parigino nel 1937, le propose un contratto con la sua galleria, cui lei rinunciò per tornare in Italia.

La critica ha spesso distrattamente omesso la sua presenza dalle cronache, nonostante Regina avesse avuto un ruolo di punta quale unica donna del MAC italiano, il Movimento Arte Concreta (fondato nel 1948), sempre attiva nei contatti con la direzione del gruppo francese “Espace” (nato nel 1951). La sua mente teorica animò, infatti, la vivacità culturale del secondo dopoguerra, coinvolta nel dibattito artistico dall’amico Bruno Munari che la conobbe al tempo dell’avventura futurista e la volle poi al suo fianco nel mondo dell’arte concreta.

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI 
Fra i prossimi appuntamenti internazionali che vedranno la presenza di Regina, si segnalano: il nuovo allestimento del Centre Pompidou di Parigi che riserverà una sala del percorso alla vicenda del gruppo MAC e del suo gemellaggio con il gruppo francese “Espace”, partendo proprio dalle opere di Regina giunte recentemente in collezione; la pubblicazione, a cura di Alessandro Giammei e Ara Merjian, del volume monografico dedicato alla scultura moderna in Italia, Fragments of totality, edito da Yale University Press.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 27 marzo 2023

ARCHIVIO REGINA (consultabile previo appuntamento)
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