Nel luglio del 1931, in occasione della prima retrospettiva allestita a Parigi, Vogue dedicava a Boldini, scomparso solo qualche mese prima, un articolo dal titolo emblematico: «Giovanni Boldini. Pittore dell’eleganza». Nel momento in cui il ritrattista che per decenni era stato l’arbitro del gusto parigino lasciava la scena, iniziava il mito di un artista che, avendo dato vita a un canone di bellezza e di stile moderno e dirompente, avrebbe ispirato generazioni di stilisti, da Christian Dior a Giorgio Armani, da Alexander McQueen a John Galliano.

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Il magnetismo dei ritratti di Giovanni Boldini, nei quali i suoi modelli appaiono mondani, sicuri di sé e del proprio potere di seduzione, deve molto al rapporto che il pittore ebbe con la nascente industria del fascino e della celebrità alla quale, a sua volta, dette un contributo notevole. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Museo Giovanni Boldini di Ferrara, la mostra “Boldini e la moda”, a cura di Barbara Guidi con la collaborazione di Virginia Hill, racconta per la prima volta la storia di questo affascinante legame. Frutto di un lungo studio che, attraverso i documenti, ha permesso la ricostruzione della fitta rete di rapporti sociali e professionali dell’artista, la rassegna mostra infatti come Boldini fu capace di farsi interprete della moda del tempo fino a giungere a influenzarne le scelte, al pari di un contemporaneo trendsetter.

Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, crocevia di ogni tendenza del gusto e della modernità, Boldini ha immortalato la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque. Il suo talentuoso pennello ha consegnato alla posterità le immagini dei protagonisti di quell’epoca mitica – da Robert de Montesquiou a Cléo de Mérode, da Consuelo Vanderbildt alla marchesa Casati – concorrendo a fare di loro delle vere e proprie icone glamour.

Ritratto di Madame Charles Max, olio su tela, Boldini Giovanni (1842-1931), Musée d’Orsay, ParigiBoldini, Giovanni1896Francia – Parigi, Musée d’Orsay

Colta inizialmente per quel suo essere quintessenza della vita moderna, elemento che àncora l’opera alla contemporaneità, la moda – intesa come abito, accessorio, ma anche sofisticata espressione che trasforma il corpo in luogo del desiderio – diviene ben presto un attributo essenziale e distintivo della sua ritrattistica. Grazie a una pittura che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali volte a esaltare tanto le silhouette dei modelli quanto le linee dei loro abiti – e con la complicità delle creazioni dei grandi couturier Worth, Doucet, Poiret e le Sorelle Callot – Boldini dà vita a una personale declinazione del ritratto di società che diviene un vero e proprio canone, modello di stile e tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.

Un percorso suggestivo composto da oltre cento opere mette insieme dunque splendidi dipinti, disegni e incisioni di Boldini e dei suoi colleghi Degas, Manet, Sargent, Whistler, Seurat, Blanche ed Helleu a meravigliosi abiti d’epoca, libri e oggetti preziosi. Ordinata in sezioni tematiche, ciascuna patrocinata da letterati che hanno contribuito a fare della moda un elemento fondante delle poetiche della modernità, da Charles Baudelaire a Oscar Wilde, da Marcel Proust a Gabriele D’Annunzio, la rassegna svela i suggestivi intrecci tra arte, moda e letteratura che hanno segnato la fin de siècle e, evocando la cornice di mondanità, charme e raffinatezza che fecero da sfondo alla lunga carriera di Boldini, immerge il visitatore nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese e in tutto il suo elegante edonismo.

C.S.

BOLDINI E LA MODA
16 febbraio – 2 giugno 2019
Ferrara, Palazzo dei Diamanti


Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

Studio Esseci