Di Barbara Baroni. MantovaMusica: interpretazione classica che guarda allo stile galante e crea uno ‘staccato’ particolare del pianista e fortepianista.

È continuato l’approfondimento nel “mare” dello stile barocco con il ciclo di concerti- conferenze che mettono in luce il fecondo periodo di Bach alla corte di Anhalt-Köthen, con Danilo Mascetti pianoforte, ottimo interprete anche al fortepiano e continuo, e con le note introduttive a cura di Marco Pedrazzi, esperto in musicologia.

L’evento si è svolto in occasione della serie MantovaMusica Diciottoetrenta nel giorno della festa di San Valentino, presso la splendida location dell’ex chiesa della Madonna della Vittoria. Ancora un programma monografico su J.S.Bach.

Notiamo che un perno della Suite come la corrente nella prima e nella terza Suite è in stile francese, mentre la corrente delle altre segue lo stile italiano. Bach usò anche tempi di danze non obbligate (per esempio polonaise e in questo caso minuetto, anglaise, aria, gavotta). Spiega Pedrazzi che vi è incertezza e ricerca sull’origine dei titoli delle Suites. Risulta anche la denominazione Suites pour le clavecin, trasferito in “francese”.

Il pianista ha eseguito Suite francese n. 3 in sol minore BWV 814 aperta con la Allemanda, interpretata in modo staccato. Poi Corrente mossa da virtuoso e Sarabanda, con uso simbolico degli intervalli e dissonanze, Angloise divertimento vivace in una composizione originale, Minuetti e Giga, continuum in ascesa.

Si proseguiva con la Suite francese n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 815 formata da un inaspettato Preludio che non viene sempre eseguito (di solito il Preludio è solo nelle Suites inglesi) meravigliosa imitazione dell’arpa, dolce e intenso ricamo arpeggiato in cui si è distinto il pianista Danilo Mascetti, ricordando lo strumento prediletto di Bach, il clavicordo, con un momento sentimentale.

Seguivano la Allemanda legata dolce e cantabile con arabeschi, la Corrente ritmo di danza mosso. Pausa meditativa grazie alla Sarabanda dal senso di solitudine e malinconica. Risultavano graziose le Gavotta prima e seconda e notevole l’Aria oasi libera per il compositore, così il Menuetto e infine Giga molto veloce.

Per concludere con l’impegnativa Suite inglese n. 6 in re minore BWV 811:eccoil Preludio lento molto ampio eseguito benissimo, l’Allemanda densa accanto alla Courante mossa e ornata. Poi la Sarabande (danza spagnola e orientale e diffusa nelle colonie) profonda ed intensa con il Double come variante. Ancora, le importanti Gavotta prima e seconda o Musette, brano vasto e commovente ripreso da Schönberg, derivato da “cornamusa”, assai aggraziate ed eseguite spesso separate dal contesto.A seguire, un’ampia Giga piena di rilievo ed estremo virtuosismo, un brano di carattere narrativo che si avvicina alla musica contemporanea con la spazialità sonora registro acutissimo e poi basso con suono tempestoso. La Suite inglese n.6 è paragonata ad una oratio ricca di figure retoriche. Rammentiamo che la Suite in generale è fissata nella successione delle danze da J.J.Froberger, allievo di Frescobaldi intorno al 1693, con alternative  di invenzione più libera.

Danilo Mascetti ha scelto «tra le infinite possibilità per trasporre Bach al pianoforte» una interpretazione classica che guarda allo stile galante e crea uno ‘staccato’ particolare che è molto personale e non è una imitazione del cembalo; oltre al grande virtuosismo soprattutto nelle Gighe ha dato particolare espressione ai Preludi. Si profila come interprete originale di Bach, rivissuto nella ricerca del sublime e approfondendo la scrittura misteriosa che meraviglia gli ascoltatori.

Infine i due stupendi bis: la trascrizione per strumento a tastiera di Bach del “Concerto per oboe” di Benedetto Marcello omaggio all’autore italiano, melodia evocativa e struggente, e la raffinata Sonata in Do di Cimarosa. Pedrazzi ha citato il secentesco Muffat per ricordare che «l’unione di danze di diversi paesi si contrappone alle guerre che avvenivano allora come oggi con un ideale di pace».

Ricordiamo l’impegno sociale del pianista Danilo Mascetti che lavora dal 2015 con organizzazioni sociali in Lombardia ed è fondatore di “Arte Solidale Festival”, sul Lago di Como: il ricavato di questa iniziativa con strumenti storici viene devoluto per i minori abbandonati. Danilo esegue spesso Concerti di J.S. Bach, C.P.E. Bach e Mozart e musica da camera con celebri Ensemble internazionali e, tra gli altri titoli, si è laureato con una tesi sul Minuetto nella produzione pianistica Beethoveniana al Master Europeo in Musica Antica in Olanda e Repubblica Ceca.

                                                                                  Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova, chiesa Madonna della Vittoria
– MantovaMusica Diciottoetrenta, il 14 febbraio 2025
Foto B.B.

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