Di Barbara Baroni. MantovaMusica: Full immersion nelle colonne sonore e nel music crossover, da Bolling a Morricone.

Tutto il fascino raffinato del jazz francese e colonne sonore celebri e molto amate, uniti a sfumature della musica classica, con ritmi coinvolgenti che toccano il sentimento dell’ascoltatore ed hanno commosso come in un prezioso arazzo anche rievocando film splendidi. Un momento di full immersion con “Colonne sonore e jazz” e nella cosiddetta “swing era”, capace di creare un’empatia particolare con il pubblico. Per l’occasione vi era il fantastico Duo (formato nel 2002) Paolo Zampini flauto, che ha collaborato circa 30 anni con Ennio Morricone, e Primo Oliva pianoforte e ottimi arrangiamenti, e che hanno studiato e insegnato al Conservatorio di Firenze.

Compiono una intensa attività concertistica con particolare attenzione ad opere rare e per esempio alle Suites di Claude Bolling (1930-2020) compositore ammiratore di Duke Ellington e che collaborava col flautista Jean-Pierre Rampal. I musicisti hanno tenuto circa 500 concerti, anche con unione di jazz e classica ed a proposito ricordiamo il tempo di Suite “Baroque and blue” nella Suite n.1 di Bolling, ma anche pop, blues e contemporanea. Ricordiamo che le due Suites di Bolling vengono presentate anche in versione con string bass, e drums.

Il Duo si è esibito a Mantova nell’ambientazione architettonica “prerinascimentale” della ex chiesa della Madonna della Vittoria. È stata proposta la Suite n.2 di Bolling che è un insieme di movimenti molto liberi e inventivi, a tratti ironici e sono stati eseguiti: Espiègle (Scherzoso) interpretato come un viaggio scorrevole e luminoso, con elementi tipici del jazz e veloci note ribattute, con momenti di rilievo anche per i singoli strumenti. Seguiva Amoureuse, resa con una splendida atmosfera lontana, accordale e sentimentale e con melodia cantabile del flauto e poi fusione degli strumenti, ma abbastanza mossa e tempestosa. Infine Jazzy eseguito in modo travolgente e vivacissimo di grande virtuosismo strumentale vertiginoso, chiaro e fantasioso. Ricordiamo altri pezzi della Suite n.2 Entr’amis, Vagabonde, Pastorale, Affectueuse, Intime.

Accanto vi erano colonne sonore celebri di Ennio Morricone (1928-2020) a cominciare da C’era una volta il West, evocativo adagio con la melodia eseguita in modo commovente e sottolineando il tema che si allontana. Ricordiamo che C’era una volta il West è un film del 1968 diretto da Sergio Leone, un western all’italiana dal tono epico interpretato da Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards e Charles Bronson. Morricone ha lavorato con la direzione del regista prima del filmato. I suoni ossessivi, l’estensione acuta, la presenza di un’armonica con poco riverbero, sono fondamentali per il carattere del film. Vi sono Leitmotive ognuno legato ad un personaggio principale e che richiamano l’atmosfera del vecchio West. Molto interessante la voce (senza parole) durante il tema di Jill. Leone faceva ascoltare la colonna sonora agli attori come sfondo.

Seguiva “Fantasia” da Nuovo cinema Paradiso, flauto in evidenza, poi dialogato col pianoforte e tema nostalgico e famoso realizzato con sentimento ricordando le scene ed in particolare quella del bacio. Un’opera del 1988, scritta e diretta da Giuseppe Tornatore che riceve il Premio Oscar per il miglior film straniero nel marzo 1990. Storia d’amore infelice di un regista cinematografico e che coinvolge nelle vicende del “Cinema Paradiso”. Storia commovente che è legata indissolubilmente alla colonna sonora di Ennio Morricone. Si nota, nel corso della serata, che «il brano Love theme (vetta a livello emozionale) è stato composto dal figlio Andrea Morricone, che ha scritto anche pezzi dedicati a questo Duo».

Poi C’era una volta in America (1984),suono angosciante sottolineato dal timbro del flauto. Si tratta del terzo film della definita trilogia del tempo, con C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971). Film diretto da Sergio Leone e interpretato da Robert De Niro, James Woods ed Elizabeth McGovern e tratto dal romanzo autobiografico di Harry Grey “Mano armata” (The Hoods in originale) del 1952. Il film contiene anche brani non composti da Morricone, presenta pezzi di varie epoche e compositori tra cui Summertime di George Gershwin e Night and Day di Cole Porter e Gioachino Rossini: «Morricone usa qui la sua preparazione e fantasia nella strumentazione con la chitarra elettrica, lo scacciapensieri e il flauto di Pan» è stato detto durante il concerto.

Per finire The Mission- Gabriel’s Oboe è un’operadi Morricone, candidata all’Oscar nel 1986. (Invece vinse l’Oscar alla carriera nel 2007 e nel 2016 per il film di Quentin Tarantino The Hateful Eight).  Questa musica è stata rielaborata con le parole in “Nella fantasia”. Base della colonna sonora è il tema importante di Gabriel, con la melodia stupenda per oboe (ma adatta al flauto e al clarinetto). Leitmotiv del film sottolinea il primo incontro di Gabriel con i Guaraní. «Mission si ispira e sviluppa dall’inizio del tema di Se telefonando di Mina (musica di E. Morricone su testo di Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo) e Gabriel’s oboe riproduce la posizione della mano dell’attore Geremy Irons». La melodia è variata dall’Inno liturgico Veni Creator Spiritus, attribuito a Rabano Mauro arcivescovo di Magonza nel IX sec. d.C. e si sentiva l’atmosfera sacra interpretata con alta espressività. Il tema oltre al canto gregoriano è molto presente nella polifonia e nella musica moderna. Un elemento emozionante e molto apprezzato del film è proprio la colonna sonora di Morricone e sono ben 7 le nomination per il film di Roland Joffé e l’Oscar per la fotografia. La musica è assai drammatica, si uniscono momenti liturgici, percussioni etniche e col colore spagnolo della chitarra, emblema del sincretismo. Di rilievo l’insieme degli attori da Jeremy Irons, Liam Neeson a Robert De Niro. Quest’ultimo in una magnifica interpretazione, ove l’attore impersona un uomo in crisi per il proprio passato e che cerca la conversione, ma è costretto dal destino a ritornare indietro.

Questo concerto era in memoria dopo cinque anni dalla morte dei due grandi Autori nel 2020. Il duo ha saputo percorrere questo pout-pourri con una particolare originalità dovuta pure alla formazione classica in cui «si ritrovano a loro agio» e hanno spiegato «la loro attenzione reciproca nell’agogica e colori e che l’espressione in musica si può dare solo rallentando, accelerando, oppure con i colori dal piano al forte». Hanno scelto un’interpretazione che privilegiava sonorità spiccate, soprattutto nei momenti di tensione e di passione, anche legata alla situazione filmica e «con affiatamento dei musicisti». C’è unione di simbolismo e jazz soprattutto nelle cadenze del flauto e piano solo.

Le colonne sonore sono patrimonio popolare e culturale che catalizza l’attenzione dell’ascoltatore e si uniscono spesso a ricordi personali, commovendo. Questa sera mantovana, grande afflusso di spettatori, sold out e bis da Traviata di Giuseppe Verdi, con fini variazioni agogiche e dinamiche.

Il rapporto tra colonne sonore, emozione e memoria porta a riflettere sul misterioso mondo dei suoni anche sul piano psicologico e sentimentale ed è un’esperienza indimenticabile. Notiamo che Claude Bolling ha creato una nuova forma di espressione, il “Music Crossover”, con la sintesi del jazz e classica su una stessa frase. Ennio Morricone si può definire invece l’inventore dell’arrangiamento anche pop e hip-hop e diceva nel documentario Ennio: «Mettevo nell’arrangiamento sempre qualcosa di superiore alla canzone stessa». Ennio Morricone come Claude Bolling sono tra i compositori preferiti per l’eclettismo e la fusion di generi e la profondità nello sguardo artistico. Non solo per le musiche da film, ma assolutamente per tutte le loro opere. Disse Morricone, citato nel corso del concerto a Mantova: «La musica è sicuramente vicina a Dio. La musica è l’unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno e all’eternità».

                                                                         Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova, ex chiesa della Madonna della Vittoria, 6 aprile 2025
Foto B.B.

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