Di Barbara Baroni. Mantova, Trame Sonore, focus: celebri artisti in duo nei concerti cameristici e intimistici pre-serali.
Tracciati a tema che fanno riflettere per una kermesse internazionale e con attenzione alla musica da camera. Durante il Festival Trame Sonore di Oficina OCM spicca il luogo speciale di Mantova, la romanica magica Rotonda di San Lorenzo. Si osserva la situazione ideale per ascoltatori ed appassionati e “con una acustica particolare” (Oficina OCM). Ci soffermiamo sulla Trama “Una rotonda per due” particolarmente sentimentale, con intimismo cameristico nel gioco di una diade. Ecco questa concatenazione splendida degli appuntamenti pre-serali alla Rotonda, percorso artistico attento alla tradizione ed innovazione stilistica, legate da un fil rouge e sempre con numerosissimo pubblico.

Le valenti e note artiste Liza Ferschtman violino e Jennifer Stumm viola hanno presentato di W.A. Mozart (1756-1791) il Duo per violino e viola in sol maggiore K 424 in tre tempi. Notiamo che Bohuslav Martinů, presente nel programma, si rifà al citato Duo di Mozart (1783), “dedicato a conoscenti di Mozart quali Johann Georg Albrechtsberger e Reicha ed evidenzia il timbro degli strumenti” (sito Oficina OCM) e che è stato reso prima gioioso e poi con dolcezza. Nell’espressione suono rotondo e poi deciso con coordinazione. Si proseguiva con abilità virtuosistica aderente al testo con B. Martinů (1890-1959) Tre Madrigali per violino e viola H 313 (1947), il 30 maggio. Il primo dal suono intenso, il secondo basato sul tremolo e il Finale clou. A proposito del compositore ceco naturalizzato americano, che rievoca musica popolare del suo paese, ma si rivolge anche alle avanguardie pure oltreoceano, al Jazz ed a Stravinsky, notiamo la passione per J.S.Bach nel “neobarocco eclettico” ed il Neoclassicismo e ricordiamo che amava gli antichi madrigals, come si evidenzia all’ascolto.

Poi Sergey Malov violino e violoncello da braccio (timbro meraviglioso) e Gyorgy Tchaidze pianoforte, bravissimi e conosciuti musicisti alla Rotonda di San Lorenzo per attraversare un mare beethoveniano monocromo, il 31 maggio. Un interessante intreccio sonoro, che si rifà a Mozart, la Sonata per violino e pianoforte n. 2 con divertissement, eseguita con intenso virtuosismo, dalla scrittura pianistica innovativa che ricorda il legame beethoveniano con Šostakóvič. Viene proposta la “matura” Sonata per violoncello e pianoforte n. 4 op.102 di Ludwig van Beethoven (1770-1827). Un suono dialogato pure con contrasti di colori in tutti i tempi ed evocativo e affascinante.

Ecco poi il primo giugno uno stupendo concerto dedicato a Šostakóvič (nel 50° della morte) “Artist in Residence” d’eccezione Alexander Lonquich con il celebre Lawrence Power alla viola, in una interpretazione fantastica e trascinante, suono sinuoso e con grande tensione espressiva, suono elastico nel forte e di velluto nel piano. Ecco l’originale Sonata per viola e pianoforte in do maggiore op. 147 scritta nel 1975 indimenticabile. Dunque, insieme a Martinů, emerge Šostakóvič (1906-1975) amante del folklore e musica storica. Usa cellule musicali unitarie ed è “ossessionato dalle citazioni libere e oniriche ad esempio Wagner, in questo caso da Al chiaro di luna di Beethoven”. (Lonquich). Scrivevano in momenti politici difficili. La sonata dolorosa e lunare prospetta una meditazione con ironia ed effetti e Shostakovich purtroppo non poté sentirla. I musicisti prima hanno eseguito la trascrizione di Al chiaro di luna di Edwin York Bowen (1884 -1961).
Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova – Trame Sonore, 30 e 31 maggio, e 1 giugno 2025
Foto Guido Mario Pavesi e Barbara Baroni
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