Di Nadia Giori. Palazzo Reale: il linguaggio artistico sospeso tra passato e presente del pittore, scultore e scenografo.  

Entrare nelle sale della mostra dedicata a Felice Casorati è un’esperienza che colpisce fin da subito, suscitando un senso di straniamento e fascino allo stesso tempo. Ci si trova improvvisamente di fronte a figure immobili, sospese in un tempo indefinito, che sembrano fissare il visitatore con uno sguardo criptico. Tutto sembra molto distante, eppure si ha l’impressione di riconoscere qualcosa di familiare.

Questa sensazione, che emerge già nelle opere d’esordio, si fa strada man mano si procede nel percorso espositivo. Nei dipinti giovanili, a cui sono dedicate le prime sezioni della mostra, emergono i riferimenti ai grandi maestri della tradizione italiana che Casorati ha potuto conoscere fin da giovane, viaggiando tra Napoli, Roma e Firenze. Frequentando musei e collezioni di queste città, ha avuto modo di confrontarsi da vicino con l’arte dei grandi maestri della tradizione italiana, rielaborandola in una visione del tutto personale. Si può vedere chiaramente nell’opera Le signorine in cui l’artista reinterpreta la Primavera di Botticelli, oppure Silvana Cenni, ritratto ispirato a Piero della Francesca, sia nella posa della figura, sia nella geometria dello spazio.

Un altro rapporto fondamentale nella vita di Casorati è quello con la Biennale di Venezia, un vero e proprio laboratorio di idee e novità artistiche, che l’artista ha frequentato con regolarità. Lì è entrato in contatto con l’arte del suo tempo, sperimentando una nuova visione della realtà e arrivando a sviluppare una pittura più personale e simbolica. Momento di consacrazione della sua carriera è stata la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1924 con una mostra personale, a cui è dedicata un’intera sezione dell’esposizione.

Casorati non è stato solo pittore, ma anche scultore e scenografo. La sezione della mostra dedicata ai suoi bozzetti scenici colpisce per la sua capacità di far dialogare le arti. Pittura, musica e teatro si intrecciano nei suoi lavori e diventano un’opera completa, dove ogni elemento contribuisce a creare un’atmosfera originale.

Quanto emerge dalla mostra in corso a Palazzo Reale a Milano (vedi qui), a cura di Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, è proprio la capacità di Casorati di unire ordine ed emozione. Tutti gli stimoli che ha assorbito, dai capolavori rinascimentali alle innovazioni artistiche della Biennale, si sono sedimentati dentro di lui, dando vita ad un linguaggio nuovo e personale, in equilibrio fra passato e presente.

Recensione di Nadia Giori
Milano, giugno 2025
Immagini dell’allestimento: foto N.G.

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CASORATI
15 febbraio – 29 giugno 2025

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Tel. 02 8844 5181
c.mostre@comune.milano.it
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