Di Fiorenzo Cariola. Palazzo d’Arco: una sera magica tra arte e antiche tradizioni nel giorno del solstizio d’estate.
In molte parti del mondo il solstizio d’estate è accompagnato da momenti che richiamano i fenomeni naturali legati al sole e alla natura. Il 21 giugno, nell’emisfero nord della Terra, il sole raggiunge la sua massima declinazione rispetto all’equatore terrestre ed è pertanto il giorno più lungo dell’anno. La luce è più intensa, il tramonto arriva tardi e segna ufficialmente l’inizio dell’estate astronomica.
Attorno a questo passaggio stagionale sono nati riti, si sono consolidate tradizioni e culture che richiamavano la fertilità umana e della terra, la fortuna e il cambiamento associati ai balli, ai canti e alle feste. In epoca contemporanea, il solstizio d’estate è l’occasione per dare vita a concerti, festival di musica, meditazioni all’aperto, per partecipare ad eventi rievocativi o semplicemente per godersi una serata in compagnia vivendo collettivamente una sensazione magica.

Una delle tante iniziative che si svolgono in tutta Italia conduce in Lombardia, a Mantova, a Palazzo d’Arco, nell’omonima piazza, dove è in programma una serata che abbina, alla ricorrenza astronomica, un’occasione per ammirare un prezioso e poco noto ciclo cinquecentesco di affreschi e per conoscere alcune peculiarità che caratterizzano l’antica dimora nobiliare, ora divenuta Casa Museo e aperta regolarmente alle visite.
Sabato 21 giugno 2025 a partire dalle 19, il pubblico potrà partecipare alla celebrazione della festa della luce visitando il giardino, un polmone verde ‘nascosto’ nel pieno centro storico della città, alla scoperta del potere delle erbe e dei fiori e ripercorrendo le antiche preparazioni che appartengono alle tradizioni popolari.
«I rituali legati al solstizio – spiega la guida turistica Marta Petruzzella – prevedono l’utilizzo delle erbe, i cui segreti taumaturgici o benefici erano conosciuti dalle donne-streghe. I fiori dell’iperico, detta erba di San Giovanni, se strofinati, rilasciano un colore rosso che rimanda al sacrificio del ‘Precursore’, mentre l’erba stessa guarisce dalla depressione e può scacciare gli spiriti maligni, allontanati anche con la menta profumata e digestiva, usata pure per combattere l’alitosi. L’energia dell’erica, che ha proprietà diuretiche ed antibatteriche, purifica l’aria delle case, come il rosmarino, usato fin dal Medioevo per scacciare i demoni».

Nel tour della serata non mancherà uno sguardo artistico al cielo dipinto della Sala dello Zodiaco. «Nella Sala dello Zodiaco, realizzata intorno al 1520 dal pittore e architetto veronese Giovanni Maria Falconetto – afferma la guida museale Manuela Reni -, troviamo rappresentati ad affresco i 12 segni dello zodiaco, e sotto il segno del Cancro il momento speciale del solstizio d’estate che festeggiamo il 21 giugno. Da tempo immemore è sempre stato celebrato come Epifania della luce in quanto è il momento in cui il sole si leva più alto nel cielo determinando il giorno più lungo dell’anno. Il connubio tra luce, calore e vita è inscindibile, tanto che i greci usano per definirlo un termine ad hoc: kairos. Ovvero un momento propizio dell’anno in cui tutto può nascere e tutto può essere posto in essere dando vita a nuove entità e a nuovi progetti. È il momento archetipico di ogni germinazione sul piano biologico, ma anche su un piano più sottile, intellettuale, emotivo e spirituale. È il momento magico in cui gli alchimisti indicavano lo sposalizio tra il principio maschile e quello femminile».

LA SALA DELLO ZODIACO E IL TACUINUM ESPOSTO
Il pittore veronese ha dipinto una loggia classica, rappresentando pilastri finti decorati a grottesche. In alto nel cielo appaiono i segni zodiacali. Ogni arcata è dedicata ad un segno accompagnato in primo piano o sullo sfondo da un mito, una leggenda o una pagina di storia romana e dal mestiere collegato al mese. La Bilancia è stata coperta dal camino seicentesco. In questo caso il segno è disegnato sulla cappa. In ogni arcata compaiono una o più architetture bizantine o romane: l’Arena di Verona (Ariete), il Colosseo in Roma (Cancro), il Mausaleo di Teodorico (Vergine), la Chiesa di San Vitale a Ravenna (Gemelli e Scorpione).
Nella Sala dello Zodiaco sarà anche esposta, in questa occasione, un’opera preziosa della biblioteca antica di Palazzo d’Arco, il Tacuinum sanitatis del medico iracheno Ibn Buṭlān di Bagdad, vissuto nel XI secolo, che si rifaceva alla tradizione di Ippocrate e di Galeno. Il Tacuinum fu stampato a Strasburgo nel 1531 ed è un vero e proprio ‘Almanacco della salute’ che dispensa consigli sul benessere, il nutrimento, l’igiene e l’umore. Si parla di erbe, frutta, ortaggi, carne e granaglie ma anche di spezie e profumi con le rispettive proprietà e il loro corretto utilizzo per garantire l’equilibrio degli umori e, dunque, la buona salute delle persone.
LA SERATA A PALAZZO
Durante la serata a Palazzo d’Arco si potrà assistere alla preparazione dell’acqua di San Giovanni e rinfrescarsi con un aperitivo ispirato a un frutto della terra. È possibile prenotare e acquistare il biglietto sul sito web www.museodarcomantova.it cliccando sul pulsante “prenota”. Il costo della visita e il Bellini cocktail (può essere anche analcolico comunicandolo alla biglietteria) è di 15 euro. Altre informazioni si possono avere telefonando al numero 0376 322242, oppure scrivendo a biglietteria@museodarcomantova.it
Di Fiorenzo Cariola
Giugno 2025
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