Di Angelina Travaglini. Roma, Palazzo Merulana: La personale “dannunziana” di Mauro Reggio.  

Vince e convince la bella personale di Mauro Reggio a Palazzo Merulana. Benvenuti a “Ultrafisica”, dove l’archeologia e l’architettura regnano incontrastate, in una metafisica tutt’altro che scontata, perché all’artista non interessa la loro interpretazione o rivisitazione in chiave contemporanea e nemmeno una loro celebrazione.

È “Nave Puglia”, uno dei luoghi più simbolici del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, l’opera che inaugura il percorso espositivo delle sale al quarto piano di Palazzo Merulana, a suggerire l’emozione che l’artista vuole suscitare nel visitatore: per Mauro Reggio l’Arte è uno spazio iconico, di genio e originalità, come la nave donata dalla Marina Militale italiana a Gabriele d’Annunzio nel 1923, ed è passione e vitalità. Non c’è spazio per la presenza umana nelle opere di Reggio; non gli interessa Piranesi, non stiamo attraversando rovine, bensì la storia dell’umanità.

Tutte realizzate nel 2024 le opere “dannunziane” di Reggio si mostrano portentose; “La Vittoria”, il “Frutteto”, “Teatro 1”, “Teatro 2”, “Laghetto delle Danze”, sono capolavori di stile e originalità. Non a caso il critico Giordano Bruno Guerri afferma che l’Avanguardia di Mauro Reggio ricorda quella di Gabriele D’Annunzio perché «entrambi animati dall’amore per il bello e per la classicità, usando le forme più tradizionali dell’espressione pittorica o poetica, creano nuove forme di Arte».

Lo spirito dannunziano non è la sola cifra stilistica di Mauro Reggio, sottolinea Palma Costabile di Medina Art Gallery, organizzatrice della mostra insieme a Palazzo Merulana, nato dalla sinergia tra Fondazione Cerasi e CoopCulture, e la sponsorship di Marziali Caffè.

«Notevoli ed iconiche, le opere metafisiche di Mauro Reggio sono caratterizzate da dettagli che rimandano al fotorealismo americano, elementi pop, come l’utilizzo di colori distopici, specialmente per il cielo. Più che architetture i suoi paesaggi urbani sono archetipi: la grande tradizione italiana del XX secolo è innovata sulla base delle più recenti riflessioni contemporanee e tecnologiche in un dialogo dinamico e attualizzato con le opere della Scuola Romana e del Novecento italiano che costituiscono la Collezione Cerasi a Palazzo Merulana».

Romano, nato a Cinecittà, Reggio dedica alla Capitale gran parte delle opere esposte in “Ultrafisica”. Rappresenta il suo quartiere/città in “Cinecittà”, opera del 2019, e come in una scena di “Ben Hur” la rende epica, mitica tanto quanto la serie di opere dal titolo “Aquedotto”, del 2024, che culminano in “Parco degli Acquedotti”, del 2025, dove l’”Ultrafisica” si palesa come un grande distesa di luce e le forme decantano e si allungano.

Imponente il pop umbertino delle opere “Via Dante” e “Piazza Oberdan” del 2024. Sfoggio di tecnica in “Gazometro” e in “Colosseo Quadrato” del 2025.
In “Via Giolitti” del 2025, la torre piezometrica, progettata da Angiolo Mazzoni, il celebre architetto futurista, è rappresentata in un contesto metafisico come doveva essere un tempo, prima che il degrado l’avvolgesse.

“Gazometro”, “Colosseo Quadrato”, “Colosseo” del 2025, con il “Pantheon” e “Piazza Esedra” del 2023, “La Lupa” del 2015, il “Pantheon” del 2023 sono le opere simbolo che restituiscono i profili dell’architettura a Roma, rappresentati da Mauro Reggio “in purezza”.

«Nelle tele di Reggio si respira un’avanguardia purissima – commenta la curatrice Valeria Rufini Ferranti – che non è ribellione concettuale né ricerca spasmodica di novità, bensì è avanguardia di accostamenti, di orizzonti, di forme: è per questo che sono belle le forme, le più belle forme. Tutti concordano su questo, il bambino il selvaggio, il metafisico» (cit. Le Corbusier, Verso una Architettura, 1923).

Classe 1971, Mauro Reggio ha all’attivo mostre personali e collettive in gallerie, musei e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 2011 e nel 2015 partecipa alla Biennale di Venezia. È protagonista di numerosi premi tra i quali “Eccellenti pittori” nel 2021 ed il “Premio Cairo” nel 2001. Le sue opere fanno parte delle più prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed internazionali, tra le quali; nel 2024 la Fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea “Arte in Nuvola” per la galleria Medina Art Gallery di Roma. Nel 2024 “Architettura d’Avanguardia” a cura di Giordano Bruno Guerri al Vittoriale degli Italiani; nel 2023 “La mia Roma a cura di Vittoria Noel-Johnson, Musei di San Salvatore in Lauro; nel 2023 “Vittorio Cini. L’ultimo Doge” a cura di Marco Di Capua al Vittoriale degli Italiani; nel 2021 “Veneto felice” a cura di Camillo Langone, al Museo Le Carceri di Asiago.

«Si capisce che Reggio è il Decontaminatore, e non soltanto a Roma – così scrive Camillo Langone nel catalogo della mostra edito da Lithos – A qualsiasi città si applichi la libera immediatamente dalle superfetazioni, dal repellente contingente affinché appaia, usando un concetto di Sant’Anselmo e Spinoza, sub specie aeternitas. Nella sua visione ogni città è eterna, non solo la città eterna per definizione».

Recensione di Angelina Travaglini
Roma 1 ottobre 2025
Immagini dell’allestimento: foto Alessandro Palmiero

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MAURO REGGIO. ULTRAFISICA
2 ottobre – 2 novembre 2025
(Ingresso mostra compreso nel biglietto museo)

Palazzo Merulana
Via Merulana 121, Roma
Tel. 06 6228 8768
info@palazzomerulana.it
www.palazzomerulana.it
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