Di Nadia Giori. ArtVerona: grandi nomi del Novecento accanto ad artisti contemporanei e talenti emergenti.
ArtVerona è uno degli appuntamenti più interessanti nel panorama artistico italiano, capace di attirare non solo collezionisti e addetti ai lavori, ma anche appassionati e curiosi che vogliano comprendere cosa succede oggi nel mondo dell’arte contemporanea.

Rispetto alle edizioni precedenti, quest’anno si percepisce una minore distinzione tra le gallerie che propongono artisti contemporanei in senso stretto e quelle che si occupano di artisti più storicizzati, i grandi nomi del Novecento, già ampiamente riconosciuti dalla critica e inseriti nei manuali di storia dell’arte. Nomi come De Chirico, presenza ormai fissa della manifestazione, Botero, Vedova, Pistoletto e Pomodoro, quest’ultimo divenuto artista di punta di molti galleristi anche a causa della sua recente scomparsa, continuano ad affascinare i visitatori. Capita perfino di imbattersi in un’opera di Degas, a dimostrazione del fatto che il dialogo tra passato e presente continua a essere molto attuale.
Vicino a questi grandi maestri, trovano spazio molti artisti emergenti, che comunicano attraverso linguaggi diversi da quelli della tradizione. Presente in numerose opere è il legame degli artisti con le proprie radici, le proprie origini, ma allo stesso tempo è sempre più crescente l’interesse per la tecnologia: c’è chi inserisce fisicamente componenti tecnologiche nei lavori e chi utilizza video o intelligenza artificiale come parte integrante del processo creativo.

Dal punto di vista dell’allestimento, l’atmosfera risulta più ariosa rispetto al passato, con spazi più aperti, meno stand e una maggiore presenza di aree comuni, salotti e zone relax pensate per stimolare la conversazione e l’incontro tra pubblici differenti. Perché ArtVerona è anche questo: un punto di incontro tra chi guarda all’arte non solo come a un prodotto artistico, ma anche come un investimento, chi la produce e cerca occasioni per farsi conoscere, e chi la studia e partecipa alla manifestazione in veste di appassionato. Parte dell’esperienza è anche fermarsi ad ascoltare le conversazioni tra galleristi e visitatori: scambi vivaci, più o meno tecnici che raccontano i diversi approcci con cui ognuno si avvicina all’arte.

Sono particolarmente interessanti due sezioni dedicate agli artisti emergenti e alle gallerie giovani: una pensata per far dialogare artisti già affermati con giovani non ancora rappresentati, creando un confronto generazionale concreto; l’altra dedicata a nuove gallerie che propongono progetti che mettono in relazione linguaggi diversi, in particolare video, con altre forme espressive.
Molto interessante è anche la sala cinema, uno spazio dedicato alla proiezione di opere provenienti da collezioni pubbliche, che apre a un dialogo tra arte pubblica e arte privata facendo percepire la presenza di un unico patrimonio condiviso. Come ogni anno dunque Art Verona si conferma un momento importante, capace di tenere insieme passato e futuro, mercato e sperimentazione, professionisti e amatori.
Report di Nadia Giori
ArtVerona 10 ottobre 2025
Foto dell’allestimento: N.G.
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