Di Angelina Travaglini. Roma, Villa Medici: la grande mostra propone una lettura rinnovata delle storie di convivenza nel Mediterraneo.

Torna come ogni anno il tradizionale appuntamento con la mostra d’autunno dell’Accademia di Francia a Roma, a Villa Medici, un luogo della cultura amato dai romani, punto di riferimento storico della cultura “engagé”; dove impegno sta per cultura pensante, attenta al mondo e alle sue vicende contemporanee, con spirito etico e civico.

[allestimento mostra foto (c) Daniele Molajoli]

È l’occasione della mostra Luoghi Sacri Condivisi. Viaggio tra le religioni, dal 9 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026, a cura di Dionigi Albera, Raphaël Bories, Manoël Pénica, che ha il suo focus in una lettura rinnovata delle storie di convivenza nel Mediterraneo. Luoghi «intesi sia come spazi geografici di convivenza sia come riferimenti spirituali comuni – condivisi dalle tre grandi religioni rivelate: da Roma alle città sante, passando per le grotte, le montagne e i giardini dell’area mediterranea».

Come scrive Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, nel testo in catalogo – la mostra vuole proporre «una topografia della convivenza, proprio a partire dai luoghi, rintracciando nella storia e nella geografia gli esempi, i modelli, tanto numerosi quanto trascurati, in cui le tre religioni monoteiste hanno scelto di non combattersi e di non sopraffarsi».

A dieci anni dall’esposizione originale del Mucem e l’itinerario internazionale di successo, l’edizione romana incanta: certamente per l’analisi di un fenomeno storico poco conosciuto, esiste tutta un’ampia serie di santuari condivisi e frequentati da fedeli di religioni o confessioni diverse; per l’aspetto legato all’emergenza dei fatti internazionali, ma soprattutto per la capacità di far «conversare le opere con oggetti etnografici, tradizioni vive e sguardi antropologici per costruire una narrazione di motivi, lingue, gesti e figure comuni in perenne circolazione».

Provenienti da collezioni prestigiose – Musei Vaticani, dipartimento delle Arti dell’Islam del Museo del Louvre, Museo Ebraico di Roma, Mucem – «le opere in mostra tracciano una mappa sensibile che trascende i confini confessionali». Pierre-Olivier Costa del Mucem – Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo; Florence Mangin dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto; Sam Stourdzé Direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, evidenziano l’aspetto più “incredibile” di Luoghi religiosi condivisi; è possibile condividere e convivere in pace nel rispetto delle proprie differenze. 

[Gentile di Niccolò detto Gentile da Fabriano, Scomparto di predella con Storie di San Nicola: il Santo salva una nave dal naufragio, 1425, tempera e oro su tavola Foto © Governatorato dello S.C.V. Direzione dei Musei Vaticani, tutti i diritti riservati]

La mostra, da Gentile da Fabriano a Chagall passando per Le Corbusier, si articola in più sezioni: città sante; il mare, il giardino, la montagna, la grotta, le architetture, gli oggetti vagabondi, con più di 100 opere, 3 continenti, oltre 2000 anni di storia.

Tra le opere esposte segnaliamo Il Modellino del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Betlemme, della seconda metà del XVII secolo, in legno d’olivo, avorio, madreperla, ebano, nella Collezione del Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée a Marsiglia.

In Città sante rapisce Fantasmagorie di un drone, tra Betlemme e Gerusalemme, del 2015, di Benji Boyadgian inchiostro su carta, (courtesy dell’artista di origine armena). L’artista disegna un volo impossibile; quello di un drone sul territorio accerchiato, con al centro la tomba di Rachele, militarizzata dopo il 1967 e poi fortificata negli anni novanta. Dal 2003 il muro affonda nel tessuto urbano, accerchiando completamente l’accesso alla tomba. «Un muro che deturpa questo luogo emblematico e il suo contesto e che protegge all’estremo la tomba, ormai a vocazione esclusivamente ebraica. Una testimonianza della cosiddetta messa in sicurezza dei territori palestinesi da parte di Israele: dalla mise en abyme all’abisso delle divisioni… Una metafora tombale». [MP]

Nel Mare, prestato dei Musei Vaticani, di Gentile da Fabriano, il Miracolo di San Nicola di Bari ci ricorda che i racconti di viaggio in Terra santa pongono molto spesso l’accento sulle tempeste affrontate dai navigatori. I pittori attivi nell’Italia del XVI secolo nella realizzazione di ex voto a tema marinaro vi hanno attinto, iscrivendo nel campo pittorico lo scambio tra il santo protettore e il suo fedele, alle prese con i pericoli di un mar Mediterraneo sempre imprevedibile.

Il Giardino comprende Abramo e i tre angeli, del 1979, di Marc Chagall, ed è una litografia conservato a Nizza, al Musée national Marc Chagall.
Nella Montagna è di Ivo Saglietti la stampa ai sali d’argento su carta baritata, courtesy Archivio Saglietti, e raffigura Paolo Dall’Oglio a Mar Musa, ed è del 2004.
Nella Grotta I Sette Dormienti, in Isḥāq ibn Ibrāhīm ibn Manṣūr ibn Ḫalaf al-Nīšābūrī, rappresenta la Storia dei profeti, ed è una miniatura, conservata a Parigi alla Bibliothèque nationale de France.


[allestimento mostra foto (c) Daniele Molajoli]

Di Félix Bonfils è la Moschea degli Omayyadi. Minareto di Gesù, a Damasco, del XIX secolo; una stampa fotografica in bianco e nero, su carta albuminata, conservata a Charenton-le-Pont, Médiathèque du Patrimoine et de la Photographie.

In Oggetti vagabondi gli amuleti ed ex voto ebraici, cristiani e musulmani del bacino del Mediterraneo sono del XVIII-XXI secolo, realizzati in materiali vari (argento, metallo, conchiglia, plastica, cuoio, ottone, corallo, ebano, oro, pietra, rame, piombo, giaietto, bronzo), sono conservati a Roma, al Museo Ebraico / Marsiglia, Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée. «Questa serie di amuleti, talismani ed ex voto sottolinea le corrispondenze delle aspettative tra sistemi religiosi distinti. Si riscontrano somiglianze nei motivi di mani, occhi e contenitori. Si delinea una sorta di lessico comune utilizzato dai fedeli di diverse confessioni, che tende a dimostrare che le loro richieste di guarigione, di avere figli, di protezione e di felicità siano condivise».

Di Angelina Travaglini
Roma, Villa Medici 8 ottobre 2025
Immagine di copertina: allestimento mostra foto (c) Daniele Molajoli
Fronte di sarcofago con storie di Giona, fine III-inizio IV secolo, Musei Vaticani

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LUOGHI SACRI CONDIVISI
VIAGGIO TRA LE RELIGIONI
9 ottobre 2025 – 19 gennaio 2026

Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
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