Un viaggio tra le opere e i luoghi dello scultore. Esposizione tematiche in un itinerario artistico, culturale e naturalistico.

La Fondazione Sangregorio celebra il centenario partendo dalla città dove l’artista è nato, Milano, e dai territori dove ha vissuto e lavorato, tra le sponde lombarda e piemontese del Lago Maggiore, seppure le opere dello scultore si trovino in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

Nel centenario della nascita dello scultore milanese Giancarlo Sangregorio (1925-2013), per valorizzarne il lungo percorso creativo, la Fondazione che porta il suo nome presenta l’ambizioso progetto “Giancarlo Sangregorio. 100 anni (1925 – 2025). La pietra, il legno, i luoghi. Un viaggio tra le opere e i luoghi dello scultore” ideato e curato da Lorella Giudici e Francesca Marcellini, un itinerario artistico, culturale e naturalistico, con esposizioni tematiche, eventi e approfondimenti.

Per condurre il pubblico alla scoperta delle opere dello scultore è stata studiata appositamente la nuova app fsg-app, dai contenuti interattivi, gratuita, dinamica e intuitiva, disponibile dal 16 aprile. Un mezzo che trasforma la scoperta artistica in un’esperienza di connessione con il paesaggio e con il tessuto cittadino, in un dialogo continuo tra arte, ambiente e storia.

Non una semplice mostra, ma un’innovativa proposta che nasce dalla consapevolezza che per Sangregorio la scultura, e più in generale l’arte, deve comunicare con la natura e con l’uomo, in un cammino costellato di sorprendenti connessioni, di approfondimenti e di stupore reciproco. In quest’ottica, il centenario è stato pensato come viaggio nello spazio e nel tempo, che mette in connessione le opere con i luoghi che le hanno viste nascere o che le hanno accolte.

Catalogo ragionato edito da Skira con oltre mille opere rappresentate, a cura di Elena Pontiggia e con una ricca ricostruzione biografica curata da Lorella Giudici.

[Ritratto di Giancarlo Sangregorio ® Roberto Molinari]

A SESTO CALENDE
Il cuore delle iniziative è la Fondazione Sangregorio a Sesto Calende, dove sono programmate visite guidate alla scoperta della casa-museo dello scultore. Uno degli approfondimenti riguarda le relazioni con gli artisti della sua collezione che include opere di Fontana, Baj, Rotella, Scanavino, Dova, Raciti, Azuma, Vago e molti altri. Tema che nella stagione estiva sarà approfondito in una mostra presso i nuovi spazi della Fondazione recentemente rifunzionalizzati.

A MILANO
Nell’itinerario legato alla città di Milano sono previste tappe in spazi pubblici, dove sono collocate diverse sculture di dimensioni monumentali, come presso la centralissima via Clerici con la grande scultura Itinerario nel vuoto (1983). Lo studio preparatorio di quest’opera è nel patrimonio delle Gallerie d’Italia ed è resa visibile in occasione del centenario.

A Palazzo Citterio è temporaneamente in mostra Genesi di una stirpe (1959), uno dei primi bronzi ad affrontare il tema del vuoto. Sulla balconata della Pinacoteca di Brera trovano posto quattro opere che vanno da Uomo con agnello del 1947 a Fortezza del 1996. Al Cimitero Monumentale due gruppi marmorei, di cui uno nel grigio granito del Boden, testimoniano l’impegno di Sangregorio nella rilettura dell’arte lapidea. Tempesta (1963-1964), una delle due grandi sculture collocate nei giardini pubblici di via delle Forze Armate, è stata esposta alla XXXII Biennale di Venezia del 1964. Nel Monumento alla Resistenza di Rogoredo sono incastonati tre blocchi in pietra di Angera a testimonianza della sua attenzione all’umanità.

Il Museo della Permanente espone un’opera della sua collezione, Incontri imprevisti, 1997, il Centro Artistico Alik Cavaliere documenta la stagione che ha visto i due artisti condividere studio ed esperienze, mentre i Cento Amici del Libro, storica associazione di bibliofili, con sede alla Biblioteca Nazionale Braidense, dedicano il libro d’artista del 2025 a Sangregorio, realizzato con caratteri mobili dall’Archivio Tipografico di Torino.

In area metropolitana sono da ricordare anche il Museo dell’Alfa Romeo di Arese che custodisce ed espone un prezioso trofeo realizzato da Sangregorio nel 1968.

A LUGANO
I percorsi si snodano fino alla Svizzera, dove al MUSEC – Museo delle Culture di Lugano è documentata l’attività di Sangregorio come cultore e collezionista di arte etnografica con due pezzi di arte oceanica, maschere rarissime della sua prestigiosa collezione, modelli presenti anche al Metropolitan Museum di New York. È inoltre esposta una sua opera ispirata al tema del primitivismo dal titolo Figure-archetipi (1986 – 1987), che rappresenta lo sviluppo iconico di una ricerca avviata a partire dagli anni Ottanta.

SUL LAGO MAGGIORE
Numerose le testimonianze delle località sulle sponde del Lago Maggiore. Sesto Calende propone un percorso iconografico di quindici pannelli dislocati nell’area urbana e nelle frazioni accanto a luoghi di interesse storico-artistico con esaustive schede esplicative. Inoltre, omaggerà il Maestro con un’importante mostra fotografica che metterà in luce il sodalizio umano e artistico tra lo scultore e il fotografo sestese Gian Barbieri, che per anni ha immortalato le sue opere.

A VARESE E DINTORNI
Sono coinvolti anche i comuni di Arona, Taino, Ispra, Angera; Cunardo e Cocquio Trevisago fino ad arrivare a Varese e al Castello di Masnago. Presso la Sala Veratti dei Musei Civici di Varese, con il patrocinio del Comune, è allestita una mostra di Impronte in cellulosa, una singolare ricerca della forma negli spessori della carta.

Anche l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha un bronzo in collezione, documenta un particolare filone di ricerca attraverso la presentazione di alcune opere grafiche e una selezione di preziosi documenti di archivio, della stessa Fondazione, per testimoniare i rapporti di Sangregorio con la città, a partire dal 1949 con lo storico Premio città di Varese.

A DRUOGNO – VALLE VIGEZZO
Molto cara all’artista e inclusa nello speciale tracciato è la Valle Vigezzo, dove a Druogno all’esterno dell’oratorio settecentesco di San Giulio si può scoprire un nucleo di opere denominato dallo stesso artista “Giardino di Montagna” che rappresenta uno dei pochi parchi dedicati al lavoro di un solo scultore.

A SOMMA LOMBARDO
Opere di rilievo del Maestro sono presenti da tempo e in permanenza anche a Somma Lombardo, presso il Castello Visconti di San Vito e il vicino Palazzo Viani Visconti, che dal 2008 accolgono un consistente nucleo di sculture monumentali.

FOCUS SPECIFICI
Alcune tappe offrono approfondimenti tematici specifici su argomenti quali il mito, la luce, l’alchimia, il viaggio, l’uomo, la natura, i materiali e, come lui stesso li chiamava, “i luoghi del cuore”. A Taino, nel parco dei Quattro Punti Cardinali (realizzato su progetto di Giò Pomodoro) è inserita una scultura di Sangregorio dal titolo Ruota di Mola (2009-2010). Per l’occasione è di prossimo allestimento la mostra del ciclo “Il Mulino del Patriarca”, una produzione singolare in pannelli di polistirene che documenta l’attenzione dello scultore per i mestieri antichi e per la tradizione campionese.

A Palazzo Tornielli ad Ameno, sulle colline del Lago d’Orta, attraverso la morbidezza dei Feltri prende consistenza il tema del viaggio, evocato dalla suggestione delle distese delle steppe eurasiatiche tanto care al suo immaginario. Al MA*GA di Gallarate, con le opere che il Museo ha nelle sue collezioni, è approfondito il concetto di luce, una “luce lombarda” come l’artista la definisce nei suoi appunti.

Numerosi appuntamenti collaterali si svolgono da aprile a dicembre 2025, tra cui visite guidate tematiche, visite esperienziali, spettacoli, concerti e incontri culturali.

C.S.M.
Fonte: da comunicato stampa 7 aprile 2025
Immagine di copertina: Giancarlo Sangregorio, installation view Druogno
© Archivio Fondazione Sangregorio

GIANCARLO SANGREGORIO 100 ANNI (1925-2025)
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Informazioni:
Fondazione Sangregorio Giancarlo
via Cocquo, 19 – 21018 Sesto Calende (VA)
info@fondazionesangregorio.it
www. fondazionesangregoriogiancarlo.it