A Palazzo Magnani 140 opere sulla ‘urgenza della creazione’. Paesaggi interiori, mappe, volti di Klee, Ernts, Giacometti, Dubuffet, Kiefer, Ligabue, Boetti, Isgrò, Accardi…

Per indagare, come prima mai fatto, “l’Arte Inquieta”, sono in mostra 140 opere di grandi interpreti dell’arte del ‘900 e dell’oggi: Paul Klee, Max Ernst, Alberto Giacometti, Jean Dubuffet, Hans Hartung, Anselm Kiefer, Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Cesare Zavattini, Maria Lai, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Carla Accardi. Una sequenza mai vista di capolavori, anche dell’art brut internazionale e italiana. E, per la prima volta, le creazioni inedite che provengono dagli Archivi del San Lazzaro, che fu il “manicomio” di Reggio Emilia.

[Joškin Šilian: HE – SHE, senza data (2015) Casa dell’Art Brut]

In ciascuna delle stanze tematiche della grande mostra, autori e opere si confrontano per affinità di generi e di linguaggi in un percorso espositivo che indaga la bruciante vitalità dell’artista, la sua inquieta ricerca sull’identità, sospesa tra sguardi sulla storia e l’esplorazione di paesaggi interiori.

Al centro di questa mostra, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 18 novembre 2022 al 12 marzo 2023, le opere rivelano l’urgenza creativa e la vitalità dei linguaggi dell’arte, necessari all’esplorazione degli infiniti volti ed espressioni dell’identità umana. Un’esposizione – curata da Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni – dove a emergere è l’impulso creativo degli artisti, di cui sono frutto opere uniche che sorprendono, stupiscono e coinvolgono il visitatore.

[Arnulf Rainer: Splitter, 1971, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto © MART-Archivio Fotografico e Mediateca]

“L’arte deve comunicare, lanciare dei messaggi, servendosi di espressioni forti, barbare, violente, vandaliche. L’arte non è un’immagine piatta, levigata e lucida, che gli acidi emozionali non possano attaccare. Al contrario l’arte graffia e disturba, è stridore, imperfezione e invenzione. Per questo bisogna opporsi al razionalismo che vuole invadere dei territori che non gli appartengono, i territori dell’immaginario”. L’affermazione di Asger Jorn, riverbera quella di Paul Klee: “Più di uno non riconoscerà la verità del mio specchio. Deve comunque rendersi conto che io non sono qui per riflettere la superficie (questo può farlo la lastra fotografica) ma che devo penetrare all’interno. Io rifletto fino all’interno del cuore. Io scrivo parole sulla fronte e attorno agli angoli della bocca. I miei volti umani sono più reali di quelli veri”.

L’esposizione è il momento culminante di Identità Inquieta, il cartellone di eventi, mostre e performance promosso da diverse istituzioni culturali del territorio per raccogliere domande e mostrare visioni sulle infinite sfumature dell’identità.

C.S.M.
Fonte: ufficio Stampa, novembre 2022
Immagine di copertina:
Graham Sutherland: Poised Form in a Landscape, 1969
Collezione Barilla di Arte Moderna, Parma

L’ARTE INQUIETA. L’URGENZA DELLA CREAZIONE
PAESAGGI INTERIORI, MAPPE, VOLTI: 140 OPERE DA PAUL KLEE AD ANSELM KIEFER
18 novembre 2022 – 12 marzo 2023

Palazzo Magnani
Corso Garibaldi 28,31 – 42121 Reggio Emilia
T. 0522 444 446
info@palazzomagnani.it
www.palazzomagnani.it