È in corso a Palazzo Altemps la mostra che racconta l’amicizia intellettuale del gruppo di Bloomsbury, in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra.

Per la prima volta in Italia, una mostra che celebra lo spirito che animò Bloomsbury, il luogo dove si sono sperimentate forme di vita e di pensiero nuove che cambiarono i principi vittoriani e il forte spirito patriarcale di cui era ancora intriso il ventesimo secolo.

[Vanessa Bell, Leonard Woolf, 1940, dono di Marjorie Tulip (‘Trekkie’) Parsons, 1969
© National Portrait Gallery, London]

Rimasti orfani nel 1904, Virginia Stephen, non ancora Woolf (Londra, 1882 – Rodmell, 1941) e i fratelli Vanessa, Thoby e Adrian si trasferirono dall’altolocato Kensington nel meno privilegiato quartiere di Bloomsbury. Dal 1905 un nutrito gruppo di giovani donne e uomini si incontrò nella casa al 46 di Gordon Square per inventare una vita nuova e libera.

Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life è un progetto del Museo Nazionale Romano e della casa editrice Electa, realizzato in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra. La mostra porta in primo piano l’anima primigenia di Palazzo Altemps, nato come casa nobiliare nel cuore di Roma.

Ideata e curata da Nadia Fusini, profonda conoscitrice dell’autrice inglese, in collaborazione con Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo, narratore, performance artist, l’esposizione racconta la complessa esperienza di amicizia intellettuale del gruppo di Bloomsbury attraverso libri, parole, dipinti, fotografie e oggetti dei protagonisti di questa avventura dell’arte e del pensiero.

[Vanessa Bell, Roger Fry, 1912 © National Portrait Gallery, London]

In cinque sezioni si svolge il racconto delle figure di Bloomsbury. I giovani intellettuali che si incontravano nelle stanze delle sorelle Stephen condividevano predilezioni artistiche, relazioni romantiche, esperienze lavorative innovative, motivazioni sociali. Questi individui dalla forte personalità diventarono economisti, storici, scrittori, filosofi e artisti impegnati di sinistra, spesso molto famosi.

Speravano, come Leonard Woolf, in una società senza classi o, come Virginia, in un mondo senza torri d’avorio per i suoi artisti: John Maynard Keynes ha rivoluzionato il pensiero economico e ha posto le basi del welfare state, nonché della collaborazione dello stato alle arti; Lytton Strachey ha inventato un nuovo modo di scrivere la storia; Roger Fry, critico e pittore, ha iniziato un’altra maniera di guardare e creare opere d’arte.

Al di là del valore indiscusso dell’uguaglianza, intanto e prima di tutto economica, altro valore irrinunciabile era il riconoscimento della singolarità di ciascuno.

[Stephen Tomlin, Busto di Duncan Grant 1924, © National Portrait Gallery, London]

PERCHÉ PALAZZO ALTEMPS
La mostra non a caso è allestita negli ambienti di Palazzo Altemps, che nel passato hanno accolto una prestigiosa biblioteca – raccolta tra la fine del XVI e il XVII secolo dal cardinale Marco Sittico Altemps e dal nipote Giovanni Angelo, poi confluita nella Biblioteca Apostolica Vaticana – e nell’Ottocento hanno ospitato prestigiosi salotti letterari. È qui, nella chiesa della Clemenza e di Sant’Anicetosita all’interno dell’edificio, che Gabriele D’Annunzio sposò nel 1883 Maria Hardouin di Gallese, famiglia che per ultima abitò Palazzo Altemps.

Il catalogo della mostra è edito da Electa. Assieme alla casa editrice, il Museo Nazionale Romano, con il sostegno dell’Italian Virginia Woolf Society, propone un articolato programma di appuntamenti legati alle tematiche dell’esposizione.  

C.S.M.
Ufficio Stampa, ottobre 2022
Immagine di copertina:
George Charles Beresford, Virginia Woolf, 1902
© National Portrait Gallery, London  

VIRGINIA WOOLF E BLOOMSBURY
INVENTING LIFE
26 ottobre 2022 – 12 febbraio 2023

Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps
Piazza di S. Apollinare, 46 – Roma
tel. 06.684851
mn-rm@cultura.gov.it
www.museonazionaleromano.beniculturali.it