Venice Gardens Foundation presenta il progetto, condiviso con la Santa Sede, di restauro dell’Orto Giardino della chiesa palladiana del SS. Redentore. Apertura nel 2014.   

In occasione del XXVII Seminario di Venezia organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Londra, lo scorso 29 gennaio 2023 è stato presentato “In Venetia Hortus Redemptoris”, il nuovo progetto di Venice Gardens Foundation volto al restauro, conservazione, gestione e apertura ai visitatori del Compendio del Giardino – l’Orto, le Cappelle di meditazione, le Antiche Officine, la Serra e l’Apiario – del convento della chiesa palladiana del Santissimo Redentore, luogo di alto valore storico, simbolico e spirituale, caro ai veneziani e al mondo.

[Redentore Venezia, Orto Giardino – Vista dal campanile, foto Carlo Soffietti, 2021]

Un grande Progetto Città di rilevanza internazionale che conferisce a tali spazi un ruolo di riferimento significativo, condiviso con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e con la Santa Sede che lo rende un progetto modello di reciproco scambio di visioni e sapere.

Presieduta da Adele Re Rebaudengo, Venice Gardens Foundation promuove il suo impegno dal 2014 nel restauro e nella conservazione di parchi, giardini e beni di interesse storico e culturale. In linea con lo spirito di alto mecenatismo che ne contraddistingue da sempre l’operato e dopo il restauro e riapertura al pubblico nel 2019 dei Giardini Reali di San Marco a Venezia – grazie ad un complesso intervento di oltre 6 milioni di euro (tra i numerosi premi vinti dai Giardini Reali restaurati, anche “Il Parco più bello d’Italia 2022) – Venice Gardens Foundation intraprende una nuova sfida: la rinascita del Compendio del Redentore, mai aperto al pubblico, attraverso un disegno durevole nel tempo che, nel pieno rispetto dei valori cappuccini, riconduce all’importante tradizione dei giardini e degli orti conventuali, alla loro ricchezza e capacità di sperimentazione.

[Redentore Venezia, Cappella meditazione est, foto Cynthia Giard Préfontaine, 2022]

IL COMPLESSO DEL REDENTORE
Realizzato dalla Serenissima e da Papa Gregorio XIII come simbolo di gratitudine e rinascita in seguito alla peste del 1575-1577, il Complesso del Redentore, che si estende per circa un ettaro, dal canale della Giudecca fino alla Laguna, si presenta segnato in maniera significativa dalla “acqua granda” del novembre 2019, una marea eccezionale che, avendo raggiunto i 187 centimetri, ha sommerso e devastato la città di Venezia.

Al fine di impedire che andassero perse le tracce di una testimonianza di così importante rilevanza paesaggistica, culturale e religiosa, nel 2021 il Compendio Monumentale è stato affidato a Venice Gardens Foundation dalla Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, con l’autorizzazione della Santa Sede e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, al fine di consentire il recupero del luogo e la sua successiva riapertura, con ingresso gratuito ai veneziani, prevista nel 2024 al termine dei lavori.

[Redentore Venezia, Cavana con barche, foto Cynthia Giard Préfontaine, 2022]

IL PROGETTO DI RESTAURO
Sostenibilità e autosufficienza sono i principi-chiave che animano il progetto, il cui restauro botanico è stato affidato a Paolo Pejrone, giardiniere e architetto paesaggista di fama internazionale, allievo di Russell Page e Roberto Burle Marx, autore, tra i tanti lavori, anche del ripristino dell’Orto di Santa Croce in Gerusalemme a Roma e, su incarico della Fondazione, i Giardini Reali di Venezia a San Marco.

Il progetto di restauro architettonico è a cura di Alessandra Raso, architetto impegnato in restauri di importanti complessi storico-artistici e progetti per istituzioni culturali, tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano.

[Redentore Venezia, Orto Giardino – Vista nord, foto Cynthia Giard Préfontaine, 2022]

Il restauro botanico – che ha ottenuto il finanziamento dell’Unione Europea NextGenerationEU con un contributo di 2 milioni di euro (PNRR Ministero della Cultura Restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici) – vede nel progetto dell’architetto Paolo Pejrone oltre 2.500 alberi e piante previste a dimora.

I visitatori potranno trovare accoglienza e svago passeggiando fra gli ulivi, il frutteto i cipressi, la vasca delle ninfee (omaggio alla fascinazione per l’Oriente che da sempre anima la Serenissima), i 400 metri di pergolati in legno di castagno, tramandati negli orti veneziani e ricoperti da piante di uva, rose, glicini e bignonie, nel giardino dei pitosfori e rose affacciato sulla Laguna, nell’antica cappella di meditazione e nella biblioteca accanto al ristoro. Grande attenzione sarà dedicata al benessere delle api, con la presenza di arnie e con lo svolgimento dell’attività di smielatura in loco.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 29 gennaio 2023
Immagine di copertina: Redentore Venezia, Vista della Chiesa, foto Carlo Soffietti, 2021

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