Al Teatro dell’architettura dell’Università, il rapporto tra architettura e fotografia nelle opere di Konrad, Linke, Princen.

Attraverso una selezione di opere fotografiche di Aglaia Konrad (Salisburgo, 1960), Armin Linke (Milano, 1966) e Bas Princen (Zeeland,1975), l’esposizione esplora il rapporto tra architettura e fotografia, e quello tra quest’ultima e il contesto in cui viene mostrata, soffermandosi sulla complessità di un intreccio che pone le opere al centro di un costante processo di negoziazione tra soggetto e spazio espositivo.

Il Teatro dell’architettura Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana presenta la mostra “What mad pursuit. Aglaia Konrad, Armin Linke, Bas Princen”, dal 7 aprile al 22 ottobre 2023, promossa dall’Accademia di architettura dell’USI e curata da Francesco Zanot.

La mostra mette in discussione la funzione documentaria della fotografia, intesa qui come un dispositivo che contemporaneamente registra e trasforma la realtà, e ne contraddice al tempo stesso la concezione di immagine bidimensionale esplorandone la materialità, il corpo, la presenza.

Nella mostra, le immagini sono oggetti e in quanto tali intrattengono un rapporto sia con lo spazio interno all’inquadratura, sia con quello esterno. Entrambi – interno ed esterno – sono parte del lavoro dei fotografi in mostra, la cui progettualità ne prevede non soltanto lo studio, ma anche una radicale re-visione.

LA MOSTRA
Pensata appositamente per gli spazi del Teatro dell’architettura Mendrisio, “What mad pursuit. Aglaia Konrad, Armin Linke, Bas Princen” accosta circa 50 opere realizzate dagli autori in luoghi e momenti differenti con scopi altrettanto eterogenei: la mostra esplora le intersezioni tra fotografia e architettura, spazio rappresentato e spazio espositivo.

Ispirato all’omonimo saggio del neuroscienziato britannico Francis Crick, il titolo della mostra introduce il tema delle intersezioni, delle combinazioni e delle confluenze in quanto fondamentale fattore di arricchimento di un intero sistema, privilegiando lo scambio (moltitudine) rispetto all’isolamento (unicità).

Nelle pratiche artistiche dei tre autori, lo spazio interno dell’inquadratura e quello esterno diventano oggetto di studio ma anche di radicale re-visione attraverso la mediazione della fotografia. Anziché immortalare (una volta e per sempre), qui la fotografia innesca una reazione a catena di risignificazione almeno teoricamente senza fine.

Nella serie fotografica Shaping Stones, Aglaia Konrad combina edifici di grandi architetti con altri anonimi, sia antichi sia contemporanei, uniti tra loro dall’utilizzo di uno stesso materiale e da una modalità di rappresentazione, la fotografia in bianco e nero, che consente di ottenere un amalgama tanto coerente quanto estraneo a qualsiasi categoria riconosciuta.

Armin Linke preleva dal proprio archivio immagini preesistenti, scattate in tutto il mondo nell’arco della sua carriera. L’artista mescola tra loro queste immagini al fine di costituire una nuova narrazione che esula dal contesto di produzione originario, sfidando le nozioni stesse di cronologia, linearità, storia e uniformità.

Bas Princen fotografa altre rappresentazioni, interrogandosi su quello che accade loro una volta che vengono duplicati e convertiti in un’immagine bi-dimensionale. Dettagli di elementi preesistenti, come ad esempio dipinti, oggetti, fotografie, solitamente colti nella loro complessità, sono sottoposti nell’opera di Princen a un ulteriore processo di interpretazione, dando vita a nuove immagini autonome in grado di distaccarsi da quelle di provenienza. L’artista mette inoltre in discussione la stessa bi-dimensionalità della fotografia attraverso una tecnica di stampa basata sul rilievo e dotata di un’insolita qualità scultorea.

M.C.S.
Ufficio Stampa, 27 marzo 2023
Immagine: Mostra ʹWhat mad pursuit. Aglaia Konrad, Armin Linke, Bas Princenʹ
Teatro dell’architettura Mendrisio, Foto di Enrico Cano

WHAT MAD PURSUIT.
AGLAIA KONRAD, ARMIN LINKE, BAS PRINCEN
7 aprile – 22 ottobre 2023

Teatro dell’architettura – Università della Svizzera Italiana
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