Un dipinto del ‘600 di Geerards Jasper, di notevole valore, è stato recuperato dopo innumerevoli passaggi di mano all’estero e in Italia.

Il dipinto, un olio su tavola,“Natura morta con nautilus, limoni, prosciutto e calice” rappresenta un florilegio di prodotti della terra e dell’uomo, tra i quali spicca una grande conchiglia nautilus, che si riflette su una guantiera. L’opera è firmata sul bordo del tavolo ‘JG fecit’.

Il pittore Geerards Jasper (1620 forse Anversa – 1654 Amsterdam) è stato uno degli artisti più rappresentativi nel campo della natura morta durante la cosiddetta età dell’oro della pittura olandese, specializzato sugli ornamenti, composizioni su tavolo, drappi.

La storia giudiziaria del dipinto, e con essa le indagini del Nucleo TPC di Venezia, iniziarono nel giugno del 1999 presso un palazzo nobiliare veneziano. Un antiquario olandese, proprietario del bene, aveva consegnato nelle mani di alcuni soggetti, importanti opere d’arte affinché fossero vendute. Presto, tuttavia, si accorse di essere stato truffato, privato dell’opera e che i titoli di pagamento ricevuti erano scoperti.

Le prime indagini individuarono i responsabili della truffa e le loro responsabilità penali. Furono recuperate diverse opere, ma non il prezioso dipinto di Geerards Jasper. L’antiquario ottenne un indennizzo dalla polizza assicurativa che aveva stipulato.

Grazie alla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, nel giugno del 2018 i Carabinieri dell’Arte hanno individuato il dipinto in vendita presso una casa d’aste in Germania.

Per i beni d’interesse artistico, opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni, il cui valore sia superiore a euro 13.500, come nel caso del dipinto in questione, il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” prevede che gli stessi possano lasciare il territorio nazionale solo con apposita autorizzazione, rilasciata dagli Uffici Esportazione del Ministero della Cultura. Il dipinto, invece, aveva lasciato il territorio italiano senza tale autorizzazione. Inoltre, la Rogatoria Internazionale, disposta dalla Procura della Repubblica di Venezia su richiesta del Nucleo TPC, ha permesso di individuare il responsabile dell’illecita esportazione del dipinto in Germania, il quale aveva dato il mandato a vendere alla casa d’aste tedesca.

Presso quest’ultima, il dipinto era rimasto invenduto e, mentre erano ancora in corso le indagini, l’opera era rientrata in Italia e posta in vendita da una casa d’aste lombarda. Così, nel dicembre del 2021, i Carabinieri TPC di Venezia hanno finalmente recuperato il dipinto, sequestrandolo e avviando un’ulteriore fase delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia.

L’azione investigativa è proseguita nella ricostruzione a ritroso dei passaggi di mano dell’opera: dopo la truffa a Venezia, il dipinto era stato oggetto di ricettazione e di una notevole ‘peregrinazione’ in varie regioni italiane e poi all’estero. Ulteriore e qualificata identificazione del bene è stata effettuata dai funzionari storici dell’arte della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna. A conclusione delle indagini, lo scorso febbraio il Tribunale di Brescia ha disposto la confisca del dipinto e la sua destinazione al Ministero della Cultura.

Presso il Museo di Palazzo Grimani, il dipinto è stato consegnato al Direttore Regionale Musei del Veneto, Daniele Ferrara, dal Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, Magg. Emanuele Meleleo. La consegna è avvenuta il 12 luglio 2023 alla presenza del Prefetto Michele Di Bari, dell’Assessore della Città Metropolitana Elisabetta Pesce, del Soprintendente A.B.A.P. Fabrizio Magani, del Comandante Provinciale dei CC Gen. B. Nicola Conforti, del Comandante del Gruppo CC Tpc di Monza Ten. Col. Giuseppe Marseglia, di funzionari del MiC e rappresentanti di istituti universitari e di ricerca.

C.S.M.
Venezia, 12 luglio 2023