2^ edizione del festival nato su iniziativa italiana. Il pianista Roberto Prosseda direttore artistico. Prima assoluta di una composizione di Matteo Rubini.

La più sacra e austera delle isole greche, meta di un turismo sofisticato e ancora oggi non invasivo della sua atmosfera spirituale, e un cenacolo composto da alcuni dei migliori cameristi del globo. Queste sono le premesse della seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival, aperto, inclusivo, amicale, libero percorso d’arte immateriale in uno dei luoghi più iconici di pellegrinaggio dell’antico Cristianesimo, nonché meta dagli anni ’60 della migliore intellighenzia europea.

Patmos è sin dall’antichità una delle poche isole greche ininterrottamente abitate, luogo di pellegrinaggio cristiano per il Monastero di San Giovanni e la Grotta dell’Apocalisse, dove si dice sia stato scritto il Vangelo di Giovanni, e sede unica dell’originario rito protocristiano. Dagli anni ’60, a seguito della sua atmosfera silenziosa, austera, spirituale, Patmos è anche una meta di villeggiatura, in senso ottocentesco, delle migliori famiglie europee in cerca di riposo, semplice eleganza e riservatezza. 

Dall’anno scorso quest’isola intonsa è divenuta anche luogo di ritrovo di una piccola koinè composta da alcuni dei più stimati musicisti del concertismo mondiale. E, quando gli artisti si incontrano, il silenzio diventa arte, dialogo musicale, libera creatività.

Guglielmo Brayda di Soleto, Presidente dell’Associazione Patmos Chamber Music festival APS, racconta: «Questo festival è nato dall’amore per l’isola che lo ospita. Patmos, un luogo dell’anima per molti di noi. Per molti è un luogo evocativo che stimola il pensiero profondo e la contemplazione. Fin dal IV secolo a.C. sull’isola sono presenti luoghi di culto. Un santuario alla dea Diana. Un tempio dedicato ad Apollo. La grotta che evocava l’Apocalisse a Giovanni il Teologo. E, naturalmente, il maestoso Monastero di San Giovanni che ospita alcune delle più antiche trascrizioni dei filosofi greci, tra cui quelle di Aristotele. È in questo luogo unico che abbiamo organizzato la seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival.

[Michael Guttman 2019 foto Camilla Maria Santini]

Certamente i nomi di Giovanni, Aristotele, Diana, Apollo, Apocalisse hanno contribuito ad attirare alcuni dei più importanti musicisti contemporanei del mondo. Jing Zhao, Christophe Coin, Alessandro Carbonare, Silvia Careddu, Roberto Prosseda e tutti gli altri che accompagneranno nei giorni di questo festival», il Quartetto Adorno, Angelica Cathariou, Michael Guttman, Anush Nikogosyan, Maya Oganyan. «Musicisti di primo piano che porteranno la loro professionalità in risposta all’attrazione magnetica che Patmos ha esercitato su di loro. […]  Un circolo virtuoso di ambiente, arte, professionalità e passione che ci avvolgerà in quella straordinaria sensazione che solo la musica può generare».

Cinque giorni e cinque concerti serali nei luoghi più raccolti dei piccoli borghi dell’isola -con il capoluogo Chora – danno vita alla seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival 2023, dal 23 al 27 agosto. Un autentico cenacolo internazionale d’amici artisti, liberi di spaziare nel repertorio senza vincoli o richieste che non siano la loro curiosità ed estro, la gioia di incontrarsi e fare musica insieme in totale libertà creativa, con impaginati che ricordano, nella loro struttura collettiva, vere jam sessionsma di musica scritta. Una modalità nuova e intrigante rispetto alle consuetudini dei normali festival cameristici e impreziosita da vere rarità: quest’anno, una prima assoluta del compositore bolognese Matteo Rubini, nonché un’attenta ricerca delle pagine più significative o meno esplorate sulla via culturale che dalla Grecia porta verso l’Armenia e il Medio Oriente.

Ed è così che il celebrato silenzio di Patmos ogni sera dialoga con la musica, in concerti gratuiti ed aperti a tutta la comunità, perché la riservatezza dell’isola vuole ribadire la sua natura orizzontale, democratica e inclusiva, contraria a ogni esclusivismo materialista e chiaramente opposta al genius loci di una culla protocristiana.

[Roberto Prosseda, foto Michele Maccarone 2017]

L’idea di sapore fitzcarraldico è nata a due italiani che dell’arte hanno fatto la loro vita: il pianista e divulgatore Roberto Prosseda, direttore artistico e colonna del festival insieme alla moglie Alessandra Ammara, entrambi stimati concertisti nei migliori circuiti internazionali; e Massimo Fino, direttore esecutivo, fondatore in Toscana di Piano&OperaBarga, uno dei festival più sofisticati del panorama europeo.

Il festival vive della liberalità dei suoi ospiti e del supporto della municipalità di Patmos, ma è inevitabilmente destinato, grazie alla sua unicità, a divenire un importante luogo d’incontro di intelligenze e culture negli anni a venire, nuovo gioiello di un’isola il cui rigore ha affascinato da sempre i più sofisticati Wanderer di tutt’Europa.

Luoghi e programmi dei concerti: vedi qui di seguito. I sostenitori del Festival sono: Ambasciata Italiana, Ambasciata Armena, Ministero della Cultura di Grecia, la Prefettura dell’Egeo meridionale, Patmos Cultural Centre.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 17 agosto 2023

PATMOS CHAMBER MUSIC FESTIVAL
Isola di Patmos (Grecia) 23-27 agosto 2023

Associazione Patmos Chamber Music Festival
Piazza del Carmine 3 – 27100 Pavia – Italy
patmoschambermusicfestival@gmail.com

Promitheas Non-Profit Organization
Solomou 5, Neo Psychiko 154 51 – Greece
nsger@otenet.gr
https://www.patmoschambermusicfestival.com/
https://www.facebook.com/patmoschambermusicfestival/?paipv=0&eav=AfZz8dlKH4jvDHmiMf_1pIIqcyCr13OJh9KkbYHAC2pTbX78V4s0fYKtaA_LO0nA1kM&_rdr

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PROGRAMMA

23/8 Piazza Panagia Diasozousa, Chora
Concerto inaugurale
Mozart: Quintetto con clarinetto K581 in la maggiore
Quartetto Adorno; Alessandro Carbonare, clarinetto
Dvorak: Quartetto N. 12 Op. 96 in fa maggiore “Americano”
Quartetto Adorno

24/8 Old School of Chora
Beethoven: Trio op. 11 in si bemolle maggiore per clarinetto, violoncello e pianoforte
Alessandro Carbonare, clarinetto; Christophe Coin, violoncello; Roberto Prosseda, piano
Mendelssohn: Piano Trio N. 1 op. 49 in re minore MWV Q29 (versione originale per flauto, violoncello e pianoforte)
Silvia Careddu, flauto, Cristophe Coin, violoncello; Roberto Prosseda, pianoforte
Schumann; Fantasiestucke Op. 73 per violoncello e pianoforte
Christophe Coin, violoncello; Alessandra Ammara, pianoforte
Brahms: Piano Trio N. 1 op. 8 in si maggiore
Anush Nikogosyan, violino; Jing Zhao, violoncello; Alessandra Ammara, pianoforte

25/8 Old School of Chora
Mendelssohn: Vier Lieder ohne Worte
Silvia Careddu, flauto; Maya Oganyan, pianoforte
Weber: Trio op. 63 J 259 in sol minore
Silvia Careddu, flauto; Christophe Coin, violoncello; Roberto Prosseda, pianoforte
Glass: Duo per violin e violoncello
Michael Gutman, violino; Jing Zhao, violoncello
Shostakovich: Trio N. 2 op. 67 in mi minore
Michael Guttman, violino; Jing Zhao, violoncello; Alessandra Ammara, pianoforte

26/8 Patmian Cultural Center
“East-West Dialogues”
Debussy: Prélude à l’après-midi d’un faune, L 87
Silvia Careddu, flauto, Alessandra Ammara, pianoforte
Gurdjeff/De Hartmann: Antiche Canzoni Armene e Greche
Maya Oganyan, pianoforte
Bagdasaryan: Rapsodia (1957) per violin e pianoforte in si minore
Anush Nikogosyan, violino; Maya Oganyan, pianoforte
Hatzis: Dance of the Dictators (from “Constantinople”) per piano trio (2003)
Michael Guttman, violino; Jing Zhao violoncello; Maya Oganyan, pianoforte
Rubini: “A beautiful Love” – Two Songs for Nikos Stangos (2023, texts by David Plante) – World Première
Angelica Cathariou, mezzo-soprano, Roberto Prosseda, pianoforte
Khachaturian: Song-Poem in honor of Ashiks
Anush Nikogosyan, violino; Maya Oganyan, pianoforte
Mitropoulos: Kassiani, per mezzo-soprano e pianoforte
Angelica Cathariou, mezzo-soprano; Maya Oganyan, pianoforte
Mansurian: Agnus Dei
Anush Nikogosyan, violino; Christophe Coin, violoncello; Alessandro Carbonare, clarinetto; Maya Oganyan, pianoforte

27/8, Patmian Cultural Center
Grand Finale

Dvorak: Quintetto per pianoforte e archi n. 2 op. 81 in do maggiore
Quartetto Adorno; Maya Oganyan, pianoforte
Mendelssohn: Concerto per violino, pianoforte e archi MWV O4 in fa minore
Anush Nikogosyan, violino; Roberto Prosseda, pianoforte; Quartetto Adorno