In tutto 3000 fotografie digitali, disponibili gratis online, sugli scavi archeologici del Museo Egizio.

A quasi due anni dal debutto online, l’Archivio storico fotografico digitale del Museo Egizio si arricchisce di una parte delle collezioni fotografiche dell’Archivio di Stato di Torino, del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino e del Centro di Egittologia Francesco Ballerini di Como.

Si tratta di circa un migliaio di scatti di inizio Novecento che documentano l’attività di scavo archeologico del Museo in Egitto. Un’acquisizione che ha l’obiettivo di sistematizzare e raccogliere in un unico spazio, digitale e accessibile gratuitamente, tutti i documenti storici e i materiali fotografici che riguardano il Museo Egizio, che si appresta a celebrare il bicentenario nel 2024. Un progetto di digitalizzazione e pubblicazione online che è in costante aggiornamento.

[Complesso templare a Karnak. Fotografia a colori realizzata fra il 1870 e il 1880 e acquistata da Giovanni Marro per arricchire la propria collezione. In basso a destra si riconosce la firma dell’autore, Henri Béchard. MAET]

A portata di click sul sito http://archiviofotografico.museoegizio.it  gli archivisti dell’Egizio, Beppe Moiso e Tommaso Montonati, hanno ricostruito un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, fino al momento esatto in cui i reperti archeologici della collezione sono stati portati alla luce a inizio Novecento in Egitto. È una miniera di storie inedite l’Archivio Fotografico del Museo Egizio, che custodisce 45mila documenti, di cui ora sono fruibili online circa 3mila fotografie tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento.

Un racconto per immagini delle Missioni Archeologiche Italiane in 14 località in Egitto dal 1903 al 1937, che portarono a Torino oltre 30mila reperti. Uno sguardo sul passato condotto non tanto con l’intento di cristallizzare momenti che hanno fatto la storia dell’Egittologia, quanto per stabilire connessioni tra la cultura materiale e il paesaggio d’origine, in un ideale dialogo tra le diverse sponde del Mediterraneo.

«Grazie alla ricerca d’archivio si riesce a ricomporre il contesto d’origine da cui i reperti sono stati separati. Una ricerca che però rimarrebbe fine a sé stessa se non fosse condivisa con la comunità scientifica e con il pubblico. I musei non sono semplici custodi del passato, ma laboratori di innovazione che cercano di fornire sempre nuove risposte e costruiscono una memoria collettiva. L’operazione di riconnessione degli archivi fotografici si inserisce in questo solco», ha spiegato il direttore del Museo Egizio, Christian Greco.

LA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
La documentazione fotografica dei reperti e degli scavi archeologici si deve in primis a Ernesto Schiaparelli (1856-1928), fondatore delle Missioni Archeologiche Italiane, nonché direttore del Museo Egizio all’inizio del secolo scorso, che ebbe l’intuizione di introdurre la fotografia al museo e di documentare tramite le immagini il lavoro della sua squadra in Egitto. Una scelta che oggi sembra scontata, ma per il tempo era all’avanguardia.

Correva l’anno 1903 quando Schiaparelli partì da Torino, portando con sé alcuni fotografi e istituendo poi un’abitudine che fu raccolta anche dai suoi successori, come Giulio Farina. Furono così immortalati per la prima volta reperti che oggi sono a Torino e vengono studiati in tutto il mondo.

Per oltre un secolo quegli scatti sono stati custoditi con cura, senza però essere fruibili al grande pubblico. Oggi grazie alla digitalizzazione e alla libera pubblicazione in rete si guadagnano la ribalta internazionale e vengono messi a disposizione gratuitamente della comunità scientifica e degli appassionati dell’antico Egitto, con testi in italiano e in inglese.

ARCHIVI RIUNITI ONLINE

[Archivio di Stato]

Dall’Archivio di Stato, diretto da Stefano Benedetto, provengono oltre 350 fotografie, databili per lo più tra fine Ottocento e inizio Novecento. Tali fotografie integravano in origine, come allegati, la ricca documentazione scritta sulle campagne di scavo presente all’interno del fondo archivistico del Museo Egizio, conservato dall’Archivio torinese. All’interno del fondo sono presenti i documenti utili alla ricostruzione della storia del Museo Egizio, dalle origini alla nascita della Fondazione.

In questi mesi è in corso un’operazione di riordino dei documenti del fondo archivistico, finalizzata a ricondurre all’interno di una struttura descrittiva unitaria i documenti, attualmente distribuiti in maniera disaggregata all’interno dei tre versamenti che si sono succeduti nel corso degli anni.

[Le piramidi di Giza viste dall’altra sponda del Nilo. Nel fiume, in posa, alcuni egiziani con i propri cammelli. Foto realizzata fra il 1883 e il 1885 e acquistata da Giovanni Marro per arricchire la propria collezione. In basso a destra si riconosce la firma dell’autore, Félix Adrian Bonfils. MAET]

Al Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, diretto da Cecilia Pennacini, appartengono le fotografie dell’antropologo Giovanni Marro, collaboratore stretto dell’allora direttore del Museo Egizio Ernesto Schiaparelli, che ebbe fin da subito l’idea di far dialogare l’Egittologia con altre discipline come l’Antropologia.

E così prima Virginio Rosa, poi Giovanni Marro, portarono lo sguardo dell’antropologo nelle campagne di scavo, occupandosi in particolare dei resti umani, ma non solo.

[Scavi della Missione Archeologica Italiana, Valle delle Regine, campagna del 1903. Al centro il collaboratore di E. Schiaparelli, Francesco Ballerini. CEFB]

Il fondo Francesco Ballerini, collaboratore della prima ora di Schiaparelli, è costituito da circa 100 fotografie appartenute alla famiglia. L’intero archivio, fotografie comprese, è stato donato nel 1994 al professor Angelo Sesana, presidente del Centro di Egittologia, dal nipote Franco Ballerini affinché ne facesse uso allo scopo di riportare alla luce la figura del nonno “Franz”, per lungo tempo rimasta nell’ombra. Successivamente, il professor Sesana ha messo a disposizione del CEFB, per studio e ricerca, la documentazione ricevuta.

C.S.M.
Ufficio Stampa Museo Egizio, 19 settembre 2023
Immagine di copertina: Archivio di Stato di Torino

Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino 
Via Accademia delle Scienze 6 – 10123 Torino 
www.museoegizio.it
http://archiviofotografico.museoegizio.it  

Archivio di Stato di Torino
Piazza Castello, 209 – 10124 Torino
https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/

Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET)
www.museoantropologia.unito.it/

CEFB – Centro di Egittologia Francesco Ballerini
c/o Collegio Gallio – Via T. Gallio, 1 – 22100 Como
www.cefb.it