A Treviso, mostra in due tempi sulla declinazione grafica nell’arte futurista. A Matera, 130 opere fra dipinti, sculture, disegni.

TREVISO
FUTURISMO DI CARTA.
FORME DELL’AVANGUARDIA NEI MANIFESTI DELLA COLLEZIONE SALCE
28 ottobre 2023 – 11 febbraio 2023
Museo Nazionale Collezione Salce (Complesso di San Gaetano)

La grande miniera della Collezione Salce a Treviso, la più importate e ampia raccolta di manifesti storici in Italia e una delle più rilevanti collezioni pubbliche del settore al mondo, svela una spettacolare sequenza di suoi tesori. Con il titolo “Futurismo di carta” si accendono i riflettori su un aspetto ancora poco indagato delle multiformi espressioni della più vitale delle avanguardie italiane.

L’indagine, condotta da Elisabetta Pasqualin, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce con Sabina Collodel, si sviluppa su due successivi momenti con altrettante mostre. La prima, con la declinazione “Forme dell’avanguardia nei manifesti della Collezione Salce” è al Complesso di San Gaetano dal 28 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024. A seguire, dal primo marzo al 30 giugno 2024, la seconda parte, contrassegnata dal sottotitolo “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità”. Unico il catalogo, edito da L’Erma di Bretschneider, che riunisce le immagini e le considerazioni scientifiche sull’intero percorso espositivo.

Tra gli artisti presenti in mostra si ricordano Mario Sironi, Marcello Dudovich, Fortunato Depero, Federico Seneca, Marcello Nizzoli, Gino Boccasile, Nicolai Diulgheroff, Xanti Schawinsky, Giulio Cisari, Lucio Venna, Umberto di Lazzaro, Luigi Martinati.

È sulla declinazione grafica dell’arte futurista che questa mostra si concentra; nei suoi due momenti, abbraccia un arco di tempo che va dal 1915 ca al 1940, considerando tre principali filoni all’interno della produzione futurista: l’interpretazione della figura umana, la velocità e il movimento, l’espressione della cultura e della società.

Il primo appuntamento vede i manifesti dal 1915 al 1930 disposti nelle tre sale del museo, ognuna delle quali dedicata a uno dei temi principali. Il secondo appuntamento vede le opere dal 1930 al 1940, quando il futurismo, raggiunto l’apice dello sviluppo, si caratterizzò nell’aeropittura che, trasposta in grafica, esaltava il volo e le imprese aviatorie, la vista dall’alto e un avvicinamento al surrealismo.

Galleria immagini: https://www.facebook.com/museocollezionesalce/

Museo nazionale Collezione Salce (Complesso di San Gaetano)
Via Carlo Alberto, 31, Treviso
+39 0422 591936
drm-ven.collezionesalce@cultura.gov.it
https://polomusealeveneto.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-collezione-salce http://www.collezionesalce.beniculturali.it/



MATERA
FUTURISMO ITALIANO.
IL CONTRIBUTO DEL MEZZOGIORNO AGLI SVILUPPI DEL MOVIMENTO
20 ottobre 2023 – 10 gennaio 2024
Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi

A essere qui proposti sono più di 130 dipinti, sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. Completano il percorso documenti d’archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni. Dal Museo nazionale Collezione Salce sono giunti alla mostra di Matera ben 25 manifesti futuristi, a conferma della collaborazione tra il Museo nazionale di Matera e la Direzione regionale Musei Veneto intorno al progetto “Futurismi”.

La mostra “Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento”, ideata da Annamaria Mauro e Daniele Ferrara, curata da Massimo Duranti, è promossa dal Museo nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto. È stata inaugurata alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Direttore generale Musei, Massimo Osanna.

Accanto ai nomi dei protagonisti Boccioni, nativo della Calabria, Balla, Severini, Carrà, Depero, Prampolini, Dottori, Benedetta ci sono anche quelli di personaggi meno noti, ma non meno significativi come Roherssen, Bologna e Castellana.

Per quanto riguarda gli aeropittori, sono presenti opere di numerosi futuristi le cui peculiarità furono declinate da Marinetti stesso nel 1939: Prampolini e Crali inseriti nella “Aeropittura stratosferica cosmica biochimica”; Fillia e Diulgheroff nell’ “Aeropittura essenziale, mistica ascensionale simbolica”; Dottori, Benedetta, Bruschetti, Peruzzi, Tano e Angelucci in quella trasfiguratrice lirica spaziale; Tato nella “sintetica e documentaria”. Opere di Dottori, Fillia e Bruschetti rappresentano l’Arte Sacra Futurista, codificata dal manifesto del 1931.

Oltre all’Aeropittura, negli sviluppi futuristi si manifesta la tendenza meccanicistica che viene rappresentata da opere di Depero, Pannaggi e Prampolini che manifesterà poi l’idealismo cosmico, presupposto dell’astrattismo. Particolare attenzione è riservata in mostra, guardando specificatamente al Meridione, ai “Circumvisionisti”, il gruppo dei futuristi campani attivi già dal 1914: pittori, poeti paroliberi, scrittori e intellettuali che animarono la presenza futurista a Capri e Napoli. Vengono così presentate opere dei fratelli Francesco e Pasqualino CangiulloBuccafusca, Cocchia, Peirce, LeporeMaino protagonisti di un percorso culturale che dal Futurismo giunge al teatro napoletano di Antonio De Curtis.

Un focus è riservato al contributo al Futurismo della Lucania: ad essere esposte sono due rarissime opere di Joseph Stella, nativo di Muro Lucano, ma trasferitosi a 19 anni negli Stati Uniti, definito “il primo futurista d’America”.

[Immagine inaugurazione messa a disposizione da Studio Esseci]

«Il Futurismo, movimento che dall’Italia si affermò in tutto il mondo, seppe lasciare tracce a tinte forti anche nel Meridione nel segno di una sfida culturale al rinnovamento e alla creazione di una modernità – ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Ricostruire i passaggi a Sud di questi visionari delle avanguardie è una delle sfide vinte dagli organizzatori della mostra che hanno centrato innanzitutto l’obiettivo del recupero conoscitivo di questo fenomeno che ha contagiato tutte le discipline artistiche, lasciando un’eredità di pensiero e di creatività ancora attuale».

Per il Direttore generale Musei, Massimo Osanna: «La vocazione del Museo nazionale di Matera come centro di ricerca e memoria della tradizione storica e culturale del Meridione trova piena espressione nella mostra dedicata al Futurismo. L’esposizione focalizza l’apporto degli artisti del Mezzogiorno nella nascita e nello sviluppo di questa importante esperienza artistica del secolo scorso. La collaborazione del Museo nazionale di Matera con la Direzione regionale Musei Veneto e la pluralità dei prestatori rappresentano le potenzialità del lavoro corale e dello spirito di cooperazione che anima il Sistema museale nazionale».

Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi
Via Domenico Ridola, 24 – 75100 Matera (MT) Basilicata
+39 0835 310058
mn-mt@cultura.gov.it
https://www.museonazionaledimatera.it/