Francesco Libetta trascrive Ezio Bosso. Doppio CD e doppio LP Sony Music. La Sinfonia n.1 ‘Oceans’ per piano solo.

Torna dopo quasi cinque anni di assenza, in disco e live, il repertorio per pianoforte solo di Ezio Bosso, arricchito dalla trascrizione, ad opera di Francesco Libetta, uno dei migliori interpreti al mondo, della sua monumentale ed amatissima Sinfonia N.1 “Oceans”. 

Dopo il lutto, dopo l’assenza, dopo la ricostruzione del patrimonio inedito ad opera della famiglia, Ezio Bosso entra a pieno titolo nella prassi esecutoria di un interprete di altissima caratura come Francesco Libetta.

Uscita per Sony Music in doppio CD e doppio LP dal 24 novembre 2023.

Sono tanti i tasselli che compongono la costruzione, tutela e crescita della vita postuma di un artista eclettico e irrituale come Ezio Bosso, affinché la sua opera entri in quel fiume ininterrotto che è la storia della musica, e alcuni di questi passaggi sono estremamente delicati per la sensibilità di molti, dagli amici alle tante persone che lo hanno seguito fedelmente in vita.

[Secondo concerto live (c) RSI]

Trovare l’interprete ideale delle sue composizioni per pianoforte solo è stata negli ultimi anni una necessità cogente e al contempo forse la più difficile, ma finalmente essa ha trovato la risposta più alta e rispettosa: Francesco Libetta (Galatone, 1968) è uno dei massimi virtuosi mondiali degli ultimi decenni, ma anche un artista di sensibilità, finezza, sprezzatura e cultura tali da poter affrontare Bosso come musicista puro, non facendosi intaccare dal rumore di fondo che la biografia di Ezio ha portato con sé, inquinando spesso la lettura delle sue partiture di venature emotive, sia in positivo sia in negativo.

Da trascrittore di elegante efficacia e gusto, come già provato sul repertorio di Franco Battiato, suo grande estimatore, Libetta ha deciso di arricchire il repertorio per piano solo di Bosso con la trascrizione della Sinfonia N.1 “Oceans”, monumento vivente delle doti compositive di Ezio, che si affianca così alla versione orchestrale.

Francesco Libetta ha elevato la musica di Bosso a un grado irraggiungibile per colui che si definiva «pianista all’occorrenza», rivendicando per sé solo la composizione e la direzione d’orchestra, ma soprattutto l’ha avvicinata con tutto il garbo e la delicatezza necessaria, la stessa che nella sua lunga carriera ha usato per gli autori classici. 

Libetta, pur senza averlo mai incontrato, coincide con Bosso nel costante invito ad annullare l’interprete nel testo per esaltare quest’ultimo, facendosi mezzo tra la musica e l’ascoltatore.

[Francesco Libetta ph Clarissa Lapolla]

Pur tra mille distinzioni, Libetta e Bosso coincidono su alcuni elementi fondanti la carriera di un artista: la curiosità intellettuale instancabile, quindi una continua ricerca di strade poco battute che porta a un eclettismo irrituale e perciò poco compreso negli schematismi routinari dello show business, dalla composizione alla danza, dalla direzione d’orchestra agli accostamenti di repertori distanti; il desiderio inesausto di indagare la contemporaneità senza esclusioni di generi, fino al rap, anche a costo di penalizzare il proprio quieto vivere professionale sfidando il sistema. Senza dimenticare per entrambi un approccio anarchico, di libertà assoluta, che li ha visti farsi strada nel sistema senza manager o agenti, fidando solo su una rete di amicizie e frequentazioni fatte di affetti, fiducia e condivisione intellettuale di un percorso musicale comune. Due outsiders, per quanto amati e rispettati, che hanno pagato alla libertà un prezzo importante, ma necessario. 

Da questi presupposti è iniziato a primavera il dialogo sfociato in Lighting Bosso, nato da un incontro fortuito con Salvatore Orlando, stimato maestro di pianoforte, organizzatore, che per tanti anni è stato docente al conservatorio di Benevento, e che ha suggerito a Libetta di occuparsi della prima Sinfonia di Bosso, trascrivendola per pianoforte solo.

Così a giugno lo Steinway gran coda di Ezio, “il fratellone”, e il suo sgabello da lui disegnato, hanno finalmente di nuovo viaggiato con Giulio Passadori, accordatore storico di Ezio o anche “Zio Giulio”, verso Bolzano, dove in tre intensi giorni è stato registrato l’intero album con Michael Seberich, il fonico per eccellenza di Ezio, perché solo la coesione di tutto il team creativo originale poteva aprire le porte a questo nuovo cammino delle musiche per piano solo di Ezio verso il futuro. Futuro che il live conferma felicemente, dati gli esiti importanti dei primi concerti a Trieste, San Marino e Lugano, tutti coronati da plurime standing ovations e ripetute chiamate ai bis.

M.C.S.
Ufficio Stampa, 23 novembre 2023