Pianista concertista, artista ricercatrice, performer del Metaverso, docente, studia i rapporti tra arte, scienza e tecnologia.

Capo del gruppo di ricerca Creation al Conservatorio Reale di Anversa, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione sulla performance trasversale ad arti performate, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’, Giusy Caruso porta oggi in Italia un nuovo concetto di evento dal vivo di straordinaria attualità, perfetto per quella Generazione Z cresciuta per non operare distinguo tra realtà terrena e aumentata, esperienza diretta e mediata. Un campo da noi sconosciuto, mentre Giusy Caruso, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina scientifica e una travolgente esperienza immersiva e sinestetica.

Mentre le istituzioni musicali del nord Europa da anni studiano la performance artistica con approccio di ricerca in vista di un suo potenziamento attraverso le infinite possibilità che lo sviluppo tecnologico offre con incessante incalzare, l’Italia pare ferma ad un’idea ancora totalmente romantica del gesto d’arte. Non così però la calabrese Giusy Caruso, recentemente vincitrice del premio europeo S+TARTS 2023 Honorary Mention insieme al partner tecnologico LWT3 di Milano, da anni punta di diamante di questa ricerca nelle sedi più prestigiose ad essa dedicate, come il Conservatorio Reale di Anversa, l’Istituto di Psico-acustica e Musica Elettronica (IPEM) dell’Università di Gand, il Laboratorio di Musicologia (LaM) dell’Università Libera di Bruxelles e la London Performing Academy of Music.

La sua pubblicazione in Italia con LIM lo scorso anno del primo testo nella nostra lingua sulla ricerca artistica musicale ed in particolare su questa nuova frontiera della performance musicale e delle sue infinite possibilità presenti e future, che sarà presentato a Roma al Conservatorio di Santa cecilia il 4 dicembre 2023 prima delle due performance alla Fondazione Scelsi il 5 e 6, ha suscitato molto scalpore e un inatteso interesse nel mondo della formazione musicale.

È indubbio che Giusy Caruso proponga, nei suoi scritti scientifici ma soprattutto nelle sue intense e sfidanti performances live, un modo di occupare lo spazio materiale e immateriale del palco perfettamente in linea con il continuo dialogo tra realtà e dimensioni diverse, che la tecnologia di oggi ci ha reso esperienza quotidiana, così costante da portarla spesso a una rapidissima e mortificante banalizzazione.

[Credits: MetaPhase / Giusy Caruso, LWT3]

Giusy Caruso invece ci aiuta a riscoprire quanto quella stessa tecnologia e i suoi sviluppi applicati all’arte performata abbia ancora in sé un portato poetico, straniante, toccante, disturbante, evocativo, se usata, anche e soprattutto con criterio scientifico, per portare l’artista e il pubblico oltre i limiti materiali del corpo, dello strumento e di una modalità d’ascolto tradizionale: un’esperienza illuminante che di certo aprirà nuovi orizzonti estetici al pubblico romano.

Nata come pianista e ben nota come interprete di musica contemporanea e artista ricercatrice, Giusy Caruso ha presto scelto una strada davvero imprevedibile per un’artista italiana e oggi nei suoi live di ricerca affronta il repertorio combinando il piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi concertistica, quali il Myo Armband, nato per il controllo del pc a distanza attraverso gli impulsi elettrici dei muscoli, duetta nel Metaverso con il suo Avatar come nel progetto MethaPhase presentato a Cremona, trasformando in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla bio-meccanica e sull’interazione uomo-macchina, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte.

Dunque eventi d’arte al calor bianco che nascono nel cuore di una rigorosissima ricerca scientifica e filosofica: la dualità geografica ed esistenziale di Giusy Caruso.

L’AQUILA
Il 2 Dicembre si sono tenute presso il Teatro Dei 99 a L’Aquila le performance New Organs e MetaPhase: dialogo contrappuntistico di una pianista e il suo avatar nel metaverso a conclusione del progetto “Le Nuove Frontiere della Ricerca Artistica Musicale”. Prima assoluta in Italia di una serie di workshop e performance d’avanguardia.

Si tratta di una rivoluzionaria integrazione della tecnologia digitale e 3D nello studio e nella creazione della performance musicale e coreutica che la Caruso ha sviluppato insieme a LWT3 coinvolgendo anche altri ricercatori del suo gruppo: Umut Eldem, pianista e compositore turco, e Klaas Devos, danzatore e coreografo belga.

Il progetto proposto da Caruso con la sua istituzione, il Conservatorio Reale di Anversa, è stato presentato dal Conservatorio Casella de L’Aquila, come istituzione capofila, ed è risultato vincitore di un finanziamento del MUR su una rosa di 5 progetti a livello nazionale.

ROMA
Lunedì 4 dicembre 2023 ore 18:00 – Sala Medaglioni Conservatorio di musica Santa Cecilia, via dei Greci 18, Roma. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Tappa a Roma dopo una tournée internazionale di presentazioni nelle maggiori istituzioni Europee del libro “La ricerca artistica. Linguaggi e metodi” (LIM 2022), nell’ambito della serie “Alziamo il volume – Incontri con l’autore” a cura di Carla Conti e Roberto Giuliani. Sarà presente l’autrice Giusy Caruso. La pubblicazione del libro, il primo in assoluto che inquadra la ricerca artistica musicale in lingua italiana, ha suscitato particolare interesse a livello nazionale in questo momento storico di rivoluzione dei programmi ministeriali nelle AFAM.

Ne parlerà in dettaglio Giovanna Cassese, presidente del CNAM che interverrà presentando i lavori di definizione del decreto ministeriale per l’apertura del terzo ciclo di studi nelle AFAM, il dottorato di ricerca artistica.

Nel corso della presentazione ci sarà uno spazio dedicato alla performance da parte dell’autrice Caruso che eseguirà il progetto “Viaggio al centro del suono” legato alle sue ricerche: una selezione di brani dai 72 studi carnatici per pianoforte del compositore francese Jacques Charpentier e dalla Suite n. 9 Ttai del compositore italiano Giacinto Scelsi; a concludere, il suggestivo brano Suspensions per pianoforte e sensori Myo Armband del compositore giapponese Atau Tanaka.

ROMA
5 e 6 dicembre 2023 Fondazione Isabella Scelsi.
La Caruso sarà impegnata su Roma anche il 5 e 6 dicembre in una presentazione dal titolo Back to the sound: a voyage into Franco Evangelisti’s piano timbre per il Convegno Internazionale dedicato a Franco Evangelisti presso la Fondazione Isabella Scelsi.

GIUSY CARUSO
È pianista concertista, performer avanguardista e ricercatrice italiana residente a Bruxelles, focalizzata sullo studio dell’interazione uomo-macchina (HMI) per la creazione di performance multimediali e per l’analisi del gesto musicale. A capo del gruppo di ricerca Creatie presso il Royal Conservatoire of Antwerp, dove è anche docente di analisi della performance, è Official Music Advisor di LWT3 Performing Arts Lab di Milano e ricercatrice affiliata all’IPEM-Ghent University. 

Rinomata interprete del repertorio musicale contemporaneo, svolge l’attività concertistica in Europa, Asia, Russia e America, partecipando a trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha pubblicato CD e prime assolute che hanno riscosso consenso di critica a livello mondiale.

Tra i tanti premi internazionali, di recente Caruso ha ricevuto insieme al suo team tecnologico, la Srl LWT3 di Milano, il premio Premio S+T+Arts 2023 Honorary Mention su1637 candidature per il suo progetto MetaPhase, performance interttiva nel metaverso in duo al pianoforte con il proprio avatar. Il premio è assegnato annualmente dalla Commissione Europea e dalla piattaforma S+T+Arts ai progetti di ricerca che coniugano arte, scienza e tecnologia e che si distinguono per l’innovazione, l’originalità e il riscontro a livello di coinvolgimento del pubblico.

Giusy Caruso ha all’attivo pubblicazioni di articoli di ricerca scientifici sui temi di ricerca artistica e sull’analisi della performance in lingua italiana, inglese e francese in importanti riviste del settore. Nel 2022 ha avuto il suo debutto come scrittrice dell’importante testo, unico in lingua italiana sull’argomento, La ricerca artistica musicale. Linguaggi e metodi, pubblicato per la casa editrice LIM.

C.S.m.
Ufficio Stampa, 30 novembre 2023
Immagine di copertina: Credits LWT3

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