Due mesi di programmazione da aprile a giugno, 3 opere, 5 concerti diretti da Daniele Gatti e Zubin Mehta; Myung-Whun Chung; Riccardo Muti coi Wiener Philharmoniker, 1 balletto e molte collaborazioni. Alcune date già sold out.

Il lancio dell’86a edizione del Maggio Musicale Fiorentino, da aprile a giugno 2024, è stato dato dal sovrintendente Carlo Fuortes, dal sindaco di Firenze e presidente della Fondazione del Maggio Dario Nardella, dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani assieme al direttore principale Daniele Gatti e al direttore emerito Zubin Mehta. I due mesi di programmazione non subiscono variazioni rispetto alla presentazione del Festival dello scorso novembre 2023 da parte dell’allora commissario straordinario del Maggio, Onofrio Cutaia.

[Firenze, Settembre 2014. Maestro Zubin Mehta,Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Opera di Firenze © Simone Donati – TerraProject – Contrasto]

Tre opere liriche: Turandot, Jeanne Dark e Tosca. Turandot e Tosca sono programmate per celebrare il centenario dalla morte del grande compositore Giacomo Puccini. Turandot va in scena nel fastoso e celebre allestimento “storico” di Zhang Yimou (ripresa da Stefania Grazioli) con la direzione di Zubin Mehta e Tosca nel nuovo allestimento con la regia di Massimo Popolizio e la direzione di Daniele Gatti; Jeanne Dark è la nuova opera commissionata a Fabio Vacchi; va in scena con la direzione di Alessandro Cadario e la regia di Valentino Villa.

Numerosi i concerti sinfonico-corali con l’Orchestra e il Coro del Maggio – preparato come sempre da Lorenzo Fratini – diretti da Daniele Gatti che inaugura il Festival il 13 e Zubin Mehta che lo chiude il 13 giugno, il concerto di Myung-Whun Chung, e il concerto diretto da Riccardo Muti alla testa dei Wiener Philharmoniker. Daniele Gatti dirige anche due concerti sinfonico corali.

In cartellone il balletto “Trilogia dell’estasi” con la Compagnia Zappalà Danza che porta in scena Après-midi d’un faune, Boléro e Le sacre du Printemps.

Inoltre in cartellone si apprezzano le fruttuose collaborazioni con l’Accademia del Maggio, l’Accademia Bartolomeo Cristofori per cinque concerti, con il Conservatorio di Musica Cherubini di Firenze e con la Scuola di Musica di Fiesole per quattro concerti con i loro complessi da camera per il “Progetto giovani musicisti”, con L’homme armé, con l’Orchestra della Toscana diretta da Riccardo Bisatti, con G.A.M.O., con Alexander Lonquich e l’Orchestra Giovanile Italiana, con Tempo Reale.

Sono in programma anche quattro concerti dell’Orchestra del Maggio diretta da Domenico Pierini per il “Maggio Diffuso” che saranno eseguiti nell’ambito della Città Metropolitana. Sarà nel grande giardino antistante il Teatro del Maggio, il tradizionale appuntamento con le Bande musicali e dei Musici del Calcio storico Fiorentino.

[Daniele Gatti © Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino]

Le tre opere saranno approfondite nei cinque appuntamenti del ciclo “Prima le parole, poi la musica”. È in programma un convegno in due giornate per ricordare la figura di Rolando Panerai “Un baritono per il Novecento, fra tradizione e modernità”, a cura di Giancarlo Landini e Giovanni Vitali. Sarà presentato il libro “E la giostra va. Conversazioni con Gianni Tangucci” di Francesco Libetta (Edifir, Edizioni Firenze) in cui interverranno l’autore e Gianni Tangucci. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno in ridotto del Foyer di Galleria e saranno a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Grazie alla consolidata collaborazione già da cinque edizioni con Museo Novecento, diretto da Sergio Risaliti, il manifesto di questa edizione del Festival è stato realizzato dall’artista Francesca Banchelli.

La risposta del pubblico verso la programmazione è molto confortante: il concerto inaugurale diretto da Daniele Gatti, il concerto diretto da Riccardo Muti, la prima di Turandot e la terza replica (le altre sono in rapido esaurimento) sono “sold out” in ogni ordine di posto.

IL FESTIVAL MAGGIO NEL DETTAGLIO

STAGIONE D’OPERA

[Turandot 27 Novembre 2023 © Gianluca Moggi New Press Photo]

TURANDOT
Il Festival del Maggio alza il sipario operistico il 21 aprile alle ore 20 con uno degli allestimenti entrati a pieno titolo nella storia artistica del Maggio e divenuto un cult: Turandot. Il titolo pucciniano (dopo La bohème dello scorso novembre 2023) è programmato assieme a Tosca (in scena dal 24 maggio) per le celebrazioni dedicate a Giacomo Puccini in occasione del centenario della morte.

Andato in scena per la prima volta nel 1997 al Teatro Comunale, è stato portato poi a Pechino alla Città Proibita, riproposto inoltre per altre due volte sulle tavole del palcoscenico del vecchio teatro e in una versione semiscenica nel novembre 2012 al Teatro del Maggio. Sul podio sempre, oggi come allora, il maestro Zubin Mehta che nel corso della sua carriera ne ha fatto un’opera di riferimento del suo repertorio. La regia è di Zhang Yimou, ripresa da Stefania Grazioli. I sontuosi costumi sono di Wang Yin e le luci sono curate da Valerio Tiberi.

Nel cast figurano nomi di alto profilo al loro debutto fiorentino: è il caso del soprano Olga Maslova, Turandot, vincitrice quest’anno del Concorso Čajkovskij di Mosca; in alternanza nel ruolo, il soprano Eunhee Maggio. Altoum è Carlo Bosi, Timur sarà il giovane basso coreano Simon Lim. Come Calaf, il tenore coreano SeokJong Baek, che si alterna con Ivan Magrì. Liù in tutte le recite è la grande voce italiana di Valeria Sepe. Ping Pong e Pang, le tre maschere, sono tre artisti dell’Accademia: Lodovico Ravizza, Lorenzo Martelli e Oronzo D’Urzo. Un ex Accademico, il baritono Qianmindg Dou, è il Mandarino. Nel ruolo del Principe di Persia: Davide Ciarrocchi. Le due ancelle sono due soliste del Coro del Maggio: Thalida Marina Fogarasi e Anastassiya Kozhukharova. Le danze sono interpretate dal Nuovo BallettO di ToscanA diretto da Cristina Bozzolini. Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino: maestro del Coro, Lorenzo Fratini. Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio, maestra del coro
Sara Matteucci. Le repliche sono in calendario il 24, il 27 (ore 15.30) il 30 aprile e il 3 maggio.

[Jeanne Dark. Scena di Serena Rocco]

JEANNE DARK
Dopo essere stata cancellata nel 2020 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, debutta finalmente il 14 maggio alle ore 20, in Sala Mehta – in prima rappresentazione assoluta – Jeanne Dark, opera, su libretto di Stefano Jacini, commissionata dal Teatro a Fabio Vacchi, tratta dall’eroicomica La Pulzella d’Orleans di Voltaire. Fabio Vacchi, la cui collaborazione con il Maggio risale al giugno del 1982 (epoca della rappresentazione al Teatro della Pergola del suo lavoro Girotondo), ha definito Jeanne Dark «Un testo ironico, sarcastico, dissacrante, che ironizza così, sui dogmi estetici del teatro musicale cosiddetto contemporaneo, convinto che in ogni ideologico si nasconda quel potere occulto smascherato dall’illuminismo, nella sua accezione non solo settecentesca; un’opera per divertirsi e per pensare».

La direzione e la concertazione sono affidate ad Alessandro Cadario che guida il ContempoArtEnsamble; la regia dello spettacolo è firmata da Valentino Villa; le scene sono di Serena Rocco, i costumi di  Gianluca Sbicca; l’ideazione delle luci è di Pasquale Mari realizzate da Oscar Frosio. In locandina artisti in carriera e accademici del Maggio: Elia Schilton è Voltaire, Alexia Voulgaridou è Jeanne, Olha Smokolina
è Agnese, Lorenzo Martelli nella parte dello Stalliere; Michele Galbiati nella parte dell’Asino;  Alfonso Zambuto ha tre ruoli: Delfino/Re/Diavolo; Anicio Zorzi Giustiniani è Gilles de rais; Giovani Battista Parodi è San Giorgio; Gianluca Margheri è San Dionigi; Davide Piva è Frate Bordone; Luca Tamani e Dielli Hoxha, artisti del Coro del Maggio, sono i soldati francesi e inglesi; inoltre le voci soliste di altri sei Artiti del nostro Coro: Diego Barretta, Dalai Chen, Hyunmo Cho, Davide Ciarrocchi, Manuel Epis, Sergio Mutalipassi. Le due repliche sono programmate il 16 maggio alle ore 20
e il 18 alle ore 18.

[Tosca. Scene Margherita Palli]

TOSCA
In Sala Grande, il 24 maggio alle 20, si alza il sipario su Tosca, di Giacomo Puccini. Sul podio il maestro Daniele Gatti. La regia è firmata da Massimo Popolizio, importante attore ronconiano e apprezzato regista di prosa, sei volte “Premio Ubu” (quattro volte come attore e due volte per la regia), tre volte “Nastro d’Argento”, due volte “premio Flaiano”, che per il Maggio torna a confrontarsi con regia d’opera (dopo aver siglato nel 2018 I masnadieri all’Opera di Roma). Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Silvia Aymonino, le luci di Pasquale Mari.

Per la parte di Tosca è stato scritturato il soprano Vanessa Goikoetxea, artista con una spiccata personalità che canta per la prima volta a Firenze. Piero Pretti, il cui nome non ha bisogno di presentazioni, è Cavaradossi, in alternanza con Vincenzo Costanzo. Scarpia sarà il baritono russo Alexey Markov, mentre Gabriele Sagona è Angelotti, Matteo Torcaso Il sagrestano, Dario Giorgelé Sciarrone e Oronzo D’Urzo, dell’Accademia, è Spoletta. Il carceriere è Cesare Filiberto Tenuta. Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Maestro del Coro Lorenzo Fratini. Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio, maestra del coro Sara Matteucci. Le repliche sono fissate il 26 (ore 15.30) maggio e 3, 6, 8 giugno alle ore 20.

[Daniele Gatti e l’Orchestra e il Coro del Maggio © Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino]

STAGIONE SINFONICA E SINFONICO-CORALE
In Sala Mehta il concerto inaugurale del Festival, il 13 aprile 2024, ha un sapore solenne. Dopo il brano a cappella di Anton Bruckner Ecce Sacerdos magnus diretto in apertura dal maestro Lorenzo Fratini, antifona composta nel 1885 per celebrare i mille anni della diocesi di Linz, il maestro Gatti dirige il Salmo 13 di Alexander Zemlinsky, autore spesso trascurato ma che è stato tra i maggiori protagonisti del rinnovamento musicale del primo trentennio del secolo scorso. Il Salmo 13 fu composto durante gli anni del nazismo ed è rimasto inedito fino al 1971. A chiudere, la Sinfonia n.4 di Gustav Mahler. Voce solista il soprano Sara Blanch.

Il secondo concerto del maestro Daniele Gatti (5 maggio, in Sala Grande) si apre con il Magnificat per soprano leggero, coro e orchestra scritto da Goffredo Petrassi tra il 1939 e il 1940. Di particolare suggestione è il ruolo vocale della Vergine, che con il suo canto agile si libra tra perorazioni corali imponenti. Voce solista il soprano Eleonora Bellocci. In programma anche la Sinfonia n. 10 di Šostakóvič, opera cupa e di taglio introspettivo realizzata nel 1953 dopo la morte di Stalin, la cui presenza, come precisò l’autore, aleggia minacciosa nel corso della partitura.

[Riccardo Muti © Todd Rosenberg Photography]

Torna a Firenze, in una delle sole tre tappe italiane della tournée, il 12 maggio in Sala Grande alle ore 17, il maestro Riccardo Muti alla testa dei Wiener Philharmoniker.

Il programma di indiscutibile fascino si apre con la Sinfonia n. 35 Haffner di Mozart, la prima del gruppo delle sei ultime sinfonie realizzate nel decennio viennese, e si chiude con l’ultima di Schubert, la Sinfonia n. 9 in do maggiore detta “La grande”.

Realizzata nel 1828 la sinfonia in do maggiore fu offerta alla Società degli amici della musica di Vienna ma rifiutata a causa della complessità e della lunghezza eccessiva. Schubert la ripose in un cassetto dove rimase per anni fino a quando Robert Schumann non la scoprì per caso durante una visita al fratello del musicista scomparso, prodigandosi per farla conoscere al mondo.

[Myung-Whun Chung © Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino]

Atteso ritorno a Firenze è quello del maestro Myung-Whun Chung che raccoglie idealmente il testimone da Riccardo Muti. Nel programma del suo concerto (25 maggio) si ascolterà un altro capolavoro di Schubert, la Sinfonia n. 8 Incompiuta. Composta nel 1822 con i due soli movimenti iniziali, la sinfonia fu eseguita quarant’anni dopo la morte del compositore, grazie al fortuito ritrovamento del direttore d’orchestra Johann Herbeck. Il concerto si chiude con la Sinfonia n. 4 di Johannes Brahms, sua ultima creatura sinfonica in cui il virtuosismo compositivo si sposa a una cantabilità intrisa di malinconia.

[Daniele Gatti © Marco Borggreve]

Nel terzo concerto diretto da Daniele Gatti (7 giugno in Sala Mehta) si ritrovano ancora una volta una composizione di Petrassi e una di Šostakóvič. La serata si apre con il Salmo IX di Petrassi, realizzato tra il 1934 e il 1936 che si distingue per l’organico inconsueto formato da coro, archi, ottoni, percussioni e due pianoforti. Nella seconda parte del concerto, la Sinfonia n. 5 di Šostakóvič. Nata di getto nel 1937 in risposta alle accuse di formalismo che avevano colpito l’autore l’anno precedente, la Quinta doveva apparire agli occhi dei detrattori del compositore come «una sinfonia lirico eroica dove l’idea principale si fonda sulle esperienze emozionali dell’uomo e sull’ottimismo che vince ogni cosa».

Il Festival del Maggio Musicale Fiorentino termina il 13 giugno con il maestro Zubin Mehta impegnato nel “Der Feuerreiter” dal Mörike Lieder di Hugo Wolf, nel Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21 di Frédéric Chopin, con il pianista Alexander Gadjiev, dedicato a una grande ammiratrice del compositore (la contessa Delfina Potocka), e nella Sinfonia n. 7 di Dvořák.

LE COLLABORAZIONI
Dal 14 aprile alle ore 20 in Sala Mehta l’Accademia Bartolomeo Cristofori dà avvio al ciclo di cinque concerti che prendono tutti il titolo dal primo: “Sulle ali del canto”. Le date successive sono il 16, 18, 19, 20 aprile. Tutti i concerti sono eseguiti su fortepiani originali d’epoca, posizionati in Sala Mehta come a formare una scenografia attorno allo strumento protagonista della serata. I fortepiani sono un Carl Stein, 1835 (concerto del 14 aprile); un Ignace Pleyel, 1851 (concerti del 16, 18, 20 aprile) e un Koennicke, 1796 (concerto del 19 aprile) suonati da Francesco Pareti, Maurizio Baglini, Jin Ju, Francesco Libetta e Yuan Sheng.

Nell’ampio piazzale antistante il Teatro del Maggio, il 14 aprile ore 16, è programmato l’oramai classico appuntamento con le bande musicali e dei Musici del calcio Storico Fiorentino, dal titolo Ben venga il Maggio, realizzato in collaborazione con Anbima.

Con il Conservatorio Cherubini e la Scuola di Musica di Fiesole è in programma un “Progetto Giovani Musicisti”: quattro concerti eseguiti in Sala Coro (per la prima volta aperta al pubblico) il 7, 8, 10, 11 maggio alle ore 20.

In Sala Mehta il 21 maggio è la volta dell’Associazione musicale L’Homme armé ensemble specializzato nello studio e nell’interpretazione della musica antica. Sul podio dell’Ensemble L’Homme Armé e dell’Ensemble Utfasol, sale Fabio Lombardo.

[Alexander Lonquich © Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino]

L’Ort – Orchestra della Toscana è ospitata sul palco della Sala Mehta sabato 1 giugno alle ore 20. Sul podio il giovanissimo – è del 2000 – direttore Riccardo Bisatti. Con lui, il recentissimo vincitore del Premio Paganini di Genova Simon Zhu. In programma composizioni  di Ferruccio Busoni, Gustav Mahler e Čajkovskij.

In Sala Regia, anche questa aperta per la prima volta al pubblico, il 5 giugno ore 20, G.A.M.O., Gruppo Aperto Musica Oggi, che dedica il concerto ad alcune composizioni di Luigi Nono eseguite dal Gamoensemble diretto da Francesco Gesualdi.

Il maestro Alexander Lonquich, nelle vesti di direttore e pianista, assieme all’Orchestra Giovanile Italiana eseguono musiche di Franz Schubert e Anton Bruckner, il 10 giugno, alle ore 20, in Sala Zubin Mehta.

Chiude il ventaglio delle collaborazioni, di nuovo in Sala Regia, l’11 e il 12 giugno alle 20, Tempo Reale con Maggio Elettrico con un programma di musica elettronica di Julien Desprez, Maurizio Azzan, Daniela Terranova e Stefano Scodanibbio.

IL BALLETTO
APRÈS-MIDI D’UN FAUNE | BOLÉRO | LE SACRE DU PRINTEMPS (TRILOGIA DELL’ESTASI)
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
Spettacolo in prima mondiale assoluta di Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, la Trilogia dell’estasi, in scena per due sere il 30 e 31 maggio in Sala Mehta. La regia e la coreografia sono di Roberto Zappalà che firma anche set e luci e costumi, questi ultimi realizzati con Veronica Cornacchini.

Trilogia dell’estasi, creazione per una dozzina di danzatori, si basa su tre fra le più celebri composizioni dell’ultimo secolo e mezzo: Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor’ Stravinskij. Chiave della trilogia è il lavoro sullo spazio, nel quale si va creando un “dispositivo scenico” che, volta per volta, limita, amplifica, e modifica la coreografia, anche questa curata da Roberto Zappalà. Un unico set scenico ospita la creazione, che al contempo racchiude rispettivamente l’esclusione, il corteggiamento e l’eros nel Prélude à l’après-midi d’un faune; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio ne Le Sacre du printemps.

Il progetto è una co-produzione fra lo Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza, la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Massimo Bellini di Catania con il sostegno di MIC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo.
https://www.scenariopubblico.com/creazioni/apres-midi-dun-faune-bolero-le-sacre-du-printemps/

IL MAGGIO DIFFUSO
Il Maggio porta le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi in quattro luoghi d’arte della Città Metropolitana di Firenze. L’Orchestra del Maggio è diretta da Domenico Pierini, violino di spalla della compagine. I concerti si tengono presso il Santuario di Santa Verdiana a Castelfiorentino il 14; la Pieve di San Pietro a Cascia a Reggello il 15; la Pieve di San Pietro in Bossolo a Barberino Tavarnelle il 16; la Pieve di San Lorenzo, a Borgo San Lorenzo il 17 maggio.

M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa del 10 aprile 2024
Il manifesto del Festival è realizzato dall’artista Francesca Banchelli


Maggio Musicale Fiorentino
Piazza Vittorio Gui, 1 – 50144 Firenze FI
Biglietteria: cortesia@maggiofiorentino.com
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