Due mostre al Museo MA*GA: la pittura mediale fatta di bit e pixel di Coltro, e le opere del grande scultore del XX secolo Tavernari.  

“Astrazione mediale” presenta, attraverso una serie di nuove installazioni, la produzione più recente di un pioniere e maestro della sperimentazione tecnologica: Davide Maria Coltro. Invece Vorrei Scolpire L’universo” presenta l’acquisizione di alcune importanti sculture di uno dei più rilevanti autori del XX secolo: Vittorio Tavernari. Entrambe le mostre sono allestite al Museo MA*GA di Gallarate (VA) da aprile a settembre 2024.

[Davide Maria Coltro © Chiara Ferrando]

DAVIDE MARIA COLTRO
ASTRAZIONE MEDIALE
28 aprile – 1 settembre 2024

Il MA*GA di Gallarate (VA) ospita una personale di Davide Maria Coltro (Verona, 1967), pioniere e maestro della sperimentazione tecnologica. L’esposizione, che s’inserisce all’interno della programmazione delle attività del Museo nell’Era Post – Digitale sostenuto dal Fondo Cultura 2021 del Ministero della Cultura, è il nuovo capitolo della ricerca promossa dal MA*GA sull’arte digitale.

La rassegna, curata da Alessandro Castiglioni e con il contributo critico di Elena Pontiggia, presenta la più recente produzione di Davide Maria Coltro in cui il linguaggio mediale, caratteristico della sua cifra più autentica, assume nuove connotazioni astratte e sintetiche, capaci di evidenziare i rapporti tra gli elementi fondamentali della pittura elettronica, quali bit e pixel, in un codice da lui stesso definito “pittura oltre la materia”.

Il progetto si pone in continuità con una più ampia zona di analisi sull’arte astratta, dal Movimento Arte Concreta alla Pittura Analitica, sviluppata dal MA*GA. In questo ambito, Coltro interpreta i temi che caratterizzano il presente come il complesso dialogo tra arte e scienza, le nuove frontiere conoscitive dei Visual Studies e la ridefinizione del rapporto tra arte e spiritualità. La sua pittura mediale, grazie alla conoscenza profonda del mondo digitale, crea sorprendenti possibilità espressive che implicano anche la neuroestetica.

Il percorso espositivo si compone di una serie di nuove installazioni, appositamente pensate e costruite per gli spazi del museo, in cui i Quadri Mediali si caratterizzano per un flusso generativo astratto in costante mutamento e progettato dall’artista da remoto.

Le sale del MA*GA diventano così un luogo di raccoglimento silenzioso in cui la contemplazione delle immagini in divenire avvicina il pubblico a una dimensione meditativa e privata. Le opere di Coltro verranno trasmesse nei totem digitali di comunicazione nella città di Gallarate, riproponendo il concetto di “Quadro civico” che l’artista aveva già presentato a Shanghai, in Cina, nel 2006. Inoltre, in un workshop permanente costruisce occasioni di dialogo con il pubblico di tutte le età attorno al rapporto tra fisicità tecnologica e immaterialità digitale all’interno della propria opera.

Galleria fotografica opere: https://www.museomaga.it/it/mostre/212/davide-maria-coltro-astrazione-mediale

[Vittorio Tavernari, mostra personale al Padiglione Arte Contemporanea Milano 1969]

VITTORIO TAVERNARI
VORREI SCOLPIRE L’UNIVERSO
28 aprile – 1 settembre 2024

L’esposizione presenta la recente acquisizione da parte del Museo dell’Archivio, della Biblioteca e di alcune importanti opere di uno dei più rilevanti autori del secondo dopoguerra, ottenuta grazie al finanziamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura attraverso il bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2023.

Il MA*GA di Gallarate presenta l’importante acquisizione dell’Archivio, della Biblioteca e di alcune opere di Vittorio Tavernari (Milano, 1919 – Varese, 1987),uno dei più importanti scultori italiani del secondo dopoguerra, avvenuta grazie al finanziamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura attraverso il bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2023, vinto dal Museo MA*GA.

La mostra, curata da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, è parte del programma espositivo di Italia 2050, Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050, fondato dal MA*GA nel 2023.

La volontà di valorizzare il patrimonio di uno dei più significativi scultori italiani del XX secolo ha portato all’acquisizione di un corpus preziosissimo, dall’aprile 2024 conservato nei depositi del MA*GA, costituito da lettere autografe, da fotografie e lastre fotografiche, dal catalogo delle opere e dalla bibliografia completa dell’artista, dalla biblioteca personale, oltre a un prezioso fondo di lavori che l’artista ha sempre tenuto per sé. Tra le lettere e nelle pubblicazioni compaiono alcune tra le voci più prestigiose della critica italiana, tra cui Francesco Arcangeli, Carlo Ludovico Ragghianti, Marco Valsecchi e Mario De Micheli.

Nel suo testo critico pubblicato in catalogo, Raymond Cogniat sottolinea quanto Tavernari abbia continuamente indagato il passaggio dall’informe alla forma e viceversa, in un’incessante ricerca del primario. Dalle prime opere più figurative Tavernari trascorre verso la realizzazione di vere e proprie forme preistoriche, colonne e pilastri, caverne e anfratti ancestrali, capaci di mettere a nudo, attraverso l’espressionismo insito nella materia, legno, pietra, bronzo, gesso, plasmata dall’artista.

La mostra, il cui titoloricalca quello di un articolo scritto dallo stesso Tavernari sulla rivista “Epoca” nel 1951, propone opere e documenti parte dell’Archivio che approfondiscono alcune iniziative nazionali e internazionali cui l’artista partecipò da assoluto protagonista.

Il percorso espositivo si apre con il richiamo a due episodi per la città di Gallarate: la partecipazione di Tavernari alla seconda edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1951 e la realizzazione della Fontana di Piazza Libertà, scolpita dall’artista in taglio diretto nel 1955.

Una sezione analizza la sua esperienza, avvenuta tra il 1962 e il 1963, al MOMA di New York, dove espose il Torso del 1961, una grande scultura acquisita per le collezioni permanenti del Museo newyorkese.  L’anno successivo, nel 1963, Tavernari venne invitato da Luigi Carluccio alla XXXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con una sala personale composta da 11 sculture.

Un decennio dopo, nel 1972, l’artista partecipò alla X Quadriennale di Roma e alla mostra itinerante Contemporary Italian Sculpture a cura della stessa Quadriennale, ospitata da istituzioni quali l’Hanoke Open Air museum in Giappone, il Museo di Arte Moderna di Città del Messico, l’Alten Museum di Berlino e la Pinacoteca Nazionale di Atene.

Nel 1973, Tavernari era al Musée Rodin di Parigi con una grande personale, a cura di Monique Laurent, che consacrò definitivamente lo scultore sulla scena artistica europea. La rassegna si componeva di 131 opere tra sculture, acquerelli e disegni, in grado di ripercorrere l’evoluzione della sua indagine dai primi anni cinquanta alla fine degli anni sessanta. Le sue sculture sono presenti in importanti collezioni museali tra cui si ricordano, oltre al MA*GA di Gallarate, il Mambo di Bologna, Peggy Guggenheim Collection, Venezia; Musei Vaticani, Città del Vaticano.

C.S.M.
Fonte: comunicati stampa marzo e aprile 2024

Museo MA*GA
Via Egidio De Magri 1 – 21013 Gallarate (VA)
T +39 0331 706011
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