Al Museo delle Antichità, in mostra 80 reperti dal Parco Archeologico di Paestum e Velia. In concomitanza, un’altra mostra sulle città romane nel Limburgo.

Si è inaugurata a Leiden, nei Paesi Bassi, la mostra “Paestum. Città delle dee”, allestita al Rijksmuseum van Oudheden – Museo Nazionale delle Antichità dal 15 aprile fino al 25 agosto 2024.

La mostra, realizzata in collaborazione tra il Ministero della Cultura, i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e il Museo Nazionale delle Antichità di Leiden, espone 80 reperti tra i più significativi della storia di Paestum, provenienti quasi interamente dai ricchi depositi del Museo Archeologico Nazionale. Tra gli oggetti in mostra spiccano una statua in marmo della dea Hera e otto lastre funerarie dipinte di epoca lucana, uniche nel loro genere.

All’inaugurazione erano presenti: il Direttore Tiziana D’Angelo, accompagnato da una delegazione dei Parchi di Paestum e Velia, l’Ambasciatore d’Italia nei Paesi Bassi, Giorgio Novello, il Direttore del Museo Nazionale delle Antichità, Wim Weijland e il curatore della mostra, Ruurd Halbertsma.

«[…[ (la mostra) splendidamente incapsula l’eredità romana, una parte integrante della storia olandese. Questa esperienza ha evidenziato come il patrimonio culturale possa continuare a unire le nazioni attraverso il rispetto e la valorizzazione delle nostre radici comuni. […] La collaborazione internazionale si è estesa ben oltre i confini italiani e del Museo di Leiden nei Paesi Bassi, coinvolgendo istituzioni di rilievo come il Louvre di Parigi, l’Antikensammlung Staatliche Museen a Berlino, la Banca d’Olanda e il Museo Allard Pierson di Amsterdam […] ha detto l’Ambasciatore d’Italia nei Paesi Bassi, Giorgio Novello.

«Paestum va ad aggiungersi alla nostra serie sulle città antiche, dopo Petra, Cartagine, Ninive e Byblos. […] Ci auguriamo vivamente che la mostra “Paestum. City of Goddesses” offra a molti visitatori l’opportunità di ammirare le magnifiche scoperte da Paestum» ha detto il Direttore del Museo Nazionale delle Antichità, Wim Weijland.

«L’inaugurazione della mostra Paestum. Città delle dee è l’esito di una proficua e stimolante collaborazione che ha visto il Ministero della Cultura e i Parchi Archeologici di Paestum e Velia lavorare per oltre un anno a stretto contatto con i colleghi del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, nei Paesi Bassi. Una perfetta sinergia sul piano scientifico, curatoriale, organizzativo e soprattutto umano che ci ha offerto una straordinaria opportunità di valorizzazione del nostro patrimonio archeologico. […] questa mostra rappresenta un riconoscimento fondamentale del valore storico-archeologico del sito di Paestum a livello internazionale. Il Direttore del Museo di Leiden, Wim Weijland, il curatore della sezione greco-romana, Ruurd Halbertsma, e il suo team hanno mostrato fin dal principio completa disponibilità e forte spirito di squadra.  E proprio la squadra ha fatto la differenza in questo progetto. A Paestum, Giovanni Capo, Giovanna Manzo, Teresa Marino, Enzo Passarella, Elena Russo, Marco Iovinella e Rosaria Sirleto hanno lavorato con professionalità e dedizione. […]» ha sottolineato il Direttore dei Parchi archeologici, Tiziana D’Angelo.

[Statuetta di sirena in bronzo, VI secolo a.C., dal santuario meridionale di Paestum. Collezione: Museo e Parco Archeologico di Paestum e Velia © foto Massimiliano Marino]

LA MOSTRA (comunicato stampa del Museo di Leiden)
‘PAESTUM. CITY OF GODDESSES’
15 aprile – 25 agosto 2024

Poseidonia, come veniva originariamente chiamata Paestum, fu scoperta intorno al 600 a.C., fondata nel Golfo di Salerno nell’Italia meridionale. La storia dinamica e la varietà culturale di questa città, nota per i suoi famosi templi greci, sono al centro di questa mostra.

Tra i reperti più pregiati, troviamo esposti è una statua in marmo della dea Hera e otto dipinti murali unici provenienti dalle tombe dell’élite di Paestum. Inoltre, ci sono statue di terracotta, bronzo e marmo, vasi di incenso, bellissime ceramiche di lusso, vetri pregiati, monete, armature greche in bronzo e numerose offerte alle dee Era, Atena e Afrodite.

L’esposizione è realizzata in stretta collaborazione con il Museo e Parco Archeologico di Paestum e Velia, che porta in prestito i reperti archeologici più belli da Paestum a Leida. ‘Paestum. City of Goddesses’ è la prima mostra retrospettiva nei Paesi Bassi sull’archeologia di Paestum. La mostra ripercorre una storia di circa ottocento anni, dalla fondazione all’epoca romana, ed è visitabile fino al 25 agosto 2024.

[Allestimento mostra mostra © Rijksmuseum van Oudheden, Leiden. Photo Mike Bink]

CITTÀ DELLE DEE
Paestum è una delle tante città greche fondate lungo le coste del Mediterraneo, dello Ionio e del Tirreno a partire dall’VIII secolo a.C. La città era situata su una fertile pianura vicino a un fiume navigabile. L’agricoltura e la navigazione portarono grande prosperità a Paestum e la tradizione e la storia greca si fusero presto con la cultura della popolazione locale. L’esposizione narra questa diversità culturale attraverso una varietà di reperti archeologici e storie sullo scambio e l’interazione tra diversi gruppi di popolazione. Il culto delle dee Era, Atena e Afrodite è il filo conduttore.

Nonostante le differenze degli abitanti dalle diverse origini e tradizioni, i templi e i santuari di Paestum continuarono a essere utilizzati. Dal III secolo in poi la piana di Paestum si trasformò in una zona paludosa afflitta dalla malaria, che rese la città inabitabile. Nel VII secolo d.C. gli ultimi abitanti se ne andarono e costruirono una nuova città sulle colline. Nella chiesa si venerava la Madonna del Granato, erede delle dee di Poseidonia. Solo i monumentali templi greci erano ancora riconoscibili nel paesaggio, come resti della città originaria.

DA POSEIDONIA A PAESTUM
Il percorso espositivo inizia dai famosi templi e la fondazione di Poseidonia (600 a.C.) con stampe 3D e ricostruzioni di architetture, decorazioni originali dei templi e speciali modelli in sughero di templi del XVIII secolo. Nella multiculturale Poseidonia, intorno al 420 a.C. al potere esercitato dai greci subentrarono i Lucani locali.

L’esposizione presenta tombe riccamente decorate con immagini di guerrieri lucani, giochi e rituali funebri. Caratteristici piatti da pesce campani e coppe decorate illustrano la vita quotidiana dei Greci e dei Lucani. Le numerose offerte in terracotta alle dee della città forniscono informazioni sulle pratiche religiose dell’epoca.

Dopo essere stata conquistata dai Romani nel 273 a.C. la città prese il nome latino Paestum e subì una metamorfosi. Molti edifici greco-lucani lasciarono il posto all’architettura monumentale romana e venne introdotta una nuova industria: la produzione di profumo tratto dall’olio d’oliva e dalle rose. A Leida, statue romane, lapidi decorate e una vetrina piena di preziose bottiglie di profumo mostrano l’influenza dei romani sulla città.

[Balsamario in Bronzo, 130-225 d.C., dalla tomba di un uomo a Bocholtz, nei pressi di villa van Vlengendaal. Foto e collezione © Deposito provinciale per i reperti archeologici Limburgo]

MOSTRA NELLO STESSO PERIODO (comunicato stampa del Museo)
ROMEINSE VILLA’S IN LIMBURG’
25 aprile – 25 agosto 2024

Circa duemila anni fa nel Limburgo (n.d.r. la più meridionale delle 12 provincie dei Paesi Bassi. La regione del Limburgo si estende anche nel Belgio) c’erano centinaia di ville romane. Si trattava di enormi aziende agricole commerciali che rifornivano di grano l’intera regione. Con il ricavato, i proprietari trasformarono le loro fattorie in vere e proprie case di campagna in stile mediterraneo, con annessi stabilimenti balneari e invenzioni romane come finestre di vetro e riscaldamento a pavimento. Spesso gli abitanti si facevano seppellire assieme ai loro oggetti di valore nella loro proprietà.

Negli ultimi cento anni, più di venti di questi possedimenti sono stati indagati e scavati dagli archeologi. I reperti sono sparsi in varie collezioni e la mostra “Ville romane nel Limburgo” riunisce per la prima volta i reperti archeologici più preziosi delle ville.

La mostra si realizza in collaborazione tra il Museo Nazionale delle Antichità (Leida), il Museo del Limburgo (Venlo) e il Thermenmuseum (Heerlen). ‘Ville romane nel Limburgo’ è adatto a tutte le età. La mostra è a Leida dal 25 aprile al 25 agosto 2024 e in seguito sarà allestita presso i musei partner.

VILLA RUSTICA
Una villa rustica romana era composta, oltre che da una lussuosa casa di campagna (l’edificio principale), da un vasto terreno con magazzini, abitazioni, stalle, laboratori, giardini ornamentali e ampi terreni coltivabili. Le ricerche archeologiche mostrano che decine di persone vi vivevano e vi lavoravano. Le ville del Limburgo, tra il I e ​​il III secolo d.C. fornivano grano a tutti i residenti nella regione, in città come Heerlen (Coriovallum), Xanten (Colonia Ulpia Traiana) e Colonia (Colonia Claudia Ara Agrippinensium) oltre ai soldati lungo il limes, confine dell’Impero Romano. Il grano veniva commerciato negli angoli più remoti dell’Europa nordoccidentale attraverso la vasta rete di strade romane (d’acqua). Quando, alla fine del III secolo, il potere romano decadde, le ville furono distrutte, bruciate e abbandonate. Al giorno d’oggi non esiste praticamente più nulla di visibile nel paesaggio del Limburgo.

IN MOSTRA
Con oltre 200 reperti archeologici, modelli, ricostruzioni 3D e filmati, “Ville romane nel Limburgo” trasporta i visitatori nella vita rurale di duemila anni fa e nei campi pieni di grano ondeggiante. I reperti spaziano da attrezzi agricoli, tegole e sculture a lussuosi mosaici e vetreria. Gli effetti personali degli abitanti della villa, come un portaprofumo di Bocholtz e una scatola per i trucchi in bronzo di Maasbree, raccontano chi fossero, cosa facessero e da dove venissero.

Sono esposti reperti noti, come le statue d’ambra di Heerlen e “il gallo di Buchten” oltre a pezzi provenienti dai depositi del museo che non erano mai stati esposti prima. Ciò che attira l’attenzione è la ricostruzione del murale alto un metro di Maasbracht con rappresentazioni di gladiatori e abitanti della villa, e uno sguardo aperto nella casa della “signora di Simpelveld”. La sua villa e il suo interno sono conosciuti dalle immagini del sarcofago in cui fu sepolta.

I visitatori possono esplorare in modo interattivo la “Villa van Voerendaal” e il modo in cui è stata ampliata e rinnovata nel corso di trecento anni.

Sono esposti oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale delle Antichità di Leida, del Museo del Limburgo di Venlo e del Thermenmuseum di Heerlen. Inoltre ci sono prestiti da diversi musei e dal deposito provinciale dei reperti del suolo nel Limburgo.

[Edificio principale della villa Vogelzang Ravensbosch (ricostruzione) © Remy Kooi – Submedia (Submedia)]

GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
La ricerca sulle ville romane nel Limburgo iniziò nel XIX secolo. Il Museo Nazionale delle Antichità è stato coinvolto attivamente, spesso in collaborazione con ricercatori locali. Fino al 1955 furono scavate una ventina di ville, molte delle quali furono portate a Leida. L’altra parte rimase in loco, nel Museo del Limburgo a Venlo e nel Thermenmuseum a Heerlen.

In occasione della mostra, i tre musei e l’Agenzia per il patrimonio culturale (RCE) hanno unito le forze in un grande progetto pubblico e di ricerca: “Un idillio romano” (2020-2024). È stata effettuata un’analisi approfondita delle migliaia di reperti di ville del Limburgo e della vecchia documentazione di scavo conservata negli archivi e nei depositi. Inoltre, per raccogliere ulteriori informazioni sono state utilizzate fotografie aeree e dati provenienti da scavi recenti. Tutti i risultati saranno pubblicati nel 2024 nella collana scientifica PALMA del Museo Nazionale delle Antichità. Il progetto ‘Un idillio romano’ è stato finanziato dal Fondo Mondriaan, attraverso il Programma Pluriennale ‘Musei e Istituzioni del Patrimonio’.

La mostra sarà in seguito allestita presso il Museo del Limburgo a Venlo da ottobre 2024 aprile 2025, e al Thermenmuseum di Heerlen da giugno a ottobre 2025.

M.F.C.S.
Comunicati stampa di aprile 2024,
dal parco Archeologico di Paestum e Velia e dall’area stampa del Museo
Immagine di copertina: allestimento mostra Paestum
© Rijksmuseum van Oudheden, Leiden. Photo Mike Bink

Rijksmuseum van Oudheden – Museo Nazionale delle Antichità
Rapenburg 28, 2311 EW Leiden
Tel: 071 – 5163 163
E-mail: info@rmo.nl
www.rmo.nl

Mostre e galleria immagini:
https://www.rmo.nl/tentoonstellingen/tijdelijke-tentoonstellingen/paestum/
https://www.rmo.nl/nieuws-pers/persinformatie/romeinse-villas-in-limburg/

Parchi archeologici di Paestum e Velia 
Tel. + 39 0828811023
https://museopaestum.cultura.gov.it/

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