Al Museo Pietro Canonica, i ritratti dei cavalli del principe Rospigliosi dalle collezioni capitoline.

Le sue cavalle Gelsomina, Capriola e Polledruccia, o i destrieri Bicchierino, Leggiadro e Brigliadoro, furono immortalati nei ritratti di due pittori del 700, con in primo piano il preferito: Aquilino, “figlio del vento”.

In occasione dell’edizione 2024 del tradizionale Concorso Ippico di Piazza di Siena, organizzato da Fise e Sport e Salute, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese ospita la mostra “Questo è Aquilino figlio del vento”. I ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline.

[Johan Reder, Cavallo Aquilino con staffiere, 1747]

L’esposizione, aperta al pubblico con ingresso libero dal 21 maggio al 15 settembre 2024, è composta da una serie di tele del pittore tedesco Johan Reder, alle quali si aggiunge un dipinto di Paolo Monaldi, che ritraggono i celebri cavalli del principe e collezionista Camillo Rospigliosi.

L’esposizione, a cura di Sandro Santolini, è composta da 12 dipinti su tela, in buona parte impreziositi dalle originali cornici settecentesche, cui si aggiungono una stampa su pergamena e una stampa su carta, con testi e versi scritti in onore al cavallo Aquilino.  

Camillo Rospigliosi (1714-1753) fece ritrarre dai pittori Johan Reder (1692-1764) e Paolo Monaldi (1704-1780) i suoi amati cavalli e, in particolare, il campione Aquilino, per il quale compose egli stesso versi pomposi che documentano la passione del principe per l’ippica e la specifica predilezione per il suo cavallo. 

Con la mostra, che si inserisce nell’ottica di valorizzazione e diffusione delle opere presenti nelle collezioni capitoline – s’intende anche celebrare quella che viene definita la “cultura del cavallo”, offrendo l’occasione di apprezzare opere poco note, a oltre vent’anni dalla loro prima esposizione, che costituiscono un corpus unico nel suo genere.

I protagonisti indiscussi sono dunque gli amati cavalli del principe Rospigliosi, splendidi esemplari di razze equine dalle nobili genealogie, allevati nelle sue tenute di Campo Salino a Maccarese e a Zagarolo.

La mostra è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Sport e Salute S.p.A. e FISE (Federazione Italiana Sport Equestri). Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

[Johan Reder, Corsa di cavalli a Porta Angelica, 1748]

IL CONCORSO IPPICO E IL MECENATISMO SPORTIVO
Un evento sportivo fortemente orientato verso l’arte, la cultura e la salvaguardia della biodiversità. Il Concorso Ippico di Piazza di Siena, la cui 91a edizione si è tenuta dal 22 al 26 maggio 2024, rappresenta un modello unico di “mecenatismo sportivo”. Oltre a garantire la manutenzione del verde orizzontale dell’area di Piazza di Siena per tutto l’anno, e a ‘gemellarsi’ con importanti mostre artistiche nei musei dell’area di Villa Borghese, negli ultimi anni ha dato vita al restauro di alcune ‘gemme’ monumentali e architettoniche nelle adiacenze dello storico Ovale.

Si deve al Concorso anche l’opera di potatura, cura e bonifica del terreno della straordinaria Valle dei Platani, dimora degli undici alberi secolari che il Cardinale Scipione Caffarelli Borghese – che iniziò la costruzione di Villa Borghese – fece piantare agli inizi del 1600 e romanticamente definiti ‘Sentinelle dell’eternità di Roma’. 

[Johan Reder, Polledruccia, figlia del cavallo detto “il Pezzato”, 1762]

I PITTORI
Johan Reder (1692-1764), figlio e allievo dell’affermato battaglista Christian Reder, attivo a Roma, che lo introdusse nella famiglia Rospigliosi, Johan fu anch’egli un discreto pittore dedito al genere della pittura di paesaggio. Le opere presentate in mostra possono essere accostate stilisticamente ai dipinti autografi dell’artista presso la Galleria Pallavicini di Roma, che raffigurano una Gita in campagna e un Riposo durante la caccia, rese note da Federico Zeri, o ad altre già in collezione privata, nelle quali Reder anima i vasti paesaggi con personaggi e animali nei modi che gli sono assolutamente peculiari. Coloratissime scene, piene di vita, a tratti un po’ naïf, che lo resero protagonista del “paesaggismo con figure” nella prima metà del XVIII secolo, raggiungendo l’apice della carriera con il celebre dipinto dedicato alla Festa del principe Rospigliosi alla Villa della Magliana, anch’esso al Museo di Roma.

Paolo Monaldi (1704-1780), allievo del vedutista Paolo Anesi col quale collaborò dipingendo figure nelle sue vedute romane e in particolare nella decorazione di Villa Chigi. Le sue scene di genere, molto vicine allo stile dei bamboccianti del tardo Seicento, furono particolarmente apprezzate dalle famiglie patrizie romane e in particolare dai Rospigliosi, per i quali dipinse diverse tele tra cui uno dei ritratti del cavallo Aquilino esposti in mostra.

 C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa del 21 maggio 2024 
Copyright dell’immagine: Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Referenze fotografiche: Roma, Museo di Roma, Archivio iconografico

Foto: Alfredo Valeriani
Immagine guida: Johan Reder, Fuga del berbero Falcone, 1764

QUESTO È AQUILINO FIGLIO DEL VENTO
I RITRATTI DEI CAVALLI ROSPIGLIOSI DALLE COLLEZIONI CAPITOLINE
21 maggio 2024 – 15 settembre 2024
Ingresso libero

Museo Pietro Canonica
Viale Pietro Canonica 2 (Villa Borghese) Roma
Info mostra: Tel. 060608

www.museocanonica.it       www.museiincomuneroma.it