I ‘Carabinieri dell’Arte’ restituiscono ad ASP un olio rubato 45 anni fa nella chiesa di S.M. del Baraccano.

Dopo un’assenza di oltre quarantacinque anni, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituisce un dipinto del ‘600 ad ASP Città di Bologna.  L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri TPC dopo essere venuti a conoscenza, nel corso di autonome indagini sui canali di commercializzazione illecita di beni culturali, della vendita di un prezioso dipinto proveniente dal furto consumato da ignoti malfattori all’interno del Santuario di Santa Maria del Baraccano di Bologna nella notte del 29 novembre del 1975.

L’immagine del dipinto era stata inserita nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, cosicché i Carabinieri hanno potuto riscontrare la corrispondenza tra la foto del dipinto posto in vendita da una casa d’aste milanese e quella trafugata dalla chiesa bolognese.

Il dipinto ovale, olio su tela raffigurante “San Giovanni Evangelista”, realizzato da pittore di scuola bolognese del XVII secolo, veniva recuperato dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di aprile del 2023. L’opera pittorica, unitamente alla cornice lignea dorata, era stata già venduta dalla casa d’aste e affidata, dall’acquirente in buona fede, a due restauratori tra Milano e Reggio Emilia, ai quali l’opera e la cornice venivano sequestrate.

I successivi accertamenti esperiti presso l’Archivio fotografico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, permettevano di acclarare che il dipinto risultava catalogato nell’inventario del Conservatorio di Santa Maria del Baraccano. Inoltre, agli atti del suindicato archivio, veniva reperito il negativo originale del dipinto, ottenuto da uno scatto fotografico eseguito durante la catalogazione dei beni nel 1970.

L’indagine, proseguita con un’accurata ed attenta comparazione tra dipinto e immagine, permetteva di acclarare con assoluta certezza che il dipinto era quello trafugato (in quanto presentava le stesse imperfezioni legate al tempo, come la battura del telaio sulla tela ancora visibile) e che anche la cornice lignea dorata corrispondeva a quella rubata (stessi motivi floreali e stesse imperfezioni ai quattro angoli).

Le analisi storico-artistiche condotte da una funzionaria dell’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Bologna hanno permesso di ricostruire il contesto in cui si era verificato il furto: all’epoca la chiesa era stata affidata a un religioso che utilizzava la sacrestia e la canonica come ricovero per persone bisognose. Dall’esame della documentazione presente in Soprintendenza, si è potuto stabilire che il quadro era collocato presso la parete sinistra della prima cappella della chiesa. Inoltre è emerso come il dipinto fosse stato studiato da uno storico dell’arte nel 2004, che lo aveva riferito al pittore bolognese Girolamo Negri detto il Boccia (Bologna, 1648-1718).

A conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri dell’Arte, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – VII° Dipartimento, che ha coordinato e diretto le attività investigative, disponeva la riconsegna del prezioso dipinto ad ASP Città di Bologna, proprietaria dell’opera, in occasione della recente riapertura della Quadreria (vedi notizia qui).

Presso la quale, il 3 giugno 2024, il dipinto è stato riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna all’Amministratore Unico di ASP Città di Bologna. La cerimonia si è svolta alla presenza della delegata del Sindaco alla Cultura, di uno storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e della storica dell’arte addetta all’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Bologna.

M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa del 3 giugno 2024