È stato riconsegnato al Museo Poldi Pezzoli di Milano il monumentale stemma gentilizio Poldi Pezzoli realizzato in bronzo fuso dall’artista lombardo Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857 – Sacro Monte di Varese, 1950). Il recupero dell’opera si deve ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, guidati dal Maggiore Francesco Provenza, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Milano, con la Soprintendente Arch. Antonella Ranaldi e con la Dr.ssa Raffaella Bentivoglio-Ravasio, Funzionario responsabile per la tutela del Museo.

«Grazie a questo importante ritrovamento, di eccezionale importanza storico-artistica, si ricompone un brano di storia del Museo e lo stemma torna finalmente visibile a tutti, in una sorta di benvenuto ai visitatori» ha commentato Annalisa Zanni, direttrice del Museo

L’INDAGINE
Aveva preso il via nel dicembre 2018 sulla base di una segnalazione relativa alla vendita all’asta con incanto di uno “stemma scultoreo in bronzo”, pubblicato sul catalogo di una nota casa d’aste.

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LO STEMMA
La fusione faceva parte della decorazione della balconata del Salone Dorato del palazzo Poldi Pezzoli, alla quale Ludovico Pogliaghi, allora allievo prediletto di Giuseppe Bertini all’Accademia di Brera, lavorò dal 1875 al 1880. Il pezzo fu trafugato il 3 dicembre 1946, durante l’apertura del cantiere adibito ai lavori di ricostruzione postbellica del palazzo, che aveva subito danni ingenti a causa dei bombardamenti nel corso del secondo conflitto mondiale.

Lo stemma raffigura l’arme dei nobili milanesi Poldi Pezzoli dei quali Gian Giacomo (Milano, 1822 – 1879), fondatore del Museo, fu il discendente più noto. La foggia ovale, sagomata e sormontata da corona e cornice, è sviluppata a volute e attraversata da nastri e corde; una conchiglia sulla parte superiore e fronde di quercia ai lati. Lo stemma viene così blasonato: nel 1° quarto un gallo fissante un sole d’oro; nel 2° quarto un’aquila, nel 3° quarto un piede e infine nel 4° quarto nuovamente l’aquila.

LA NUOVA COLLOCAZIONE
Al momento del ritrovamento, l’opera si trovava in un ottimo stato di conservazione e non sono stati necessari interventi di restauro. Si è deciso di esporre lo stemma bronzeo all’ingresso del Museo, sul cornicione di accesso allo Scalone Antico. È stata infatti scartata l’idea di riposizionare il manufatto nella collocazione originaria, ovvero sul balcone del Salone Dorato per ragioni di tipo conservativo, in quanto l’esposizione esterna potrebbe cagionare ossidazioni; di visibilità, che in esterna sarebbe possibile solo da un giardino non accessibile al pubblico; filologico in quanto la balconata originale è stata anch’essa trafugata e quella attuale non è stilisticamente coerente.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Poldi Pezzoli, 3 dicembre 2020

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