La luce dell’albero di Natale, nel cuore della città, è un segno di speranza, di resistenza e di fiducia nel futuro, è il messaggio del Sindaco Virginio Merola. In piazza Nettuno si innalza l’abete bianco di 16 metri, dono del Comune di Lizzano in Belvedere, addobbato con decorazioni di microluci led. Attorno allo steccato di recinzione sono affisse delle sfere di Natale bidimensionali di colore giallo che ricordano i piatti della campagna “Riempi il piatto vuoto”, curata da Cefa, in favore della raccolta di cibo per le mense cittadine e di alcuni progetti contro la malnutrizione in Tanzania.

LA MAGIA DI “FUTURA” ILLUMINA IL CUORE DI BOLOGNA
Le strofe di “Futura” illuminano il cuore della città. Un omaggio a Lucio Dalla che, quarant’anni fa, seduto davanti al muro di Berlino, scrisse quel brano oggi più che mai attuale nel descrivere “un mondo che sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepe”, ma con la certezza assoluta che il futuro che ci aspetta sarà migliore.

Ritornano le luminarie d’autore in via D’Azeglio e hanno un significato ancora più profondo degli scorsi anni. Quest’anno la strada è illuminata con “Futura”, canzone inserita nell’album “Dalla”. L’artista Pablo Echaurren ha intrecciato il proprio immaginario con le parole di Lucio Dalla, disegnando il titolo della canzone e altre immagini che contribuiscono a rinnovarne la magia. L’iniziativa è promossa dal “Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio pedonale”, in accordo con il Comune di Bologna, la Fondazione Lucio Dalla, la Fondazione Sant’Orsola e Confcommercio Ascom Bologna

Esprime soddisfazione l’assessore Matteo Lepore, il quale ricorda che, come ogni anno, questa iniziativa non si esaurisce con il Natale perché le frasi luminose di Lucio saranno al centro di un evento di beneficenza. Precisa Giacomo Faldella, presidente della Fondazione Sant’Orsola, che con l’asta delle luminarie di “Futura” si potrà quest’anno realizzare, dopo quella del Day hospital, la ristrutturazione della degenza dell’Oncologia medica, che accoglie oltre 900 pazienti ogni anno.

Giorgio Bianchi per il Comune di Bologna

«Ho conosciuto Lucio Dalla – ricorda Pablo Echaurren – nel 1977. Avevo disegnato la copertina per il primo libro delle sue canzoni edito da Savelli. Fu a Bologna, mangiando e bevendo. Strabevendo, io. Tra le nebbie emiliane ed enoiche ci siamo promessi di rivederci ma così non è stato, così va la vita.

Ora essere chiamato per accompagnare il testo di Futura, mi inorgoglisce e ravviva ricordi lontani. Specie in questo periodo duro di isolamento e allontanamento tra cose e persone. È come se un filo luminoso, un filo di neon, mi riconducesse a Bologna, a Dalla, in un ricongiungimento sociale e amicale. Grazie anche a chi passeggerà con la testa volta verso l’alto. Verso l’altro che non si vede ma eppure c’è».

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio stampa Comune e sito, 1 e 4 dicembre 2020
Immagine di apertura: Giorgio Bianchi per il Comune di Bologna
Immagine Futura attinta a pagina facebook