Al Vittoriale degli Italiani un inedito dialogo tra materia e poesia attraverso le opere di tre giganti del Novecento: Mastroianni, D’Annunzio e Quasimodo.

Le grandi sculture bronzee di Umberto Mastroianni trovano nuova voce nei versi di due dei massimi poeti del XX secolo. Esposti eccezionalmente anche un’opera di Umberto Boccioni e un bozzetto di Francesco Messina.

Umberto Mastroianni, Scultura tragica, 1962

Sulle rive bresciane del lago di Garda, nella cornice spettacolare del Parco del Vittoriale, prende vita dal 12 marzo all’11 settembre 2022 un dialogo tra scultura e parola, curato da Marco Di Capua e Paola Molinengo Costa. Trovano echi, significati e rimandi nelle poesie selezionate di due tra i più grandi letterati del XX secolo, 11 grandi sculture bronzee di Umberto Mastroianni (Fontana Liri, Frosinone 21 settembre 1910 – Marino, 25 febbraio 1998), a partire da due busti del ‘39 ancora legati alle forme classiche e a Uomo del 1942 che apre al linguaggio astratto, passando per l’energica e dirompente Furia selvaggia del 1975, fino ai capolavori degli anni ottanta come il bronzo Macchina sacrale (1988/1989), ultima delle sue opere monumentali.

 Nell’eclettismo collezionistico di d’Annunzio (1863 -1938) la scultura occupa un posto privilegiato e la poesia del Vate influenza la produzione figurativa del tempo. Classicità e modernità s’intrecciano nell’opera di Umberto Mastroianni, che vive con passione la lezione futurista, in particolare quella di Umberto Boccioni, ma che riesce a evolversi in linguaggi nuovi e originali portando per primo l’astrattismo nella scultura italiana. Non a caso, è qui esposta una delle opere chiave di Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, una fusione in bronzo tratta dal calco di un esemplare della scultura.

Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, 1913

Accanto alle poesie di d’Annunzio, come “La donna del Mare”, “Notturnino”  “Alba d’estate”, accompagnano le sculture esposte anche i versi di Salvatore Quasimodo(1901 – 1968), tra cui “Thanatos Athanatos”. Sono evidenti le affinità dei temi intorno all’uomo, al dolore della guerra, al rapporto con l’industrializzazione moderna e le macchine del futuro. Mentre “Ed è subito sera” richiama al dolore della solitudine cui l’uomo moderno è destinato, lo stesso che lo scultore fa rivivere nel lacerante coacervo materico di Ferita del 1988.

Dell’amico di Quasimodo Francesco Messina (1900 – 1995), che non abbandonerà mai la figurazione, è esposto un unicum: il bozzetto originale – gelosamente conservato dall’artista, fino a poco tempo prima della sua scomparsa, nella sua residenza estiva di Gardone –di Prima Quadriga (Quadriga con coda lunga) del 1941, maestoso gruppo scultoreo che l’artista aveva progettato per il prospetto del Palazzo dei Congressi all’EUR, mai realizzato a causa della guerra.



M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 9 marzo 2022
Immagine di apertura: Umberto Mastroianni, Croto, 1984-’85

IL BRONZO E LA PAROLA.
MASTROIANNI, D’ANNUNZIO E QUASIMODO
12 marzo – 11 settembre 2022

Fondazione Vittoriale degli Italiani – Parco
Via del Vittoriale 12 – 25083 Gardone Riviera (BS)
Tel. +39 0365 296511
info@vittoriale.it
www.vittoriale.it