Marc Quinn al Museo Archeologico Nazionale di Venezia, in un nuovo capitolo del suo progetto decennale History Paintings. Con l’occasione, riapre lo storico accesso al Museo da Piazzetta San Marco

Quarantotto nuovi dipinti e una scultura “Stele” di accompagnamento sono presentati in dialogo con la collezione di antichità classiche del museo, invitando a riflessioni sulla società passata e presente.

Le opere di Marc Quinn (classe 1964), che iniziano la loro vita come screenshot di iPhone, replicano i portali digitali attraverso i quali gli esseri umani assorbono, consumano e condividono le notizie, un fenomeno notevolmente accelerato dagli eventi degli ultimi due anni. Attraverso gli schermi, la società è testimone di eventi culturali che cambiano il mondo: incidenti, tragedie umane e disastri naturali, insieme a momenti di leggerezza culturale pop in un flusso incessante di contenuti.

Historynow. Amanda Gorman, Instagram, 2020

Historynow riproduce un viaggio a scorrimento attraverso i feed digitali, il cui contenuto oscilla tra notizie di celebrità e attualità, di portata globale. In uno spazio solitamente riservato alle riflessioni sul passato, si svelano collegamenti tra la serie Historynow e le sculture classiche del museo, offrendo riflessioni sulle modalità e la velocità con cui notizie e storie sono state comunicate attraverso la storia.

In questa mostra Quinn torna sui temi esplorati nel corso della sua carriera, ponendo domande che riguardano i grandi temi sociali e la condizione umana. Quinn esplora temi storici ma pienamente attuali come gli ideali di Bellezza, il Potere, la Guerra, gli atti di Eroismo. L’ultima sala espositiva ospita un’esperienza multimediale che offre un contesto aggiuntivo alla serie di dipinti, comprese le interviste a persone legate al loro immaginario o al contenuto degli stessi. Attraverso i dipinti e le successive interviste, Quinn riflette su queste storie virali e spesso incomplete per riportare gli spettatori al cuore dell’argomento, spacchettando la nostra compulsione verso il consumo e le “reactions”.

Historynow, a cura di Francesca Pini e Aindrea Emelife, in concomitanza con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, è l’occasione per celebrare anche la riapertura dello storico ingresso al Museo Archeologico dalla Piazzetta San Marco dopo oltre vent’anni di chiusura al pubblico. Il cortile è l’unico delle Procuratie interamente costruito su progetto originario di Vincenzo Scamozzi.

Cortile Scamozzi, (c) Joan Porcel

A tal proposito, il Direttore della Direzione Regionale Musei Veneto, Daniele Ferrara, ha precisato: «Per il Museo Archeologico Nazionale, la Direzione Regionale Musei del Veneto potrà concludere il già avviato progetto di recupero delle Procuratie Nuove con l’aggiunta di un ingresso pubblico, a integrazione dell’attuale accesso dall’Ala Napoleonica, consentendo l’accesso dalla Piazzetta San Marco. I visitatori avranno la possibilità di proseguire agevolmente la loro visita una volta usciti da Palazzo Ducale, proseguendo così il loro viaggio nella cultura veneziana, in un percorso che rappresenterà, per la centralità e l’importanza delle testimonianze, la sintesi più significativa della storia di Venezia, essendo da un lato una “enciclopedia” e dall’altro un “abbecedario” della cultura e dell’arte della Serenissima… I cortili faranno parte del percorso museale, non solo per la loro qualità architettonica, ma per le funzioni che hanno assunto nel tempo come rifugio ed esposizione di importanti opere e scoperte di epoca romana, dalla statua di Agrippa del Pantheon, alle scoperte medievali e bizantine di Venezia e della Laguna».

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022
Immagine di copertina: Historynow. Christopher Columbus, The New York Times

HISTORYNOW
21 aprile – 23 ottobre 2022

Museo Archeologico Nazionale
Piazzetta San Marco, 17 – 30124 Venezia
Telefono: +39 041 296 76 63
https://polomusealeveneto.beniculturali.it/musei/museo-archeologico-nazionale-di-venezia