Nell’ambito del palinsesto annuale Play, una mostra indaga il videogioco come ‘decima forma d’arte’. I visitatori possono agire sulla facciata della Galleria Grande.

La Venaria Reale, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, festeggia nel 2022 i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico. Si aggiunge la ricorrenza dei 25 anni dalla dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità Unesco, nel 1997. La Reggia dedica l’intero palinsesto annuale di mostre e attività al tema del “gioco” (vedi notizia DeArtes qui ), in quanto luogo storicamente deputato al loisir, al divertimento della Corte e dei suoi ospiti, con uno sguardo anche al presente.

[AES+F, N.1 sculpture, action half-life, warrior#1 warrior#3. Collezione degli artisti, Courtesy Torino, Noire Gallery]

Oltre alle due esposizioni attualmente in corso, apre presso le Sale delle Arti della Reggia la grande mostra “Play – Videogame arte e oltre”, dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023.

Prosecuzione ideale dell’esposizione è il “Venaria Light Show: il grande gioco”, un innovativo videogioco “reale” di interazione e cooperazione creativa, appositamente realizzato per la Reggia, che permette ai visitatori di “agire” sull’intera facciata della Galleria Grande attraverso una tastiera gigante di 4 metri, proiettando sulla sua superficie barocca effetti di luci e immagini, in un tripudio di colori e scenografie sempre diverse. Il Venaria Light Show è fruibile in occasione delle Sere d’estate alla Reggia, le aperture serali ogni venerdì e sabato dal 22 luglio al 14 agosto 2022.


[TEC 4k Desktop Wallpaper Enhance and the Tetris Company, Tetris Effect: Connect, 2018, puzzle game]

PLAY – VIDEOGAME ARTE E OLTRE
La mostra nelle Sale delle Arti indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea. Comparto creativo ancora spesso percepito come un mero passatempo, i videogiochi invece rappresentano un avamposto dove nascono idee e visioni, una meta forma d’arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi.

[Vasilij Kandinskij, Rectangle orne, 1931, Monaco, Collezione Amedeo M. Turello, Courtesy Marco Voena / SEGA, Rez, 2001, shooter music game]

Per la prima volta al mondo si possono ammirare le influenze dei grandi maestri del passato – come De Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinskij, Warhol (ma anche vasi ellenistici del V A.C.) – sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument valley, Rez infinite, Okami, Diablo IV e Apotheon. Il visitatore può relazionarsi con artisti viventi come Bill Viola, Invader, Cao Fei, Jago, Tabor Robak, il collettivo AES+F e Federico Clapis che hanno attinto al linguaggio del (video)gioco per dar vita ad alcune delle loro opere materiche e digitali.

Dopo le sale legate alle influenze estetiche e simboliche, il videogioco è presentato in connessione con la mitologia contemporanea, mentre le due sale dedicate ai temi dell’Eros e Thanatos presentano dieci videogiochi che hanno generato profondi impatti nella vita di milioni di persone attraverso le nuove forme interattive di scrittura.

[Federico Clapis, Digital Growth Flooded, NFT (Not fungible token), 2022. Collezione dell’artista]

È possibile osservare da vicino i lavori dell’artista visivo Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final fantasy, del game designer Yu Suzuki, padre di tanti videogiochi della Sega, dello sceneggiatore Christian Cantamessa, autore delle narrazioni di Read dead redemption, e del piemontese Andrea Pessino fondatore dell’americana Ready at dawn che ha lavorato a icone come God of war, Okami e Dexter. A chiusura della sala è presente uno dei musicisti che ha segnato la storia dei videogiochi, Jesper Kyd a cui dobbiamo le melodie di Assassin’s creeed.

I cinque maestri simboleggiano la complessità di un’industria collettiva che può arrivare a richiedere oltre 300 creativi per la realizzazione di un solo videogioco, movimentando quasi 200 miliardi di dollari ogni anno nel mondo. Oggi i videogiochi rappresentano anche un innovativo laboratorio sociale e politico. Dalle marce pacifiste per l’Ucraina in The elder scrools online ai titoli che stimolano prese di posizione legate ai grandi temi del XXI secolo: ecologia, geo-politica, guerra, identità di genere, privacy.

[Yoshitaka Amano, Twinkle, 1997 Courtesy l’artista]

La mostra si chiude con la sala Play Homo Ludens, in collaborazione con Lucca Comics & Games. La ricostruzione di quattro “ambienti”, che spaziano da una sala giochi giapponese degli anni Ottanta fino al futuro Metaverso, raccontano la cronologia evolutiva dei videogiochi, dando la possibilità ai visitatori di giocare con creazioni del passato, del presente e fare un balzo nel futuro.

La mostra è curata da Fabio Viola, game designer, docente, saggista e fondatore del collettivo artistico Internazionale TuoMuseo, e da Guido Curto, direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.


M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 21 luglio 2022
Immagine di copertina: Hiro by Silvio Giordano

PLAY – VIDEOGAME ARTE E OLTRE
22 luglio 2022 – 15 gennaio 2023

Reggia di Venaria, Sale delle Arti
www.lavenaria.it  | www.residenzereali.it
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