Al Museo di Santa Giulia, sculture, pitture murali e su tavola, monete, sigilli, oreficerie, manoscritti miniati: 120 capolavori per lo più sconosciuti narrano le origini della città, in vista di ‘Bergamo-Brescia. Capitale italiana della Cultura 2023’.

Ci sono anche oggetti che solo eccezionalmente possono essere mostrati, per ragioni conservative. La rassegna, attraverso 120 opere, per la prima volta indaga una fase storica fondamentale per la costituzione dell’identità della città e del suo territorio, prendendo in esame un arco cronologico che parte dalla seconda metà del XII secolo, epoca in cui comparvero le prime tracce delle istituzioni civiche comunali al 1426, anno della dedizione di Brescia alla Repubblica di Venezia. 

[Stemmario trivulziano, seconda metà XV secolo. Comune di Milano © Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana]

Il Museo di Santa Giulia di Brescia presenta la mostra “La città del Leone. Brescia nell’età dei comuni e delle signorie”, dal 29 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023. Primo significativo appuntamento museale del programma di Bergamo Brescia. Capitale italiana della Cultura 2023, la mostra analizza un periodo storico per la prima volta presentato al grande pubblico in un racconto avvincente costruito su materiali in buona parte inediti o poco noti. 

[Massimo Tapparelli d’Azeglio, Il carroccio (La battaglia di Legnano) 1831, Torino GAM. Su concessione Fondazione Torino Musei. Foto Ernani Orcorte]

Un’epoca segnata da importanti trasformazioni in cui la città creò la sua forma e identità dal punto di vista architettonico, fissando il baricentro nella piazza su cui affacciano il palazzo comunale e le cattedrali, e anche sul versante politico affermando il suo primato nel territorio. Esplorando l’origine e l’evoluzione di quegli elementi che ne hanno forgiato il carattere, è indagata la nascita di alcuni simboli civici arrivati fino ai nostri giorni: dallo stemma del leone rampante, vero emblema identitario urbano reso celebre da Carducci che lo associò all’eroismo della città martire delle Dieci giornate, fino ai culti civici dei santi Faustino e Giovita, delle Sante Croci e della Vergine che ebbero una posizione centrale nella devozione civica di Brescia medievale e ritmano tutt’ora il calendario delle festività cittadine.  

[Maestro di Santa Anastasia e bottega, Urna di Corrado Fogolini, 1310 ca. Bologna, Museo Civico Medievale]

I CAPOLAVORI IN MOSTRA
A cura di Matteo Ferrari, ricercatore all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, il percorso presenta una ricchissima esposizione di opere, tra sculture, pitture, documenti d’archivio e manoscritti miniati, monete e oreficerie. Una narrazione che illumina non soltanto le vicende della città e del suo territorio nel corso di tre secoli cruciali, ma, alla luce degli orientamenti più̀ recenti della storiografia, anche i diversi aspetti di quello spazio fisico, sociale e culturale che, durante questo periodo, si trasformò profondamente per assumere alcuni tratti che lo contraddistinguono ancora oggi.

[Stauroteca (reliquiario della Santa Croce), XI-XII secolo, Brescia, Duomo Vecchio, tesoro delle Sante Croci. © Diocesi di Brescia Fotostudio Rapuzzi]

Il racconto di tale epoca, della quale anche le istituzioni civiche sono protagoniste, è basato su opere provenienti da fondi archivistici, bibliotecari e museali della città e del territorio, che valorizzano il ricco patrimonio locale con prestiti che solo eccezionalmente possono essere esposti al pubblico per ragioni conservative, come i materiali pergamenacei e cartacei, o legate al culto, come i preziosi reliquiari delle Sante Croci e la Croce del Campo provenienti dal tesoro della cappella delle Sante Croci di Brescia.

[Croce del Campo, XI-XII secolo, Brescia, Duomo Vecchio, tesoro delle Sante Croci. © Diocesi di Brescia Fotostudio Rapuzzi]

Questo nucleo è arricchito da alcuni fondamentali apporti provenienti da istituzioni italiane ed estere, che consentono di evocare in mostra altri episodi e nomi legati al periodo storico analizzato, vedi la cappella di San Giorgio in Broletto con le pitture di Gentile da Fabriano, presente in mostra con “La Madonna dell’umiltà”, prestito del Museo Nazionale di San Matteo di Pisa. 

[Luca Mannelli, Compendium moralis philosophiae, ante 1346(?) Parigi © Bibliothèque nationale de France]

Accanto a opere di pittura e scultura, è dato largo spazio a prodotti più insoliti, dal valore documentario evidente: dai registri d’archivio ai diplomi imperiali, spesso connotati da componenti estetiche di rilievo come le matrici di sigillo e le monete sulle quali sono riprodotte l’effigie del leone e quella dei santi patroni, anche questi fruibili per la prima volta ai visitatori.

La rassegna rappresenta inoltre un arricchimento e un ampliamento importante della sezione del museo dedicata all’età comunale ed è quindi un’opportunità unica per il pubblico di avere una visione d’insieme di un periodo mai realmente esplorato nella sua complessità e grandezza.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 28 ottobre 2022

LA CITTÀ DEL LEONE. BRESCIA NELL’ETÀ DEI COMUNI E DELLE SIGNORIE
29 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
(Per i cittadini bresciani ingresso gratuito tutti i venerdì)


Museo di Santa Giulia
via Musei, 81/b – Brescia
Informazioni e prenotazioni: +39 030 2977 833   |   +39 030 2977 834
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