Una grande mostra diffusa nel borgo medievale racconta cinque secoli di arte dedicata alla potenza espressiva e simbolica della figura femminile.

Nella località toscana, inclusa quest’anno dalla Cnn tra le più belle mete turistiche d’Europa, è aperta la mostra diffusa “Storie di Donne”: decine di opere realizzate da maestri quali Dürer, Jacopo della Quercia, Giovanni dal Ponte, Goya, Manet, fino allo scultore contemporaneo Ilario Fioravanti, popolano quattro prestigiosi spazi del centro storico dal 5 novembre 2022 fino all’8 marzo 2023, celebrando il mito e la forza spirituale della femminilità.

[Francesco Morosini (Montepulciano, 1600/03-1646 ca.) Maddalena Penitente, Anni trenta del XVII secolo]

Anghiari, celebre per la battaglia campale nel Quattrocento tra fiorentini e milanesi dipinta da Leonardo, espone decine di capolavori raffiguranti l’immagine femminile dal Rinascimento ad oggi, tra mito, rappresentazioni bibliche, evangeliche e molto altro ancora. In Storie di Donne, dipinti, disegni e sculture, disseminati tra Museo della Battaglia e di Anghiari, Museo di Palazzo Taglieschi, Chiesa di Sant’Agostino e Palazzo Pretorio sintetizzano di fatto cinque secoli di cultura occidentale attraverso le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Santa Caterina, e ancora Leda, Medea, Penelope, solo per citarne alcune. Un esaustivo racconto per immagini a cavallo fra storiografia, leggenda, allegorie, simbolismi, spiritualità.

Realizzata dal Comune insieme al Museo della Battaglia e di Anghiari con la curatela dagli storici dell’arte Benedetta Spadaccini (dottore aggregato e assistente curatore Disegni e Stampe presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana) e Gabriele Mazzi (direttore del Museo della Battaglia e di Anghiari), l’esposizione nasce proprio dall’idea di due donne: Alberica Barbolani da Montauto e Ilaria Lorenzini, rispettivamente assessore alla cultura ed al turismo della città toscana. Catalogo: CD&V

APPROFONDIMENTO: LE TAPPE DELLA MOSTRA DIFFUSA

[Giovanni di Marco di Giovanni, detto Giovanni dal Ponte (Firenze, 1385 – 1437/38) Madonna col Bambino in trono fra i Santi Nicola di Bari e Giuliano]

MUSEO DELLA BATTAGLIA E DI ANGHIARI
Sono qui presentate 18 opere, tra le quali preziosi lavori di grafica, come la Creazione di Eva di Michael Wohlgemuth (Norimberga 1434-1519) e il prezioso foglio con Adamo ed Eva di Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528). Fanno parte del percorso le celebri Hasta la muerte di Francisco de Goya (Fuendetodos, 1746-Bourdeaux, 1828), Olympia di Èduard Manet (Parigi, 1832-1883), Penelope di Max Klinger (Lipsia, 1857-Grossjena, 1920) e anche il raro foglio contenente Leda e il cigno in un paesaggio, disegno cinquecentesco che riproduce la perduta opera omonima di Michelangelo Buonarroti.

 Vi è poi una piccola tavola rappresentante il Matrimonio Mistico di Santa Caterina, considerata copia del famoso soggetto di Correggio; la Maddalena penitente, a lungo ascritta alla maniera di Cristofano Allori, che oggi, finalmente, trova la sua reale attribuzione a Francesco Morosini sulla base di un brillante studio. Questo dipinto, oggetto di un recente restauro, rappresenta una vera scoperta dopo la ripulitura dalle vernici che ne offuscavano il segno e che celavano in parte la firma dell’autore.


[Jacopo della Quercia (Siena, 1371 c.a. – 1428) Madonna col Bambino 1420 c.a.]

MUSEO DI PALAZZO TAGLIESCHI
L’attenzione si concentra su tre rappresentazioni della Vergine particolarmente significative: la ieratica Madonna di Giovanni dal Ponte, appena restituita ad Anghiari (grazie ad un accordo fra la Direzione regionale Musei per la Toscana e la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dopo essere rimasta per svariati anni al Museo Medievale e Moderno di Arezzo), l’iconica Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia e la commovente, dolcissima Vergine attribuita a Benedetto Buglioni che accarezza con le mani e con lo sguardo il Bambino. Si va dunque dagli albori del Rinascimento dei primi due autori, tra loro contemporanei ma distanti per gusto e formazione, all’arte di un Rinascimento più tardo e maturo canonizzato nell’eleganza dello stile delle Robbiane adottato da Buglioni.


[Ilario Fioravanti a Palazzo Pretorio]

CHIESA DI SANT’AGOSTINO E PALAZZO PRETORIO
In questi due luoghi si sviluppa un itinerario tra contemporaneità e ricerca delle origini con le sculture di Ilario Fioravanti (Cesena, 1922 – Savignano sul Rubicone, 2012): grandi terrecotte che trasmettono l’arcaica potenza espressiva e spirituale della femminilità modellata nelle sue forme più basiche e primitive.



C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 5 novembre 2022
Immagine di copertina: attr. Benedetto Buglioni (Firenze, 1459/60 – 1521)
Madonna col Bambino 1490-1500 c.a
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STORIE DI DONNE
5 novembre 2022 – 8 marzo 2023

Museo della Battaglia e di Anghiari
Piazza Mameli, 1 – 52031 Anghiari AR
Tel. 0575787023
museobattaglia@anghiari.it
www.battaglia.anghiari.it

Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Alta Valle del Tevere – Palazzo Taglieschi
Piazza Mameli – 52031 Anghiari AR
Tel. +39 0575 788001
drm-tos.palazzotaglieschi@cultura.gov.it
www.polomusealetoscana.beniculturali.it

Chiesa di Sant’Agostino
Via Giuseppe Garibaldi, 47 – 52031 Anghiari AR

Palazzo Pretorio
Piazza del Popolo, 9 – 52031 Anghiari AR

Per visitare la casa-studio di Ilario Fioravanti:
Piazza Roverella 13 – 47020 Sorrivoli di Roncofreddo (FC)
Visita su prenotazione +39 0541 946652 | ilario.fioravanti@gmail.com
www.ilariofioravanti.it