Alle Gallerie d’Italia, mostra sul soggiorno napoletano della ‘pittora’ del 600. Special collaboration con National Gallery di Londra. 50 opere, alcune mai esposte in Italia.

Intesa Sanpaolo apre al pubblico nel proprio museo napoletano delle Gallerie d’Italia, dal 3 dicembre 2022 al 19 marzo 2023, la mostra “Artemisia Gentileschi a Napoli”, dedicata al lungo soggiorno napoletano della pittrice: un capitolo fondamentale nell’arte e nella vicenda biografica di Artemisia.

[A. Gentileschi, Santa Caterina d’Alessandria. Stoccolma, Nationalmuseum. Photo: Cecilia Heisser – Nationalmuseum]

La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli, in special collaboration con la National Gallery di Londra «si inserisce in un ampio progetto di studi ed esposizioni condiviso con il prestigioso museo britannico sulla grande artista», sottolinea Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo. Anche in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università degli Studi “L’Orientale”, l’esposizione presenta un’accurata selezione di circa cinquanta opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e internazionali che la rendono un’occasione di aggiornamento degli studi scientifici sull’argomento.

Il soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli Napoli dopo il 14 luglio 1654) attestato tra il 1630 e il 1654 e interrotto solo da una parentesi londinese tra la primavera del 1638 e quella del 1640, costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo dell’intensa esistenza della pittrice. Ciò nonostante, e a fronte del clamore mediatico suscitato da Artemisia anche come eroina proto-femminista, tale stagione raramente ha ricevuto un’attenzione specifica da parte della critica e delle iniziative espositive a lei dedicate; e mai a Napoli si era tenuta una mostra su questa fase della sua carriera.

Diverse le attività collaterali di rilievo previste durante la mostra, tra cui un importante convegno internazionale di studi.

[A. Gentileschi, Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne. Oslo, Nasjonalmuseet for kunst, arkitektur og design. Credito: Nasjonalmuseet/Børre Høstland/Annar Bjørgli]

LA MOSTRA
Il percorso espositivo presenta sia opere realizzate da Artemisia, sia opere realizzate da artisti di primo livello a lei strettamente collegati, per lo più attivi a Napoli negli stessi anni della pittrice, come Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro o la riscoperta “Annella” Di Rosa, la maggiore artista napoletana della prima metà del Seicento, anche lei vittima – secondo una tradizione antica però inattendibile – della violenza di genere.

La selezione delle ventuno opere di Artemisia in mostra offre un quadro essenziale della parabola napoletana della “pittora”, con i suoi vertici e i suoi aspetti ancora problematici: per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori come la giovanile Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, che costituisce l’antefatto della mostra; inoltre, la medesima Santa del Nationalmuseum di Stoccolma o la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne del Nasjonalmuseet di Oslo.

[A. Gentileschi, San Gennaro e i compagni gettati nell’anfiteatro ammansiscono le belve. Diocesi di Pozzuoli, Basilica Cattedrale di San Procolo martire. Foto Claudio Giusti]

Non mancano le grandi e rare commissioni pubbliche della pittrice, dall’Annunciazione di Capodimonte a due delle tre monumentali tele realizzate tra il1635 e il 1637 circa per il coro della cattedrale di Pozzuoli, il San Gennaro nell’anfiteatro e i Santi Procolo e Nicea, quest’ultima restaurata per l’occasione.

La mostra a Napoli nasce come approfondimento dell’esposizione monografica dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020, con la consulenza speciale di Gabriele Finaldi, direttore del museo londinese, e la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio.

I NUOVI DATI EMERSI DAGLI STUDI
La realizzazione della mostra è stata preceduta da una intensa attività di indagine scientifica e di ricerca archivistica che ha restituito nuovo e importante materiale per la biografia di Artemisia, che fa del catalogo (Edizioni Gallerie d’Italia | Skira) uno strumento fondamentale anche per il prosieguo degli studi, grazie a un accurato regesto documentario.

Si sono finalmente chiarite le circostanze dell’arrivo di Artemisia Gentileschi a Napoli, nel 1630, direttamente da Venezia, così come si sono aggiunte ulteriori tracce per i suoi anni estremi, afflitti da difficoltà economiche (confermando l’intuizione letteraria di Anna Banti), sia la sua vicenda privata (il concubinato della figlia Prudenzia Palmira e il matrimonio riparatore seguito alla nascita del nipote Biagio, nel 1649), sia alcuni degli aspetti salienti della sua attività, a cominciare dal ruolo della committenza vicereale e borghese, per finire con le relazioni tra Artemisia e le accademie letterarie, che già in vita contribuirono ad amplificarne la fama.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 2 dicembre 2022
Immagine di copertina: Artemisia Gentileschi Sansone e Dalila
Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo © Claudio Gius
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ARTEMISIA GENTILESCHI A NAPOLI
3 dicembre 2022 – 19 marzo 2023

Gallerie d’Italia – Museo di Intesa Sanpaolo
Via Toledo, 177 Napoli
Numero Verde 800.167619
napoli@gallerieditalia.com
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