Sarà presentata a inizio 2023 l’opera filmica dell’artista egiziano Wael Shawky, vincitrice del bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020.

A conclusione della produzione avviata nell’inverno 2020-2021, è stata consegnata al Parco Archeologico di Pompei la nuova opera filmica dell’artista egiziano Wael Shawky (Alessandria d’Egitto, 1971) I Am Hymns of the New Temples – انا تراتيل المعابد الجديدة, insieme a due opere inedite su carta e a un’opera scultorea dalla forma e funzione di un’antica maschera teatrale, utilizzata fra gli elementi scenografici del film. L’opera sarà presentata in anteprima internazionale al Parco Archeologico di Pompei all’inizio del 2023.

Girato nell’estate del 2022 fra le rovine dell’antica città di Pompei colpita dall’eruzione del vulcano Vesuvio nel 79 DC, il film di Shawky mostra ciò che affiora alle soglie fra le diverse culture, sia antiche che contemporanee, che rendono il Mediterraneo un vero e proprio teatro in cui si sovrappongono fra loro narrazioni e miti differenti. Basando la narrazione su una rigorosa ricerca d’archivio, Shawky rimette in scena le stratificazioni anche contraddittorie della storia, rappresentando la genesi di una pluralità di antichi racconti leggendari attraverso le molteplici e ulteriori versioni che, dello stesso racconto, è possibile rintracciare sulle coste del Mar Mediterraneo.

I resti archeologici pompeiani testimoniano l’articolato intreccio e la complessa configurazione delle culture/nature mediterranee. La Pompei antica, sede di intensi scambi commerciali, ospitava infatti non solo templi connessi alla religione greco-romana ma anche ai culti egizi e ai riti misterici di Mitra, Cibele, Attis, recando innumerevoli tracce di iconografie di per sé sincretiche, testimoniate dalle aree archeologiche utilizzate come set, fra cui Praedia di Giulia Felice, Casa del Frutteto, Odeion, tempio di Vespasiano (Genius Augusti), Tempio di Iside, Necropoli di Porta Nocera, Basilica.

Shawky offre così una lettura ipotetica degli antichi miti di divinità, personaggi fittizi o figure storiche reali, incarnati nell’insieme di templi, sculture, affreschi, mosaici ma anche paesaggi pompeiani in costante trasformazione. Unendo nella sua rappresentazione fantastica e multi-specie esseri immaginifici e esseri umani, piante e animali, Shawky intende Pompei come un multiverso di potenzialità narrative e storiche e come un ecosistema sia culturale che naturale disponibile alla metamorfosi e all’interpretazione. Shawky rimodella gli eventi storici: come afferma lui stesso, il desiderio è che le sue opere siano «sufficientemente precise nei dettagli da poter sembrare che esse esistano realmente, da qualche parte».

Nelle sue opere – in cui si articolano film, disegno, scultura, installazione, performance e regia teatrale – Shawky ci indica la necessità di assumere una posizione di consapevolezza nei confronti dei meccanismi, antichi e contemporanei, che indirizzano l’interpretazione e quindi la trasmissione dei fatti storici, sociali e culturali.

La produzione del film – vincitore del bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020 promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea – è il risultato della collaborazione fra il Ministero della Cultura e il Parco Archeologico di Pompei – diretto da Gabriel Zuchtriegel – nel contesto di Pompeii Commitment. Materie archeologiche, il primo progetto a lungo termine dedicato dal Parco alle arti e culture contemporanee co-ideato da Massimo Osanna e Andrea Viliani, co-curato da quest’ultimo con Stella Bottai, Laura Mariano e Caterina Avataneo, con Responsabile Unico di Progetto Silvia Martina Bertesago, Funzionario archeologo del Parco Archeologico di Pompei, e il supporto scientifico e organizzativo di Anna Civale.

C.S.M.
Uffici Stampa, 13 dicembre 2022
Immagini: Credits: Ph. Amedeo Benestante © MIC-Parco Archeologico di Pompei

www.pompeiisites.org