Alla Società Promotrice delle Belle Arti, in mostra 300 opere: stampe di grandi maestri, armature, kimono, ornamenti, sculture e molto altro.

L’universo giapponese presentato attraverso oltre 300 capolavori, alcuni dei quali mai visti in Italia: stampe dei maggiori maestri dell’ukiyo-e, quali Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Yoshitoshi, Sharaku, oltre ad armature di samurai, kimono, maschere teatrali, rare matrici di stampa, preziosi ornamenti femminili, sculture in pietra, stendardi, provenienti dalle collezioni del MUSEC di Lugano, dal Museo di Arte Orientale di Venezia, dal Museo di Arte Orientale di Torino, dal Civico Museo d’Arte Orientale di Trieste, dalla Fondation Baur Musée des Arts d’Extrême-Orient di Ginevra e da importanti collezioni private.

[Kobayashi Kiyochika, Bellezza dell’era Kyōhō dalla serie “Motivi floreali”, stampa xilografica, 1896]

Per quattro mesi, il capoluogo del Piemonte si veste delle luci, dei colori, delle suggestioni del Sol Levante. La Società Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita la mostra Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e la civiltà del piacere, dal 23 febbraio al 25 giugno 2023. L’esposizione, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC  – Museo delle Culture di Lugano, è prodotta da Skira, in collaborazione con il MUSEC e con la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, con il patrocinio del Comune di Torino.

La rassegna si propone come una originale ricostruzione, in tutti i suoi aspetti, della “civiltà del piacere”, una peculiare stagione storico-artistica del Giappone – il periodo Edo (1603-1868) – in cui il Paese, pacificato all’interno dei propri confini e stretto in una politica di isolamento dal resto del mondo (sakoku), portò la ricca classe dei mercanti (chōnin), impossibilitati a comprare beni fondiari, a dedicarsi ai piaceri dell’esistenza, come gli spettacoli del kabuki, la frequentazione delle geishe nelle case da tè e l’acquisto di straordinarie opere d’arte.

APPROFONDIMENTO

[Utagawa Hiroshige, Entrata a Enoshima presso Sagami, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji, stampa xilografica, 1858]

IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso si apre con le “immagini del mondo fluttuante” (ukiyo-e), stampe xilografiche realizzate su matrici in legno che divennero sinonimo di “moderno”, alla moda, e finirono per esprimere una sorta di filosofia incentrata sul gusto di un’esistenza piacevole e appagante dei desideri personali, interpretato da artisti quali Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Hokusai. Di quest’ultimo, la rassegna presenta i quindici volumi dei Manga, nei quali l’artista ritrae paesaggi ed elementi naturali e sovrannaturali, la vita quotidiana e gli esseri umani e le divinità, la flora e la fauna.

La natura è vista sia nel suo aspetto paesaggistico, interpretata ad esempio dalle stampe di Hiroshige, sia in quello che venne riconosciuto un genere pittorico vero e proprio di “fiori e uccelli” (kachōga) che, nei loro accostamenti simbolici, indicano anche le stagioni.

[Utagawa Kunisada, Stampa commemorativa dell’attore kabuki Ichikawa Danjūrō VIII (1823-1854), 1854]

I piaceri effimeri furono tra i soggetti più documentati nelle stampe giapponesi; come quello del teatro kabuki. A Torino si ammirano le stampe che raffigurano gli attori di queste rappresentazioni. Sono lavori dai tratti eleganti e raffinati: dalle opere del XVII e XVIII secolo, volte soprattutto a delineare la fisionomia degli attori e i loro accessori di scena, alle coloratissime e iper-espressive composizioni a più fogli della fine del periodo Edo, in cui gli artisti riproducono tutta la ricchezza scenica.

In questa sezione si trovano anche un programma ufficiale del 1890 illustrato e stampato in nero con una matrice xilografica, uno stendardo (nobori hata) della metà del XIX secolo in tessuto dipinto a mano, utilizzato come insegna pubblicitaria per gli spettacoli del teatro kabuki, oltre a più di 30 maschere popolari e del teatro nō e del teatro kyōgen.

Particolarmente interessante è la figura dell’artista Sharaku, sulla cui identità si sprecano supposizioni; al di là di queste, i volti degli attori del teatro kabuki ritratti nelle sue opere permettevano d’interpretare la psicologia dei personaggi portati in scena e rivelavano un’emozione temporanea innalzata a un livello spirituale e, talvolta, l’essenza stessa di una personalità.

[Tsukioka Yoshitoshi, Dormiente: aspetto di una prostituta del periodo Meiji dalla serie “Trentadue aspetti della vita quotidiana”, stampa xilografica, 1888]

Anche l’universo femminile venne indagato. Se da un lato si approfondivano gli aspetti della vita quotidiana delle donne di varie epoche, di diversa età ed estrazione sociale, come nelle stampe di Tsukioka Yoshitoshi o nei trittici di Miyagawa Shuntei che ritraevano donne impegnate in attività tipiche affiancate a elementi vegetali per richiamare i vari mesi dell’anno, dall’altro le xilografie a soggetto erotico (shunga) si affermarono come un genere di primaria importanza, e a realizzarle furono i più importanti artisti del tempo.

[Armatura composita moderna con corazza in metallo sbalzato, XVII secolo]

La mostra prosegue con le stampe raffiguranti guerrieri ed eroi della tradizione giapponese (musha-e). Queste, devono il loro tipico aspetto all’opera di Utagawa Kuniyoshi (1798-1861) che, a partire dal 1827, vi dedicò molte delle sue attenzioni. I suoi personaggi sono rivestiti da abiti splendidi e sono ritratti mentre combattono o compiono gesti eroici, affrontando nemici ed esseri mostruosi. Sono inoltre esposti i cosiddetti libri dei guerrieri di Hokusai, in cui l’artista si muove fra la natura e il sovrannaturale, ponendo l’azione dell’eroe al centro della sua ricerca figurativa.

La rassegna si chiude con una sala dedicata all’eredità iconografica e stilistica dell’ukiyo-e, con una spettacolare installazione immersiva che introduce alla visione della Grande Onda di Hokusai che, da un lato, sintetizza in un’immagine il senso di caducità e provvisorietà della vita umana di fronte alla forza inarrestabile della natura e della storia, dall’altra, esprime il desiderio di non opporsi eroicamente ai fatti della vita, ma di lasciarsi andare, guidati da una filosofia esistenziale fondata sul piacere.

C.S.M.
Ufficio Stampa, febbraio 2023
Immagine di copertina: Utagawa Kunisada, Attori kabuki, due stampe xilografiche, 1859

UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE
GEISHE, SAMURAI E LA CIVILTÀ DEL PIACERE
23 febbraio – 25 giugno 2023

Società Promotrice delle Belle Arti
viale Diego Balsamo Crivelli, 11 – Torino
Prenotazioni: www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: T. 02.58140390
Email: preno.skira@vivaticket.com
Visite guidate e attività laboratoriali: Culturalway: info@culturalway.it
www.hokusaitorino.it