Nelle sale di Cascina Roma Fotografia e nel parco Laghetto Europa, sei mostre di giovani fotografi internazionali: racconti di terre e culture lontane.

Il legame tra Cascina Roma Fotografia a San Donato Milanese e la fotografia si è fatto nel tempo sempre più stretto. Quest’anno la rassegna torna con sei mostre, quasi tutte inedite in Italia, di altrettanti giovani fotografi internazionali. Sei percorsi espositivi a ingresso gratuito, dal 22 aprile al 4 giugno 2023, di qualità eccezionale e molto diverse tra loro, dalle quali emergono storie inusuali, racconti da terre e culture lontane dalla nostra.
Una serie che si articola tra le sale di Cascina Roma Fotografia e gli spazi pubblici outdoor, accessibili grazie a un approccio volto a portare la fotografia nella comunità.

Le cinque mostre di Chiara Negrello, Mikkel Hørlyck, Ian Cheibub, Stephan Lucka, Laure Andrillon sono visitabili presso le sale espositive di Cascina Roma Fotografia. Invece la mostra di Jana Mai è visitabile presso il parco Laghetto Europa.

Cascina Roma Fotografia è un progetto realizzato dal Gruppo Fotografico Progetto Immagine, ideatore del Festival della Fotografia Etica, in collaborazione con il Comune di San Donato Milanese.

CHIARA NEGRELLO: LIKE THE TIDE (COME LA MAREA)
L’autrice racconta le storie di un gruppo di donne pescatrici nel Delta del Po, in Emilia Romagna. La parità di genere in Italia varia da regione a regione, e in base alla linea di demarcazione tra la vita che le donne conducono a casa e nei luoghi di lavoro. In questo groviglio di cultura, tradizioni, politica e patriarcato le donne del Delta sono state per tre generazioni parte integrante del motore economico che ha sollevato le loro famiglie e la regione intera. Hanno trovato l’equilibro tra un lavoro fisicamente impegnativo come il pescare vongole, e uno straordinario impegno nel prendersi cura delle proprie famiglie.
Questo racconto fotografico insegue le vite di queste donne mentre infuriava la pandemia di Covid-19 e il loro settore stava affrontando l’incertezza del futuro.

MIKKEL HØRLYCK: LAST STRONGHOLD (L’ULTIMA ROCCAFORTE)
Nella Bosnia nord-occidentale, quando rifugiati e migranti tentano di attraversare il confine per entrare nell’Unione Europea e in Croazia, trovano circa 6.500 poliziotti pronti a respingerli. Le condizioni di vita per quanti restano bloccati in una condizione che perdura, sono difficili. Subiscono violenze e umiliazioni, vengono depredati del poco denaro che possiedono o i loro cellulari vengono distrutti. L’ONG Border Violence Monitoring Group e diversi organi di stampa denunciano la violenza degli agenti ormai da diversi anni. Dal 2015 l’Unione Europea ha concesso alla Croazia 150 milioni di euro per rafforzare i controlli alle frontiere e tenere migranti e rifugiati fuori dai propri confini.

IAN CHEIBUB: THERE’S A HOLE INSIDE US (C’È UN VUOTO DENTRO DI NOI)
Aerei, automobili, frigoriferi, edifici e gran parte del materiale che ci circonda proviene da Carajas, la più grande miniera di ferro del mondo, situata nel cuore della foresta pluviale brasiliana. Oggi genera miliardi di dollari di profitti per le aziende, ma una volta era il centro del più importante movimento di guerriglia in Brasile. Nel 1982, 10 anni dopo la cessazione dei combattimenti, il progetto Great Carajás fu lanciato dal governo brasiliano, con l’assistenza degli Stati Uniti, portando con sé un’eredità di cancellazione storica poiché le violazioni dei diritti umani sono state seppellite lungo i 900.000 km² della regione.
In questo racconto alternativo il fotografo indaga come miti e sincretismi siano strumenti di sovversione allo status quo, guardando all’intersezione tra cultura, dipendenza e sfruttamento. L’obiettivo è quello di creare una narrazione che riaffermi la centralità delle persone nel complesso rapporto tra l’ambiente che si abita e la storia di un luogo.

STEPHAN LUCKA: THE FEELING WE ONLY KNOW (IL SENTIMENTO CHE SOLO NOI POSSIAMO CAPIRE)
Se chiedi a uno scout cosa ci sia di speciale nell’essere scout, spesso risponde: “È difficile da descrivere, una sensazione che probabilmente solo gli scout comprendono appieno”. Lo stesso fotografo è stato uno scout in gioventù e ha voluto avvicinarsi fotograficamente a questo “indescrivibile”, immergendosi ancora una volta in quel mondo a lui familiare.
I Boy Scout e le Girl Scout sono il più grande movimento giovanile del pianeta: sono circa 46 milioni in tutto il mondo, 260.000 in Germania. Gli scout formano il proprio microcosmo socioculturale, un piccolo mondo che riflette un contesto sociale più ampio. Cosa rende ancora oggi attraente l’ambiente degli Scout agli occhi dei giovani in una società così accelerata, consumistica e high-tech? Le immagini restituiscono un racconto fedele di crescita, amicizia e intimità, ma anche di rispetto e considerazione, su come vogliamo trattarci gli uni con gli altri e su come possiamo vivere insieme.

LAURE ANDRILLON: FOUNTAIN OF YOUTH (FONTE DELLA GIOVINEZZA)
Gli Harlem Honeys & Bears sono una squadra senior di nuoto sincronizzato fondata nel 1979 nel cuore di Harlem, a New York. I membri hanno attualmente un’età compresa tra i 64 e i 100 anni. Alcuni nuotano da quando sono nati; altri hanno iniziato dopo i sessant’anni.
Nel febbraio 2022 questa comunità ha ripreso a riunirsi in piscina, dopo aver trascorso quasi due anni lontano dall’acqua a causa della pandemia. Ogni martedì e giovedì, gli Honeys & Bears trasformano il centro ricreativo St Mary’s, nel Bronx, in un gioioso parco giochi. Alcuni lasciano i loro bastoni e deambulatori sul ponte della piscina. Quando scivolano in acqua, la gravità sembra scomparire, le malattie e le ferite passano inosservate: si sentono di nuovo giovani. Per questi nuotatori, parte della minoranza afro-americana, la piscina è diventata un luogo di guarigione fisica ma anche psicologica, poiché alcuni di loro hanno vissuto in prima persona l’era delle piscine segregate negli Stati Uniti. Ricordano quando potevano andare in piscina solo nei giorni “colored” e la piscina doveva essere svuotata il giorno successivo perché i bianchi erano disgustati dal nuotare nella stessa acqua dei neri.

JANA MAI: THE DESCENDANTS OF THE WOLVES (I DISCENDENTI DEI LUPI)
Questa mostra, presso il parco Laghetto Europa, ci porta nella Repubblica Moldova, dove c’è una piccola regione autonoma conosciuta come Gagauzia. Qui vive una popolazione in gran parte sconosciuta ma che preserva antiche tradizioni. “The Descendants of the wolves” sono una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che cerca orgogliosamente di preservare l’identità di un popolo, le tradizioni e soprattutto la lingua per raggiungere, un giorno, l’indipendenza a lungo sognata.

M.C.S.
Ufficio Stampa, aprile 2023
Cover foto (particolare) Laure Andrillon

NUOVI SGUARDI: LA GIOVANE FOTOGRAFIA INTERNAZIONALE
22 aprile – 4 giugno 2023
Ingresso gratuito

Cascina Roma
Piazza delle arti, 6 – San Donato Milanese (MI) 
Tel. 02 52772409
info@cascinaromafotografia.it
www.cascinaromafotografia.it