Uffizi Diffusi: al Museo d’Arte Sacra di San Giovanni degli Agostiniani, il capolavoro del pre-macchiaiolo Andrea Markò in prestito da Palazzo Pitti.  

Il dipinto evoca il suggestivo promontorio delle Alpi Apuane, tra la Versilia e la Garfagnana, che ispirò anche D’Annunzio. In alta Toscana, a Fivizzano, arriva, in prestito dalla Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, un capolavoro della pittura dell’Ottocento. Protagonista dell’esposizione, accolta al Museo d’Arte Sacra di San Giovanni degli Agostiniani dal 30 giugno al 23 ottobre 2023, è la “Veduta del Monte Forato” (1871 ca.) capolavoro del pre-macchiaiolo Andrea Markò.

La mostra, organizzata nell’ambito degli Uffizi Diffusi e curata da Elena Marconi e Claudio Casini, si intitola “Alpe di Luni”, con un suggestivo riferimento letterario: così infatti Gabriele d’Annunzio chiama le Apuane carraresi, nella sua raccolta di liriche Alcyone.

IL DIPINTO
La Veduta dal Monte Forato di Andrea Markò fu donata nel 1913 alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti dal pittore anglo-fiorentino Robert William Stranger. Sin dai tempi antichi questa montagna non aveva mancato di attirare l’attenzione.

Lo squarcio del monte non solo incornicia il verde profondo delle colline toscane, ma, a cavallo del solstizio d’estate, per pochissimi giorni, si fa quadro di fenomeni mozzafiato. Osservando dal lato della Versilia il momento dell’alba, si ha l’impressione che il sole, sorgendo dentro il foro e riapparendo poi sopra l’arco, nasca due volte; in maniera complementare, dalla Garfagnana, si può scorgere quello che viene definito un ‘doppio tramonto’. Proprio per questa caratteristica, oltre a rivestire un forte interesse estetico per gli artisti di tutta Europa, il monte fu inserito anche nell’itinerario della Via Francigena e in quello del Volto Santo.

CENNI BIOGRAFICI
András, italianizzato in Andrea Markò (Vienna 1826- Firenze 1895) giunse a Firenze per raggiungere il padre Carlo, di origine ungherese, che viaggiava per il Grand Tour. I Markò erano una famiglia di pittori: oltre a lui ed al padre dipingeva anche il fratello, Carlo Junior. Nel 1854, insieme a Serafino De Tivoli, i fratelli Markò diederoo vita alla cosiddetta “Scuola di Staggia”, dal nome della località nel Chianti senese, cenacolo pittorico che presagiva l’esperienza della “macchia”, nella vocazione a dipingere en plein air, sebbene le loro opere fossero connotate da una sensibilità ancora intrisa di letteratura romantica, come indicano le ambientazioni medievaleggianti con torri e castelli in rovina.

IL DIRETTORE DELLE GALLERIE DEGLI UFFIZI, EIKE SCHMIDT
«È una fortunata coincidenza che a Palazzo Pitti si conservi una rara veduta ottocentesca del Monte Forato, del grande pittore Markò: attraverso il dipinto possiamo bene immaginarci lo stupore e l’attenzione con cui lo ammirò questo turista d’altri tempi, che armato di cavalletto e pennelli scalò difficili sentieri per poterne fissare sulla tela la bellezza miracolosa. Il risultato è frutto di una profonda, stupefatta osservazione, che rivela attraverso i colori ogni frammento di roccia, ogni cespuglio, e soprattutto l’incanto del posto. Così, in questa tela, si trasfigura lo spettacolo che oggi viene regolarmente immortalato, con telecamere e telefonini, dai moltissimi escursionisti e amanti del trekking che sempre, e con ragione, scelgono di raggiungere questa magica meta».

C.S.m.
Ufficio Stampa, 30 giugno 2023
Immagine messa a disposizione da Gallerie degli Uffizi

Museo d’Arte Sacra di San Giovanni degli Agostiniani
Via Umberto I, 29 – 54013 Fivizzano (MS)
 +390585942152
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