Quasi 40 eventi in 8 giorni tra spettacoli e conferenze. 211 artisti e artiste da 16 diverse nazioni al Teatro Zandonai, all’Auditorium Melotti, nelle strade e nelle piazze, nei musei e nei parchi.  

Il secondo capitolo di Mediterranei porta il titolo “It’s time, it’s time, it’s time”, che riprende il discorso della giovanissima attivista ugandese Vanessa Nakate all’apertura della conferenza Youth4Climate a Milano nel settembre 2021.

Dal 2022 Oriente Occidente propone una lettura plurale dello spazio del Mediterraneo: Mediterranei rappresenta infatti un luogo frammentato, disordinato, di incontri e scontri. In questo spazio, costantemente trasformato da equilibri geostrategici tra est e ovest del mondo, sembra ormai impossibile ignorare la linea del tempo, tra ciò che è stato – dallo sfruttamento estremo delle risorse disponibili al colonialismo fino alla privazione dei diritti delle donne – e le conseguenze su ciò che sarà o potrebbe essere. Ma anche, e forse soprattutto, ciò che è e ciò che si può fare adesso.

Artisti e artiste producono creazioni di denuncia verso le emergenze climatiche e sociali del nostro tempo: arriveranno da 16 paesi dei tre continenti che si affacciano sul Mar Mediterraneo per questa 43a edizione, con cui Oriente Occidente offre l’invito di proseguire il viaggio in questo spazio allargato e plurale, con uno sguardo che sappia cogliere etica ed estetica, poetica e politica.

[Hervé Koubi, Sol Invictus, ph Chochon Véronique]

SPETTACOLI INTERNAZIONALI
Oriente Occidente conferma la sua vocazione internazionale anche in questa 43a edizione, che seguendo il filo rosso ispirato da Vanessa Nakate, sposta l’attenzione geograficamente verso coreografi e in particolare coreografe, di origine africana che dimostrano attraverso loro creazioni coinvolgimento e riflessione sulle emergenze climatiche e sociali che caratterizzano la contemporaneità.

Ad aprire le porte del Teatro Zandonai per Oriente Occidente ci sarà Marcos Morau, coreografo catalano ormai considerato uno dei punti di riferimento sulla scena internazionale. Torna a Rovereto per la prima nazionale di Firmamento, nuovo lavoro rivolto a un pubblico di adolescenti e a tutti quelli che non hanno perso la curiosità dell’adolescenza. Si tratta di un ritorno anche per Sharon Fridman, che porta il debutto assoluto del suo nuovo duetto Go figure, che vedrà in scena un performer con disabilità e uno senza, in un incontro che saprà valorizzare le caratteristiche di ognuno. Affermerà l’importanza dell’incontro con chi è diverso da noi anche Sol Invictus, ultimo lavoro del coreografo franco-algerino Hervé Koubi, una festa a ritmo sfrenato con ben 17 performer in scena.

[Nadia Beugré, L’Homme Rare, ph Olivier Miche]

Kat Válastur arriva invece dalla Grecia all’Auditorium Melotti e, a partire dal mito di Ifigenia di Euripide e dal rituale arcaico dei camminatori del fuoco diffuso nella Grecia settentrionale, porta in scena insieme alle sue tre interpreti e alla musicista un rituale femminista contemporaneo che trasforma il sacrificio in un atto di ribellione e autodeterminazione.  Donne e post-colonialismo sono al centro dell’intenso assolo di Dorothée Munyaneza, artista franco-ruandese che sarà sul palco con Toi, Moi, Tituba… un lavoro dedicato alla storia di Tituba, donna, nera e considerata strega, che pone numerose domande sulla relazione tra violenza, genere e colore della pelle. Temi affini a quelli del lavoro di Nadia Beugré, coreografa belga afrodiscendente, cresciuta tra Costa D’Avorio e Francia che arriva al Festival con L’Homme rare, spettacolo che mette al centro le questioni di genere, questa volta attraverso i pregiudizi sul maschile.

Si concentrerà più sull’emergenza climatica, altro grande filone tematico del Festival ’23, il lavoro di Michèle Noiret, coreografa belga che arriva a Rovereto con Le chant des ruines, che lei stessa ha definito “un trattato sulla catastrofe” e che, grazie alla collaborazione di David Drouard, vedrà in scena cinque danzatori interagire con video live di grandi dimensioni.

[Stefano Tè, Teatro dei Venti, Moby Dick, ph Alessia Cocconi]

ORIENTE OCCIDENTE OFF: LA DANZA INVADE LA CITTÀ
Oriente Occidente Dance Festival porta la danza nelle periferie della città, per le strade, nei musei, nelle piazze e nei parchi, uscendo dal tradizionale spazio teatrale per portare lo spettacolo dal vivo anche fisicamente più vicino al pubblico. Per l’edizione 2023, la programmazione per le vie della città rientra nel progetto Lungo le vie dell’Acqua che vede il comune di Rovereto capofila di una rete composta anche dai comuni di Mantova e Cuneo come enti locali partner, e ha per obiettivo l’attivazione nelle tre città di comunità educanti che si impegnino nella lotta al cambiamento climatico, per la tutela dell’ambiente e per una gestione sostenibile dell’acqua in prospettiva locale e inclusiva.

Ad aprire il Festival con una scenografia maestosa, arriva il 2 settembre ore 18.30 nella Piazza del Mart il Teatro dei Venti, con la sua rilettura di Moby Dick, spettacolo vincitore del Premio Ubu 2019 proprio per il miglior allestimento scenico, oltre che del Premio Rete Critica 2019, ed essere stato, nello stesso anno, spettacolo dell’anno per la rivista Krapp’s Last Post.

[Fiskdal, The Syncopators, ph Izabella Englund]

Sarà invece uno spettacolo completamente visivo quello firmato da Ingri Fiksdal, The Syncopators, che prendendo ispirazione dalle riflessioni del sociologo Rolando Vazques, opera una critica all’idea capitalistica del tempo, che non concede la sorpresa dell’inaspettato perché completamente votato alla produttività. Sarà invece ispirato agli scatti del noto fotografo Sebastião Salgado lo spettacolo di danza urbana di Poetic Punkers, collettivo di artisti italo belga – associato della Compagnia Abbondanza/Bertoni – in arrivo con The ranch is empty. In scena oltre a performer professionisti, ci saranno quanti hanno risposto a una call pubblica.

L’acqua e il suo rapporto con la città di Rovereto sarà al centro di Riflessi. Le pieghe dell’acqua, esplorazione urbana curata dall’artista roveretana Francesca Bertolini che propone un’esperienza itinerante in alcuni luoghi nascosti o poco conosciuti della città.

[Compagnia Enzo Cosimi, The respirator, ph_Paolo Porto]

Le sale del Mart saranno attraversate dal coreografo romano Enzo Cosimi, che arriva al Festival con tre lavori – un assolo, un duetto e una video installazione – riuniti sotto il titolo Pier Paolo Pasolini/Elogio alle barbarie, una evocativa trilogia dedicata al poeta friulano, che coinvolge nel duetto anche la danzatrice roveretana Alice Raffaelli. Arriva dal Giappone la giovane coreografa Yoko Omori, vincitrice del secondo premio della settima edizione del concorso Danse élargie, a Rovereto grazie a una collaborazione tra Oriente Occidente e il Théâtre de la ville di Parigi. Interprete straordinaria, Omori ha vinto anche il bando delle residenze artistiche 2023 di Oriente Occidente e porta tra le sale del museo un work in progress del suo ultimo progetto Plain-Chan.

Tra le proposte al Mart anche Genoma scenico. Metodo firmato da Nicola Galli, artista associato di Oriente Occidente che propone al pubblico un “gioco”, in cui ognuno potrà costruire il suo unico e irripetibile spettacolo di danza. Infine, negli spazi sotterranei del garage del museo, andrà in scena Radio Vinci Park, di François Chaignaud e Théo Mercier, una performance che unisce la musica barocca live del clavicembalo di Marie-Pierre Brébant al rombo del motore, i movimenti della danza alla forza di uno stuntman in moto.

GLI ARTISTI ASSOCIATI
Prosegue il lavoro di Oriente Occidente a sostegno della danza italiana con progetti che associano artisti per alcuni anni. Per questa edizione, Nicola Galli arriva con l’ultimo lavoro, Ultra, che vede lo stesso Nicola Galli in un duetto con Massimo Monticelli; uno spettacolo da vivere con tutti i sensi che invita a ripensarsi in connessione gli uni agli altri ma anche alla natura per raggiungere un nuovo equilibrio globale. Sarà invece programmato in novembre, in occasione dell’apertura della stagione di danza del teatro Zandonai e grazie a una collaborazione con il Centro Santa Chiara, Insel il nuovo lavoro di Panzetti/Ticconi, dallo scorso anno artisti associati a Oriente Occidente. Il nuovo progetto del duo di base tra Torino e Berlino tocca il tema delle relazioni, raccontando come da individui si diventa comunità.

[Monsieur Doumani, ph Eric Van Nieuwland]

LA MUSICA
Tre, gli appuntamenti con i concerti. Si inizia con l’anteprima del Festival, il 26 agosto, affidata all’Orchextra Terrestre, band multietnica di base a Trento guidata da Corrado Bungaro che arriva con Musiche dall’altro mondo, e porterà sul palco dell’Auditorium Melotti una ventina di musicisti che suoneranno strumenti dai diversi continenti.

Saranno affidate alla musica le ultime due serate del Festival. Da Cipro, arriva il trio Monsieur Doumani, definito da The Guardian “uno dei gruppi più divertenti, sicuri e inventivi della scena” e acclamato in tutto il mondo per le riletture innovative della tradizione musicale cipriota, oltre che vincitore di numerosi premi tra cui il Songlines “Best Group” in gran Bretagna nel 2019 e il Premio della Critica Andrea Parodi nel 2018. A Rovereto, al Giardino delle Sculture del Mart, la band presenterà il suo quarto album, Pissourin. A chiudere il Festival il 9 settembre nella stessa location sarà Baba Zula, in arrivo dalla Turchia dopo un tour mondiale che ha toccato Tokyo e New York, Nuova Delhi e San Paolo per far ballare la città per un’ultima serata di grande festa.

I LINGUAGGI
I temi attraversati dagli spettacoli saranno affrontati anche da un panel di intellettuali, autrici, giornalisti, esperte ed esperti ospiti della sezione Linguaggi che anche quest’anno arricchisce il Festival con un’ampia proposta di conferenze.

Saranno a Rovereto: Riccardo Cristiano e Sara Hejazi, Lale Gül, Fabrizio Maronta, Maria Angela Clemente e Francesca Simi, Sara Segantin, Laura Canali e Alberto Pinter, Anna Chiara Cimoli e Francesco Frizzera, Benjamina Karić e Mario Boccia, Gaia Vince.

Hanno collaborato alla realizzazione del ciclo Linguaggi: Limes rivista italiana di geopolitica, Festivaletteratura, Amref Health Africa – Italia, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Agenzia di Stampa Giovanile, Museo Storico italiano della Guerra, Centro per la Cooperazione Internazionale, Osservatorio Balcani-Caucaso Transeuropa, Libreria Arcadia, Dolomiti Energia.

EVENTI SPECIALI
Due eventi speciali si aggiungono alla programmazione. Una conferenza con Lia Courrier che si inserisce all’interno della collaborazione con ArteMente, il centro di formazione per giovani danzatori e danzatrici di Milano che da qualche anno trasferisce le sessioni estive a Rovereto, organizzando Summer Lab in collaborazione con Oriente Occidente, nello Studio roveretano. Lia Courrier incontrerà allievi, allieve e anche il pubblico del Festival in un appuntamento dedicato all’arte e alla danza come strumenti di consapevolezza per la relazione tra esseri umani e natura.

Il secondo evento speciale è firmato dal fisico e innovatore Alessandro Garofalo in dialogo con il futurologo, esperto d’innovazione Domenico Fucigna, che racconterà la figura del cool hunter, un cacciatore di tendenze, con il supporto dei video di Luca Cattoi e della musica di Flavio Zanon.

ACCESSIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ
Da diversi anni Oriente Occidente è promotore di progetti e azioni che intrecciano accessibilità e sostenibilità, due dei valori fondanti della mission della realtà culturale roveretana. Oriente Occidente ha messo in campo una serie di azioni di controllo e abbattimento dell’impatto sull’ambiente: riduzione di materiale promozionale cartaceo, eliminazione di acqua in bottigliette di plastica per i teatri, buffet completamente vegetariani, invito a pubblici e artisti a non utilizzare l’auto per spostarsi ma le biciclette messe a disposizione, il riciclo dei banner pubblicitari dell’anno precedente, l’utilizzo esclusivo di energia che proviene da fonti rinnovabili. Oriente Occidente Dance Festival riceve dal 2019 il marchio Eco Eventi del Trentino.

Tutti gli spazi sono dotati di descrizioni precise disponibili sul sito di Oriente Occidente e vogliono essere il più accessibili possibile: lo studio e i teatri hanno posti riservati a persone con mobilità ridotta e in carrozzina, accesso in autonomia al foyer di entrata, alla platea e ai bagni, parcheggi riservati nelle immediate vicinanze.

Continua inoltre il progetto già attivo da un paio d’anni con ENS di Trento per l’accessibilità a un pubblico di persone sorde. Quest’anno lo spettacolo Moby Dick avrà traduzione in LIS in scena e per tutti gli spettacoli in teatro saranno disponibili i Subpac, particolari dispositivi nati per esperienze di realtà virtuale che si indossano come zaini e che vibrano al ritmo della musica, permettendo la percezione sonora attraverso il tatto.

Quest’anno inoltre, grazie alla collaborazione con la cooperativa Abilnova, per tutti gli spettacoli e i concerti in programma saranno disponibili audiointroduzioni e per i concerti anche descrizione dei luoghi di spettacolo, utili strumenti per un pubblico di ciechi o ipovedenti. Inoltre il sito di Oriente Occidente rende disponibili sia le componenti hardware che software a persone con disabilità.

M.C.S.
Ufficio Stampa, luglio 2023

43° ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL
IT’S TIME, IT’S TIME, IT’S TIME
2 – 10 settembre 2023

Oriente Occidente Impresa Sociale – Ets
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