Al Museo Poldi Pezzoli riallestite le sale dedicate alla pittura lombarda dal 1450 al 1535. Visite guidate in ora pranzo.

Il Museo Poldi Pezzoli ha presentato al pubblico la nuova veste espositiva delle Sale dedicate alla pittura rinascimentale lombarda. Come per l’illuminazione dello Scalone Antico inaugurata a luglio, a guidare questa scelta progettuale due obiettivi fondamentali: valorizzare la collezione del museo e coinvolgere il visitatore per migliorare la sua esperienza di visita.

[Il direttore Alessandra Quarto]

«Il progetto nasce da esigenze diverse: l’ascolto del pubblico e il necessario rinnovamento di alcune sale» spiega Alessandra Quarto, direttore del Museo. «L’osservatorio sul pubblico avviato a gennaio, in collaborazione con l’Università IULM, e concluso a maggio, ha rilevato la necessità di aggiornare l’ordinamento delle opere che in alcune sale si presentava eccessivamente fitto e di difficile lettura, di ammodernare il sistema di illuminazione permettendo una visione chiara e una maggiore godibilità dei dipinti: dalla cromia delle superfici pittoriche alla scoperta dei minimi dettagli e di avere un supporto alla visita più contemporaneo e accessibile».

Le tre sale che ospitano la pittura lombarda del Rinascimento con capolavori di Boltraffio, Solario, Luini, Foppa, Bergognone, Zenale e che sono accessibili nella nuova veste dallo scorso 20 settembre 2023, sono ripensate in termini di riordino delle opere, nuova illuminazione, colore alle pareti, cornici, didascalie più leggibili, pannelli di sala più esplicativi con QR code per garantire un supporto costante al pubblico e guidarlo durante la visita. È stata introdotta una segnaletica nuova in linea con le mappe presentate a luglio che invitano le persone a esplorare il Museo in libertà.

Nuove soluzioni per gli apparati didattici divenuti più leggibili e per gli strumenti di comunicazione in modo da stimolare il pubblico al dialogo con la collezione, in linea con la nuova mission del museo «… un museo “vivo” e sempre più in relazione con la comunità̀ di cui fa parte, consapevole del proprio ruolo sociale e del suo essere sempre “contemporaneo”. Un luogo di conoscenza … capace di istruire, di stimolare, di commuovere, di generare civiltà».

[Foto storica]

LE SALE NEL PASSATO
Le tre sale, che si aprono al visitatore dopo aver percorso lo Scalone antico, nell’Ottocento costituivano un unico ambiente che ospitava la biblioteca di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. La decorazione andò definitivamente distrutta nei bombardamenti del 1943. Nella Guida per il visitatore del 1902 a cura di Mariano Viganò questo ambiente è denominato Sala Verde e rimarrà tale fino alla seconda guerra mondiale; è infatti citata in questo modo anche nella Guida a cura di Antonio Morassi del 1932 e in quella a cura di Fernanda Wittgens del 1937.

Riallestite negli anni ’70 con rifiniture molto diverse rispetto agli ambienti storici, le sale dei lombardi apparivano “slegate” rispetto al percorso mancando delle caratteristiche architettoniche che contraddistinguono gli ambienti della casa museo.

[Prima Sala Lombardi]

IL RIALLESTIMENTO E I CAPOLAVORI QUI ESPOSTI
Il riallestimento nasce da una attenta analisi della documentazione archivistica e fotografica che ha permesso di indagare l’ambientazione storica delle sale, le cornici delle opere, gli arredi e i colori delle pareti. Il rinnovato ordinamento delle opere è a cura di Lavinia Galli e Federica Manoli del Museo Poldi Pezzoli e Stefania Buganza, docente di Storia dell’arte medioevale e Storia dell’arte lombarda della Università Cattolica del Sacro Cuore.

Queste sale contengono forse la collezione più ricca e omogenea di pittura del museo, per cui è possibile narrare la storia dell’evoluzione dell’arte lombarda dal 1450 al 1535 attraverso i suoi protagonisti con una selezione di pezzi eccezionali. Si è quindi privilegiato un racconto dell’evoluzione dello stile, accostando dipinti degli stessi autori (per esempio avvicinando le opere di Bergognone, Luini e Solario prima esposti in sale diverse) e distribuendo le opere in modo da scandire in maniera più rigorosa la cronologia. La narrazione, in questo modo, guida i visitatori attraverso la storia di Milano e della Lombardia sotto gli Sforza, raccontando la vita di una delle più splendide corti d’Europa.

La selezione delle opere da esporre ha privilegiato la qualità, lo stato di conservazione e una buona visibilità delle stesse. Sono stati collocati in deposito quei dipinti in attesa di necessari restauri, che rimangono comunque visibili su appuntamento per gli studiosi e consultabili sul sito.

È stata realizzata una struttura ad hoc per offrire ai visitatori l’opportunità di scoprire anche il retro di una tavola di Gian Pietro Rizzi, detto Il Giampietrino, Madonna con il bambino, (recto), Icosidodecaedro, (verso). È stato ricollocato alla giusta altezza il capolavoro ligneo di Giovanni Angelo Del Maino, permettendo di leggere la sua prospettiva secondo l’idea dell’artista, con un nuovo vetro antiriflesso e una illuminazione dedicata che ha fatto emergere con chiarezza la policromia, la doratura e le straordinarie fattezze delle figure che animano la scena de Lo sposalizio della Vergine, una riscoperta davvero straordinaria.

[Seconda e terza Sala Lombardi]

Sono state sostituite alcune cornici degli anni Cinquanta poco adatte ed eccessivamente impattanti rispetto alle meravigliose cornici ottocentesche che ancora arricchiscono alcuni capolavori. È il caso della tavola che raffigura il Bambino Gesù di Marco d’Oggiono, ora valorizzato da una preziosa cornice cinquecentesca donata al museo dalla Galleria Canesso, e dei dittici di Andrea Solario, Sant’Antonio abate e San Giovanni Battista e Andata al Calvario. Mater dolorosa e Cristo portacroce di Bernardino Luini ora presentati con nuove cornici realizzate sulla base di quelle storiche andate perdute durante la guerra, documentate da immagini d’archivio. Infine, sono state recuperate e restaurate alcune sedute storiche, fino ad oggi in deposito esterno.

Nuovo protagonista della veste di queste sale è sicuramente il colore: il verde che crea un legame importante tra passato e presente. In questo progetto il Poldi Pezzoli è affiancato dal partner come Kerakoll, azienda certificata B Corp e Società Benefit, leader nel settore dei materiali per l’edilizia sostenibile, tra cui quelli per la decorazione d’interni.

LE VISITE GUIDATE IN PAUSA PRANZO
Per celebrare questo nuovo allestimento il Museo ripropone delle brevi visite guidate in pausa pranzo della durata di mezz’ora, dedicate ai capolavori delle Sale dei Lombardi. Le visite, comprese nel biglietto d’ingresso, si tengono nei giovedì di settembre e ottobre alle ore 13.15 e vedono lo staff scientifico spiegare alcuni dei capolavori esposti. Per il calendario si rimanda al sito.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 19 settembre 2023
Immagini: Ufficio Stampa Museo Poldi Pezzoli

Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 – Milano
Tel. 02 794889 | 02 796334
info@museopoldipezzoli.org 
www.museopoldipezzoli.it