3 mostre in vista di una grande mostra, 12 itinerari e luoghi coinvolti, 13 conferenze, 23 visite guidate, 1 rievocazione storica nel percorso dedicato alla pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra. 

Sotto al titolo Bologna pittrice | il Lungo Ottocento | 1796 – 1915 è compendiato un esteso programma di attività – tra visite guidate, conferenze, laboratori e mostre temporanee – dedicate alla pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra, che si sta svolgendo tra Bologna e San Giovanni in Persiceto dal 1 dicembre 2023 al 17 marzo 2024.

Dopo diversi decenni in cui la città di Bologna non dedica al tema una ricognizione monografica, la mostra propone con nuovo slancio interpretativo una visione complessiva sulla ricchezza e la complessità di questa fervida stagione pittorica, facendo il punto sulle nuove scoperte e ricostruzioni biografiche acquisite negli ultimi anni.

[Cesare Bacchi (Bologna, 1881 – Parigi, 1971), Veduta dei giardini della Montagnola a Bologna, 1901. Bologna, Collegio Artistico Venturoli]

Il progetto espositivo è stato annunciato dalla direttrice del Settore Musei Civici Bologna, Eva Degl’Innocenti, ideato e coordinato dal Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna, curato da Roberto Martorelli e Isabella Stancari, e realizzato in collaborazione con Comune di San Giovanni in Persiceto, Confcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae.  

A partire dai tre album fotografici che documentano la produzione artistica e architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo donati da Raffaele Belluzzi (1839-1903), promotore del Museo e successivamente suo primo direttore, ha trovato l’adesione di numerosi enti, musei, gallerie, associazioni e studiosi da lungo tempo impegnati nella valorizzazione e nello studio del patrimonio artistico e culturale del XIX secolo conservato in ambito cittadino.

Il vasto affresco del clima e del gusto dell’epoca è delineato attraverso 3 mostre temporanee, 13 conferenze, 23 visite guidate, 1 rievocazione storica e 12 luoghi di un itinerario ottocentesco, riportando alla luce la valenza degli artisti più noti così come di taluni ingiustamente trascurati o dimenticati, per un incontro coinvolgente con il secolo che vide la formazione della coscienza unitaria del nostro paese accompagnarsi alla nascita della pittura moderna.

Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile su www.museibologna.it e www.storiaememoriadibologna.it/ottocento

L’iniziativa costituisce l’introduzione propedeutica alla rassegna La pittura a Bologna nel lungo Ottocento 1796 – 1915, che avrà luogo dal 21 marzo al 30 giugno 2024 come mostra diffusa su numerose sedi espositive, in cui sarà reso visibile al pubblico un ampio catalogo di opere, molte delle quali mai esposte prima, variegato per generi e temi rappresentati.

[Pelagio Palagi (Bologna, 1755 – Torino, 1860), Leonida condanna Cleombroto, 1807-1810 ca. Bologna, Collezioni Comunali d’Arte (deposito MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna)]

LE PREMESSE STORICHE DELLA RASSEGNA
Con la fine del dominio pontificio e l’entrata nel Regno d’Italia, Bologna inizia un periodo tumultuoso ed estremamente complesso: i mutamenti urbanistici, sociali ed economici, l’avvio dell’industrializzazione, l’acuirsi delle lotte sociali e politiche, fino all’entrata in guerra nel 1915.

Similmente agli altri centri urbani della nazione, questo susseguirsi di eventi si riflette anche nell’ambito della cultura e delle arti, favorendo un serrato confronto tra cultura d’accademia e avanguardia. Ancora oggi è forte la propensione a definire tout court la scuola artistica locale “accademica”, senza però mai andare oltre questa considerazione, che sebbene importante, non deve essere considerata esclusiva. Ciò porta a non valutare pienamente neppure il ruolo dell’Accademia di Belle Arti, che con i suoi Concorsi Curlandesi e Baruzzi, è stata tra i principali crocevia del confronto artistico nazionale.

Nel corso del “Lungo Ottocento”, inoltre, in città si costituiscono istituti quali il Collegio Venturoli (1825), associazioni come la Francesco Francia (1894) o il Comitato per Bologna Storica e Artistica (1899), il movimento artistico dell’Aemilia Ars cresciuto intorno alla figura di Alfonso Rubbiani, altre gilde e cenacoli di minore durata: tutte occasioni per poter declinare il gusto contemporaneo.

La Società protettrice delle Belle Arti con le sue esposizioni favorisce la vendita delle opere ai privati, non trascurabile incentivo per gli artisti a produrre opere meno accademiche, adatte ad un pubblico borghese e meno elitario. Tutto questo fervore artistico e organizzativo si riflette anche in un impressionante numero di pubblicazioni periodiche e riviste d’arte, e aiuta lo sviluppo di una delle più importanti tipografie italiane dell’epoca – la Litografia Chappuis – con cui collaborano artisti del calibro di Marcello Dudovich.

Bologna, pur non avendo le dimensioni di altri grandi centri italiani (Milano, Roma, Torino, Genova), era – ieri come oggi – il crocevia geografico e culturale della penisola. Il 1888 è l’anno della svolta. Sotto il magistero carducciano, la città si candida di fatto al ruolo di capitale culturale della Terza Italia: le celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Università e l’Esposizione Emiliana pongono Bologna al centro dell’attenzione nazionale, mostrando i progressi compiuti dalla città dopo l’Unità d’Italia. In questa prospettiva l’arte svolge un ruolo vitale, con il grandioso padiglione della Musica nei Giardini Margherita e con l’Esposizione delle Belle Arti in san Michele in Bosco. D’altra parte, gli artisti bolognesi non mancheranno di partecipare alle grandi esposizioni nazionali ed internazionali, svolgendo spesso un ruolo di primissimo piano, ricevendo commissioni da case regnanti, governi e famiglie di rilievo internazionale.

Bologna pittrice | il Lungo Ottocento | 1796 – 1915 rappresenta dunque la prima espressione progettuale di un impegno sinergico che mira ad avvicinare alla cultura figurativa ottocentesca pubblici diversificati per fasce di età e interessi, promuovendo la conoscenza di figure, luoghi e raccolte legati, a vario titolo, a questa produzione artistica ampiamente testimoniata sul territorio.

[Giovanni Masotti (Bologna, 1873 – 1915), Fiori d’aprile, 1900. Collezione privata. Opera esposta nella mostra Giovanni Masotti (1873-1915) – Turbamento ed estasi, Palazzo d’Accursio, Sala d’Ercole, Bologna]

LE MOSTRE… IN ATTESA DELLA MOSTRA

CARLOTTA GARGALLI (1788-1840). UNA PITTRICE BOLOGNESE NELLA ROMA DI CANOVA
Fino al 7 gennaio 2024
Museo Ottocento Bologna | Piazza San Michele 4/C, Bologna

Il Museo Ottocento Bologna inaugura il proprio circuito mostre con un approfondimento dedicato alla prima figura felsinea femminile che frequenta l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Bologna. Con questa esposizione, a cura di Francesca Sinigaglia e Ilaria Chia, si vogliono mettere in luce le doti e la caparbietà di una donna che, grazie al proprio talento, si distingue in una società artistica dominata dagli uomini.
www.mobologna.it

“FIORANTI” – PICCOLI E GRANDI MAESTRI DI BELLEZZA
Fino al 23 dicembre 2023
Galleria de’ Fusari | Via de’ Fusari 7/A, Bologna

L’esposizione propone una serie di opere di artisti orientati alla decorazione e a una puntigliosa ricerca della Bellezza. Insieme ad alcuni quadri di Roberto Franzoni, Alfredo Savini, Ferruccio Scandellari, sono stati selezionati numerosi bozzetti, dipinti e disegni inediti per decorazioni murali e studi floreali realizzati da Giuseppe De Col, Guido Fiorini, Alfredo Tartarini e altri artisti bolognesi che collaborarono con l’architetto Alfonso Rubbiani.
www.dipintiantichi.info

GIOVANNI MASOTTI (1873-1915) – TURBAMENTO ED ESTASI
9 dicembre 2023 – 4 febbraio 2024
Palazzo d’Accursio, Sala d’Ercole | Piazza Maggiore 6, Bologna

La mostra monografica promossa da Associazione Bologna per le Arti, a cura di Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari, presenta oltre settanta opere tra tavolette, tele e disegni che descrivono per la prima volta lo sviluppo artistico di un pittore tanto ricco di talento quanto dimenticato: la formazione presso il Collegio Venturoli, la partecipazione ai concorsi Curlandesi e Baruzzi e alle esposizioni della Società Francesco Francia, l’attività di decoratore, le importanti opere per le chiese bolognesi.
www.bolognaperlearti.it

CONFERENZE E VISITE GUIDATE
Il calendario di conferenze, che si svolgono in vari luoghi, va dal 5 dicembre 2023 al 14 marzo 2024. Molte sono a ingresso libero. Per informazioni e modalità di prenotazione di rimanda al sito.

Si rimanda al sito anche per le visite guidate, dal 2 dicembre 2023 al 16 marzo. Per informazioni, costi e riferimenti di prenotazione si rimanda al sito

RIEVOCAZIONE STORICA
Sabato 10 febbraio 2024 ore 16.00
Il Carnevale delle Meraviglie Piazza Minghetti, Bologna

Divertimenti, giochi e balli nella Bologna dell’Ottocento, a cura di 8cento APS. I danzatori in abito storico rievocano un rito che dopo l’Unità d’Italia rifletteva le moderne identità borghesi e popolari. Nel 1868 il Carnevale, per la prima volta, venne organizzato non più dalla municipalità ma dalla “Società del Dottor Balanzone”. Partecipazione gratuita.
Informazioni: www.8cento.org


[Alberto Fabbi (Bologna, 1858 – 1906), Bologna che dorme. Disegno per la copertina della rivista Bologna che dorme, anno 2, n. 11 – 16 marzo 1899. Collezione privata]

ITINERARIO OTTOCENTESCO
1 COLLEZIONI COMUNALI D’ARTE PALAZZO D’ACCURSIO, Piazza Maggiore 6, Bologna
Fondate nel 1936, hanno sede nell’appartamento dei Cardinali Legati, con soffitti dipinti dal Cinquecento al primo Ottocento. Espongono un’importante patrimonio di dipinti, arredi e suppellettili. In particolare si segnalano le numerose opere del pittore Pelagio Palagi (1775-1860) donati al Comune, oltre alle sale in cui sono presenti dipinti del movimento artistico locale Aemilia Ars e della seconda metà dell’800.
www.museibologna.it/arteantica

2 PALAZZO DELLA BANCA D’ITALIA, Piazza Cavour 6, Bologna
Il sontuoso edificio viene progettato nel 1862 dall’architetto napoletano Antonio Cipolla nell’ambito degli interventi urbanistici dopo l’Unità d’Italia. Il portico dipinto nelle volte da Gaetano Lodi (1830-1886) è tra i più eleganti di Bologna. La decorazione di gusto rinascimentale ricorda alcuni protagonisti che nei secoli hanno reso grande il paese, oltre ad avvenimenti che hanno portato all’unità nazionale.

3 MUSEO DELLA STORIA DI BOLOGNA, Via Castiglione 8, Bologna
Aperto nel 2012, fa parte del polo museale Genus Bononiae della Fondazione Carisbo, un progetto culturale e artistico imperniato su alcuni edifici storici restaurati e di nuovo offerti all’uso pubblico. Nel percorso di visita di Palazzo Pepoli segnaliamo la significativa selezione di vedute ottocentesche della città.
www.genusbononiae.it

4 MUSEO INTERNAZIONALE E BIBLIOTECA DELLA MUSICA, Strada Maggiore 34, Bologna
L’importante collezione è ospitata nel palazzo Aldini Sanguinetti, edificio rinnovato tra Sette e Ottocento. Le decorazioni sono importanti testimonianze decorative del periodo napoleonico. Nel percorso sono presenti diversi ritratti ottocenteschi di compositori e musicisti. Si segnala la saletta in gusto egizio di Gaetano Lodi.
www.museibologna.it/musica

5 MUSEO DAVIA BARGELLINI, Strada Maggiore 44, Bologna
Viene aperto nel 1920 nel grandioso palazzo seicentesco Bargellini. Ancora oggi le sette sale risentono dell’allestimento iniziale che Malaguzzi Valeri aveva scelto per i due nuclei patrimoniali che lo componevano; la quadreria Davia Bargellini e le raccolte d’arti applicate del Comune. Nel percorso espositivo sono presenti diversi dipinti dell’800, tra cui paesaggi di Giacomo Savini (1767 ca.-1842) e Giuseppe Termanini (1769–1850).
www.museibologna.it/arteantica

6 CHIESA DEI SANTI VITALE ED AGRICOLA IN ARENA, Via San Vitale 50, Bologna
Secondo la tradizione la chiesa viene edificata sui resti dell’Arena romana dove avevano subito il martirio i due Santi. Ricostruita nel secolo XVI, contiene importanti opere d’arte e una suggestiva cripta millenaria, unico resto dell’edificio primitivo. Sull’altare maggiore è presente la pala Il martirio dei santi Vitale e Agricola, terminata da Luigi Busi nel 1873, opera di grande bellezza ed innovativa per il gusto locale.

7 FONDAZIONE COLLEGIO ARTISTICO VENTUROLI, Via Centotrecento 4, Bologna
L’Istituto è uno spazio culturale fondato nel 1822 per volontà dell’architetto neoclassico Angelo Venturoli (1749-1821), che ha dato residenza e insegnamento a giovani studenti in Belle Arti. Al suo interno è conservato un importante patrimonio di disegni, dipinti e sculture che documentano l’attività e la formazione dei suoi numerosi allievi, dall’ingresso a 12 anni fino all’uscita dal Collegio al ventesimo anno di età.
www.fondazionecollegioventuroli.org

8 BASILICA DI SAN FRANCESCO, Piazza San Francesco, Bologna
L’edificio viene innalzato fra il 1236 e il 1254 ed è un precoce esempio della diffusione in Italia del gotico francese. Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri e rifacimenti, tra cui quello che ha interessato le cappelle radiali dell’abside, completamente decorate nel 1896 dalla ‘gilda’ artistica dell’Aemilia Ars, esempio di armoniosa opera d’arte totale.

9 SANTUARIO DI SAN GIUSEPPE SPOSO, Via Bellinzona 6, Bologna
L’edificio viene integralmente ricostruito su progetto dell’architetto Filippo Antolini tra 1841 e 1844 per i Cappuccini. Oltre all’importante serie di sculture rappresentanti santi e beati, conserva pregevoli dipinti di Adeodato Malatesta (1806-1891), Antonio Muzzi (1815-1894), Alessandro Guardassoni (1819-1888).

10 CIMITERO MONUMENTALE DELLA CERTOSA DI BOLOGNA, Via della Certosa 18, Bologna
Museo all’aperto della città, conserva un imponente patrimonio di architettura e scultura. Nel Chiostro Terzo sono presenti numerosi monumenti dipinti di inizio Ottocento che formano un catalogo di architettura ed arti decorative. Il visitatore può apprezzare il gusto estetico aristocratico che, dalla ricchezza tardo settecentesca, in brevissimo tempo si adegua al rigore neoclassico di età napoleonica.
www.certosadibologna.it

11 COLLEGIATA DI SAN GIOVANNI BATTISTA, Piazza del Popolo 22, San Giovanni in Persiceto (BO)
Documentata nel IX secolo, ha subito nel corso del tempo numerosi ampliamenti e rifacimenti, tra cui quello della facciata, completata nel 1834. La grande pala dipinta nell’abside viene realizzata nel 1894 dai fratelli Alberto e Fabio Fabbi, rara e affascinante testimonianza locale del gusto orientalista.

12 TEATRO COMUNALE, Corso Italia 72, San Giovanni in Persiceto (BO)
Inaugurato nel 1790 ed ampiamente ammodernato tra il 1859 e l’anno successivo, dotandolo di un nuovo atrio d’ingresso. Le decorazioni pittoriche della volta della platea si devono ad Andrea Pesci e al giovane Gaetano Lodi, mentre i medaglioni sono di Antonio Muzzi. Da poco è stata ripristinata la buca d’orchestra riportando il Teatro al suo antico splendore.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 30 novembre 2023

BOLOGNA PITTRICE | IL LUNGO OTTOCENTO | 1796 – 1915
1 dicembre 2023 – 17 marzo 2024

Informazioni:
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 225583
museorisorgimento@comune.bologna.it
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