A Miramare esposto lo scettro d’oro, con diamanti rubini smeraldi e un cartiglio, dell’imperatrice Carlotta del Messico, moglie di Massimilano d’Asburgo.  
Qui notizia dettagliata con approfondimenti storici.

Acquisito la scorsa estate in un’asta a Montecarlo – Principato di Monaco, dalla Fondazione CRTrieste, al costo di 120.000 euro, è esposto a Trieste lo scettro appartenuto all’imperatrice Carlotta del Messico, concesso in comodato gratuito al Museo Storico e Parco del Castello di Miramare.

Lo scettro, restaurato, è ora parte della collezione permanente ed è esposto nelle stanze un tempo abitate e amate da Carlotta. È stato realizzato un allestimento espositivo consono alla preziosità dell’oggetto, al primo piano del Castello, nel Salottino Orientale aperto per la prima volta al pubblico dal 16 aprile 2024 (esposizione compresa nel biglietto d’ingresso al Castello).

Lo scettro ha un grande valore simbolico perché rappresenta un periodo peculiare della storia europea della metà dell’Ottocento, che vedeva Trieste al centro degli avvenimenti geo-politici internazionali. L’oggetto regale fu donato alla neo-imperatrice giunta in Messico insieme al consorte Massimiliano d’Asburgo (che fu in seguito ucciso dai rivoluzionari) proprio da Miramare, e arrivò in Europa in circostanze poco note: il soggiorno sudamericano di Carlotta durò infatti poco, essendo lei stata ben presto costretta dalle circostanze a cercare aiuto economico e militare tra Francia e Italia. Nel corso delle tragiche vicende che la coinvolsero, lo scettro finì nelle disponibilità di suo fratello Leopoldo II re del Belgio, che anni dopo lo donò al barone Adrien Goffinet in segno di gratitudine per i suoi leali servizi. Nel 2023, infine, i discendenti del barone Goffinet hanno deciso la messa all’asta dell’oggetto.

Spiega Andreina Contessa, Direttore del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare: «Nell’aprile 2024, centosessant’anni dopo la partenza della coppia arciducale dal porticciolo del Castello di Miramare verso il Messico, il Museo mette in mostra per la prima volta nel Salottino Orientale un oggetto unico, di cui si era persa la memoria: lo scettro d’oro di Carlotta del Belgio, nata Coburgo Gotha, andata in sposa a Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, e divenuta imperatrice del Messico.

Rimasto per decenni nella collezione privata degli eredi di Adrien Goffinet, figura importante per i servigi resi alla casata reale belga e per la curatela dell’ingente patrimonio personale della giovane imperatrice, l’oggetto è ritornato alla luce grazie a un’asta pubblica e al lungimirante acquisto da parte della Fondazione CRTrieste, cui siamo grati per l’acquisizione. La concessione in comodato comporta un arricchimento della collezione del Museo Storico e un passo ulteriore nella conoscenza della figura di Carlotta, della quale così poco ancora sappiamo».

Ha rimarcato il Presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia: «Un manufatto prezioso e un testimone del ruolo di protagonista che Trieste ricopriva nell’Ottocento nel panorama storico mondiale. Da Trieste infatti, proprio nell’aprile di 160 anni fa, partiva il futuro Imperatore del Messico […]».

LO SCETTRO DELL’IMPERATRICE CARLOTTA DEL MESSICO
È un gioiello d’oro 22 carati, completamente decorato in filigrana e da fregi cesellati di fiori e foglie. Lungo 34 cm e largo 6, ha un peso complessivo di 418,50 g.

È impostato su una sfera tra volute ed è sormontato da una corona imperiale di fili d’oro, perle e aquile con ali spiegate. Il diadema è collocato su un cuscino filigranato di passamanerie d’oro ed è impreziosito da rubini, smeraldi e diamanti incastonati sulla lunetta. Le estremità dello scettro sono ornate da foglie e ghiande finemente cesellate in rilievo.

Quest’oggetto appare misterioso e insolito poiché è al contempo una teca e un prezioso astuccio che racchiude il cartiglio di dedicazione alla futura sovrana da parte della città di San Juan del Rio.

Altro fatto particolare è inoltre il suo fastigio, che rappresenta l’altro simbolo eccelso di regalità, la corona imperiale impreziosita da perle e pietre preziose, simile alla corona aurea ad archi dell’Impero messicano, riprodotta più in basso in forma bidimensionale insieme alle iniziali di Carlotta.

È decorato con il monogramma dell’Impero messicano voluto da Massimiliano, con sotto un nastro recante l’iscrizione “San Juan del Rio 1864”. Sulla base si trova una piccola placca con la firma dell’orefice Jose Maria Larralde. Lo scettro è conservato nella sua custodia originale.

IL CARTIGLIO NELLO SCETTRO
Le circostanze del prezioso dono fatto all’Imperatrice sono descritte in maniera dettagliata da un documento originale che era conservato all’interno dello scettro stesso, siglato dal primo rappresentante del Consiglio comunale di San Juan del Rio, Ángel M. Domínguez. Il documento misura 48 cm per 21 cm circa.

La pergamena recita:
«Presso la città di San Juan del Río, capoluogo dell’omonimo Distretto appartenente al Dipartimento di Querétaro, l’anno milleottocentosessantaquattro, addì venticinque del mese di Maggio, riuniti nella sala consiliare dell’Illustrissimo Municipio, i gentiluomini che lo compongono prendendo in considerazione: che l’insediamento dell’Impero messicano è un fatto ormai compiuto in virtù dell’accettazione ufficiale del trono da parte di Sua Maestà Illustrissima, Ferdinando Massimiliano I, avvenuta nel proprio castello di Miramare addì dieci aprile dell’anno in corso; che avendosi Sua Maestà sacrificato per il Messico, lasciando la sua antica patria e la sua famiglia, è doveroso per ogni buon messicano rendergli pubblico omaggio a titolo di gratitudine, adesione e lealtà; che ai Municipi, quali legittimi rappresentanti dei Comuni, spetta direttamente a nome dei propri rappresentati dimostrare l’amore e la riconoscenza dai quali sono posseduti per i benefici di cui sono già debitori e per quelli che si ripromettono per il futuro dal saggio e illuminato governo del Monarca che regge i loro destini; l’Illustrissimo Municipio di San Juan del Río desidera che i Sovrani abbiano una prova dell’adesione di codesta città alle loro Auguste persone e persuasi che Sua Maestà, l’Imperatore, gradirà e si compiacerà con ogni dimostrazione di amore e rispetto per la Sua Augusta Sposa, delibera: La città di San Juan del Río acclama come Patrona e speciale Protettrice Sua Maestà, l’Imperatrice Carlotta Amalia.

Di conseguenza saranno osservate le seguenti disposizioni.
Prima. All’interno della sala consiliare di codesto Municipio saranno appesi sotto baldacchino i ritratti delle Loro Maestà, collocando in basso a quello di Sua Maestà, l’Imperatrice, la didascalia Carlotta Amalia, Imperatrice del Messico, Patrona e Protettrice della città di San Juan del Río”.
Seconda. La piazza principale d’ora in poi recherà il nome di “Piazza dell’Imperatrice” e sarà oggetto di ogni possibile lavoro di abbellimento, posizionando in centro una colonna coronata da un busto di Sua Maestà, mentre nel piedistallo avrà la seguente scritta: “All’amatissima Sovrana e speciale Protettrice, l’Imperatrice Carlotta Amalia, la città di San Juan del Río”.

Terza. Sarà costituita presso codesta città una società di beneficenza in onore a Sua Maestà, l’Imperatrice, composta dalle principali Gentildonne della città, la quale sarà chiamata “Società di beneficenza di San Carlo”.
Quarta. La commissione nominata allo scopo di redigere questo verbale, chiederà alle Loro Maestà una particolare udienza al fine di avere l’alto onore di porlo nelle regali mani della Nostra Sovrana Protettrice, mentre l’originale resterà nella sala del Cabildo, sottoscritto dai consiglieri da cui è integrato: Il Prefetto politico, Manuel Domínguez; primo Consigliere Ramón Macotela; secondo Consigliere Agustín R. Olloqui; terzo Consigliere José María Sánchez; quarto Consigliere Luis Ortiz; quinto Consigliere Arcadio Ynarra; sesto Consigliere Juan V. Legarreta; settimo Consigliere Juan Macías León; ottavo Consigliere Jesús M. Alcántara; primo Rappresentante del Consiglio Ángel M. Domínguez; secondo Rappresentante del Consiglio Miguel Silis. Il Segretario Venancio Romero. (Firma) Il primo Rappresentante del Consiglio Ángel M. Domínguez».

MASSIMILIANO E CARLOTTA: DA MIRAMARE AL MESSICO
Proclamato imperatore del Messico il 10 aprile 1864, il 14 dello stesso mese Massimiliano partì a bordo della Fregata Novara alla volta del Messico insieme alla moglie Carlotta. «Non potrò mai dimenticare la partenza da Trieste. Una piccola orchestra suonava gli inni della marina austriaca, mentre Carlotta e io prendevamo posto a prua della lancia che ci avrebbe condotti a bordo della Novara e la folla si accalcava attorno al nostro caro castello, gioiosa e festante, ansiosa di porgerci il suo saluto».

«Abbiamo infine preso il largo, salpando verso un domani radioso, eppure non siamo riusciti a impedirci di rivolgere ancora uno sguardo al Castello di Miramare, che all’orizzonte si confondeva nella linea di costa. È già divenuto la nostra casa lontana».

I nuovi imperatori sbarcarono in America a Veracruz il 24 maggio 1864, per poi arrivare a Città del Messico il 12 giugno. Il 25 maggio, quando la coppia era ancora in viaggio, il consiglio municipale della città di San Juan del Rio, si riunì e decise di prendere alcune iniziative per ingraziarsi i nuovi regnanti. Una commissione della municipalità di San Juan del Rio, successivamente (in data non precisata) si recò a Città del Messico per conferire con l’imperatrice e offrire in dono lo scettro.

L’ingresso a San Juan del Río fu descritto dallo stesso Massimiliano in una lettera a Carlotta datata 20 agosto 1864 a Santiago de Querétaro. «Nel pomeriggio arrivammo a San Juan del River, deliziosa cittadina situata in una meravigliosa pianura. L’accoglienza è stata così cordiale che sarebbe difficile descriverlo. San Juan è un secondo Orizaba per la sua bellezza, cordialità e spirito sveglio [dei suoi abitanti]. Ieri sera ho avuto un grande banchetto con tutti gli ufficiali franco-messicani e più di trecento soldati. Indossavo l’uniforme con il cordone della Legione di Onore. Grazie a Dio sono riuscito a fare i miei due brindisi, all’imperatore di Francia e all’esercito. Ho parlato da una piattaforma rialzata, molto lentamente e ad alta voce, in modo che tutta la folla ascoltasse e capisse bene».

Carlotta a quanto pare era cosciente della sfida che lo scettro del Messico poteva rappresentare, ma era pronta a impugnarlo nella sua mano e a coltivare uno dei tardivi sogni imperiali concepiti in Europa.

LO SCETTRO DOPO CARLOTTA
In quanto omaggio personale a Carlotta, lo scettro di San Juan del Río entrò probabilmente a far parte del suo patrimonio anziché del tesoro della corona, e così fu tra gli oggetti preziosi che Carlotta portò con sé al suo ritorno in Europa. Dopo la morte di Massimiliano e il ritorno di Carlotta in Belgio nel 1867, in un momento imprecisato il re Leopoldo II donò questo oggetto al barone Adrien Goffinet, come ricompensa per i suoi servigi.

Goffinet era stato al servizio della monarchia belga fin dagli anni quaranta dell’Ottocento, come primo ufficiale e segretario del duca Leopoldo di Brabante, futuro re Leopoldo II; il principe gli affidò la gestione dei propri beni privati e di quelli della moglie, Maria Enrichetta, nonché la gestione del loro archivio. La stima e la fiducia del sovrano furono tali che Goffinet fu incaricato anche di organizzare il delicato trasferimento di Carlotta dall’Italia al Belgio nel 1867, e in di amministrare il patrimonio personale dell’imperatrice.

Proprio in virtù di questo suo ruolo il barone Goffinet ricevette in dono lo scettro appartenuto a Carlotta, che è rimasto tra le proprietà della famiglia fino alla vendita all’asta il 18 luglio 2023 all’Hotel de Ventes de Monte-Carlo (Principato di Monaco).

Lo scettro è stato acquistato dalla Fondazione CRTrieste, che lo ha consegnato in comodato al Museo di Miramare perché sia esposto nella collezione permanente, nelle stanze un tempo abitate e amate da Carlotta.

L’IMPERATRICE CARLOTTA
Principessa Maria Carlotta di Sassonia-Coburgo Gotha, figlia minore e unica discendente femminile di Leopoldo I, re del Belgio, e della sua seconda moglie Louise Marie d’Orléans.
Nata il 7 giugno del 1840 a Laeken, fin da tenera età si dedica alle arti e alla pittura. Incontra l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello cadetto dell’imperatore Francesco Giuseppe, durante un ballo di corte nel palazzo di Laeken nel maggio del 1856, si fidanza con lui poco dopo, per convolare a nozze l’anno seguente. Il 6 settembre del 1857 i consorti fanno il loro ingresso a Milano, capitale del Regno Lombardo Veneto di cui Massimiliano è governatore, ruolo che detiene fino al 1859.

Insieme a Massimiliano, Carlotta si stabilisce quindi a Trieste, dove sono in corso i lavori per l’edificazione del Castello di Miramare, cui la coppia assiste e partecipa attivamente vivendo nel Castelletto del Parco. Nel 1863 una delegazione di notabili messicani offre a Massimiliano la corona di Imperatore del Messico. Nel 1864, quindi, il neo Imperatore e la consorte salpano proprio da Miramare per raggiungere il Centroamerica.

La situazione in Messico si rivela più difficile del previsto a causa delle spinte rivoluzionarie di Benito Juarez. Carlotta, diventata Imperatrice, è presto costretta a fare rientro in Europa per cercare aiuti militari ed economici presso la corte di Napoleone III e di Papa Pio IX, non trovando però alcun sostegno. È in quel frangente che inizia a dare segni di fragilità e instabilità mentale, venendo riportata prima a Trieste e poi, una volta sopraggiunta la notizia della fucilazione di Massimiliano per mano dei rivoluzionari messicani (19 giugno 1867), è ricondotta in Belgio, dove muore a ottantasette anni, il 19 giugno del 1927.

IL BARONE ADRIEN GOFFINET
Adrien Goffinet nasce a Neufchâteau nel 1812 da un’antica famiglia delle Ardenne. A vent’anni si arruola in un reggimento di fanteria cui segue una carriera che lo porta fino alla posizione di vice ufficiale di stato maggiore nel 1838. Diventato Segretario della Commissione belga incaricata dei confini territoriali, la sua versatilità e le sue capacità diplomatiche nei rapporti con il Ministro degli Affari Esteri lo portano a diventare capitano di 1ª classe nel 1° Reggimento di Chasseurs, prima di entrare alla corte del re Leopoldo I.

Grazie alle sue eccellenti capacità gestionali e decisionali gli vengono affidate le finanze della Corte e quelle dell’erede al trono, ormai maggiorenne, al quale rimane fedele per tutta la sua carriera. La morte del Re e l’ascesa al trono di Leopoldo II influiscono sulla posizione di Goffinet, al quale viene offerto il posto di Segretario del Re e della Regina. Dopo il tragico epilogo delle vicende messicane di Massimiliano, Leopoldo II incarica proprio Goffinet di riportare la sorella in Belgio. Portate a termine con successo tutte le missioni affidategli, Goffinet diviene barone nel 1870, titolo poi esteso ai discendenti della sua casata.

I RESTAURI ALLO SCETTRO, ALLA CUSTODIA E AL CARTIGLIO
La Fondazione CRTrieste, prima della consegna al Museo dello scettro, ha provveduto anche al suo restauro ad opera di professionisti di altissima specializzazione.

La restauratrice Anna Collarin si è occupata del restauro dello scettro, risanando i danni meccanici dovuti alla presenza di diverse deformazioni e fratture, oltre a restituire la bellezza e la lucentezza tipiche dell’oro. Dopo una prima fase di pulitura, si è intervenuti a risanare le deformazioni. Le porzioni fratturate sono state riposizionate e incollate mediante adesivi acrilici e l’inserimento di un velo di seta che garantisce un miglior supporto e sostegno all’incollaggio. Infine è stato eseguito il ritocco pittorico per attenuare l’impatto visivo di alcune saldature in piombo effettuate in precedenti interventi di manutenzione.

La restauratrice Evita Pedron ha curato l’intervento di restauro riferito alla parte tessile, ossia alla custodia, procedendo al risanamento e rinforzo strutturale della materia successivi a una pulitura superficiale. Il raso di seta color avorio presente all’interno, indebolito a livello chimico-fisico dal tempo e dalle manipolazioni, è stato supportato e protetto da velo di Lione in seta, tino a tono. Le lacerazioni presenti hanno permesso di studiare la struttura interna all’oggetto, composta non solo da un’anima in legno sagomato, ma anche da cartoncino, carta di giornale e cotone. Per conferire maggior unità visiva, sulla parte esterna sono stati eseguiti piccoli ritocchi a pennello, a secco, mantenendo una tinta neutra che non sovrastasse la colorazione blu del velluto.

Anche il cartiglio, il documento originale conservato all’interno dello scettro – realizzato verosimilmente a macchina con polpa semichimica – è stato oggetto di un accurato restauro ad opera di Adriano Macchitella e Loredana Soranzio, che ha comportato la rimozione delle polveri e dei depositi superficiali, l’integrazione delle lacune e la restituzione della planarità del foglio.

LA STORIA DELL’ACQUISIZIONE
La direzione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare ha segnalato alla Fondazione CRTrieste che la casa d’aste Hotel de Ventes de Monte-Carlo del Principato di Monaco aveva annunciato l’incanto dello scettro dell’imperatrice Carlotta, per volontà dei discendenti del barone Adrien Goffinet, che ne erano proprietari. In pochissimi giorni, da giovedì 13 a lunedì 17 luglio, la Fondazione CRTrieste, acquisite le necessarie informazioni sull’oggetto, la sua provenienza e il suo valore storico-artistico, anche avvalendosi della consulenza di un esperto del settore, ha convocato d’urgenza un Consiglio di Amministrazione, tenutosi il 17 luglio, che ha deliberato di partecipare all’asta del giorno successivo. All’esito dell’asta, la Fondazione CRTrieste si è aggiudicata il manufatto al prezzo di Euro 120.000.

C.S.M.
Fonte: sito, comunicato del 16 aprile 2024
Immagini tratte dal sito del Castello di Miramare

Museo Storico e Parco del Castello di Miramare
Viale Miramare – 34151 Trieste
tel. +39 040 224143
e-mail. mu-mira@cultura.gov.it  
www.miramare.cultura.gov.it