S.Pietro in Atrio e Palazzo del Broletto: 40 opere, dall’antichità a oggi, dedicate a Plinio il Vecchio, nel Bimillenario.

Un racconto inedito, dall’antichità ai giorni nostri, dedicato alla figura e alla vita di Plinio il Vecchio, nato a Novum Comum (l’odierna Como) tra il 23 e il 24 d.C. e morto a Stabia nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L’esposizione ne ripercorre le vicende, mettendo in luce la straordinaria fortuna della sua opera attraverso i secoli e la sua attualità nella società contemporanea, impegnata in una profonda riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente e sul rapporto dell’uomo con la natura.

In occasione delle celebrazioni del Bimillenario Pliniano, la Fondazione Alessandro Volta presenta la mostra Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura, a Como dal 3 maggio al 31 agosto 2024, con il coordinamento artistico del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio.

[In primo piano Plinio il Vecchio. A fianco, Plinio il Giovane. Installation view. Credit Carlo Pozzoni]

La mostra si diffonde in città a partire dalle prestigiose sedi dell’ex chiesa di San Pietro in Atrio e del Palazzo del Broletto, coinvolgendo luoghi cittadini attraverso un percorso open-air, fino al nuovo spazio multimediale Vis Comensis, che apre per la prima volta al pubblico in questa occasione.

Il percorso espositivo presenta oltre quaranta opere provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane, tra cui le Gallerie degli Uffizi, i Musei Vaticani, la Biblioteca Palatina – Complesso monumentale della Pilotta, il Museo Archeologico di Firenze – Direzione Regionale Musei della Toscana, il Museo Archeologico Nazionale di Venezia – Direzione Regionale Musei Veneto, l’Opera della Primaziale Pisana e il Museo Palatino – Parco Archeologico del Colosseo, e dalle principali istituzioni cittadine come la Biblioteca Comunale di Como e la Diocesi di Como.

L’esposizione include inoltre opere di artisti contemporanei internazionali del calibro di Luigi Spina, Fabio Viale, Giulio Paolini, Andy Warhol e Cy Twombly, ispirate all’opera e alla storia di Plinio Il Vecchio.

La mostra vuole sottolineare l’importanza della sua opera per generazioni di letterati, scienziati e artisti – Petrarca, Boccaccio, Leonardo, Giovio, Winckelmann, Leopardi, Borges e Calvino sono solo alcuni dei suoi grandi studiosi e ammiratori – che, grazie alle sue descrizioni dei capolavori perduti dell’antichità hanno potuto dare un nome, un volto e un autore a gran parte delle opere del passato.

L’esposizione è accompagnata da un volume edito da 24 ORE Cultura, disponibile presso il bookshop della mostra, nelle librerie e online.

[Statua di Efebo nudo tipo Westmacott. Castelgandolfo, Antiquarium, Sala IV
Musei Vaticani]

LA MOSTRA
“Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura” guida il visitatore attraverso i secoli, per illustrare la rilevanza, la fortuna, l’influenza e l’eredità multiforme della Naturalis Historia e del suo autore sul processo di sviluppo culturale europeo.

Fulcro storico e artistico dell’intero percorso espositivo è costituito da due tra le più celebri e discusse opere statuarie dell’antichità: la Statua di efebo nudo tipo Westmacott conservata a Castel Gandolfo e concessa dai Musei Vaticani – da cui provengono anche i busti dei tre imperatori Tiberio, Tito e Augusto – e il Doriforo, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi insieme ai ritratti degli imperatori Claudio, Vespasiano e Domiziano e a quattordici gemme, esemplari antichi messi in relazione con il testo pliniano per sottolineare la grandiosità di questi preziosissimi oggetti.

La mostra offre al pubblico la possibilità di ammirare lo splendido Ritratto di Nerone del Museo Palatino, il Ritratto di Giulio Cesare dell’Opera della Primaziale Pisana, il Ritratto di Caligola, dalla collezione Grimani del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, oltre che le gemme con il Ritratto virile del cosiddetto Otone e il Busto con ritratto di Caligola del Museo Archeologico di Firenze e l’importantissimo manoscritto della Naturalis Historia, di Gaius Plinius Secundus, illustrato da Cristoforo Cortese proveniente dalla Biblioteca Palatina.

[Apollo Inv. Gemme 1921. Gallerie degli Uffizi]

AL PALAZZO DEL BROLETTO E NELL’EX CHIESA DI SAN PIETRO IN ATRIO
Nelle due sedi principali – Palazzo del Broletto (con un allestimento ricercato a cura dell’Architetto Paolo Brambilla) e l’ex chiesa di San Pietro in Atrio – la mostra si articola in sei sezioni che indagano diversi aspetti della sua vita e della sua fortuna:

“Plinio e il suo tempo”, dedicato all’illustrazione del ruolo di Plinio nella società del suo tempo; “Plinio e Como”, che racconta la storia della città di Como attraverso le voci dei suoi cittadini più celebri; “La Naturalis Historia e la sua fortuna”, che ricostruisce la fama della Naturalis Historia attraverso alcuni dei più importanti codici dell’opera; “Nobilia opera a Roma”, che illustra il ruolo dei capolavori greci nel contesto urbano di Roma e nella storia dell’arte antica; “I prodigi della natura. Le gemme”, approfondimento che indaga il mondo delle gemme, vero e proprio microcosmo che incarna al massimo grado le meraviglie della natura nella Naturalis Historia; “Il mito contemporaneo. Morte e fortuna di Plinio nel XX secolo” sezione dedicata all’influenza di Plinio, all’eruzione del Vesuvio e alla distruzione di Pompei ed Ercolano nell’immaginario contemporaneo e cinematografico.

[Installation view. Credit Carlo Pozzoni]

GLI ARTISTI CONTEMPORANEI IN MOSTRA
Ad arricchire la mostra, i lavori di importanti artisti contemporanei che richiamano le opere e la vita di Plinio il Vecchio, tra cui il fotografo Luigi Spina, con la prima assoluta del suo progetto “Interno pompeiano” (mostra a Roma vedi qui) e lo scultore Fabio Viale presente con alcune delle sue maggiori opere – tra le quali il Laocoonte, Venus e Kouros – sulle quali sovrascrive nuovi valori attraverso il processo di “tatuatura”, secondo una tecnica da lui stesso messa a punto.

Il dialogo con il contemporaneo prosegue con la serigrafia Vesuvius di Andy Warhol, l’opera Naturalis Historia di Giulio Paolini e tre serie dell’artista statunitense Cy Twombly: Natural History II, Six latin writers and poets e Five greek poets and a philosopher.

[Spazio multimediale Vis Comensis. Ph Kaos Produzioni srl]

ALLO SPAZIO MULTIMEDIALE VIS COMENSIS
È interamente dedicato a quattro tra i più importanti cittadini comaschi: oltre che Plinio il Vecchio, il nipote Plinio il Giovane (61 ca. – 114 d.C.), il cui epistolario ci restituisce la più vivida e intima descrizione dell’Italia nell’età imperiale, Paolo Giovio (1483-1552), fondatore del primo “museo” moderno in cui raccolse una rilevante collezione di ritratti di “uomini illustri” e Alessandro Volta (1745-1827), inventore della pila e scopritore del metano.

Il nuovo spazio multimediale Vis Comensis, situato in un palazzo storico di Como, dal XIX secolo sede del più importante liceo cittadino, è parte integrante del percorso espositivo. Qui per tutto il 2024 la terza sala, dedicata a celebrare ricorrenze e anniversari, accoglie infatti un approfondimento dedicato a Plinio il Vecchio. In una sorta di galleria virtuale, attraverso l’interazione vocale, il pubblico può attivare una breve narrazione visiva di alcune delle sculture più importanti dell’epoca romana, decifrabili grazie agli scritti di Plinio nel suo enciclopedico lavoro, la “Naturalis Historia”.

[Installation view. Credit Carlo Pozzoni]

LE PAROLE DEGLI ESPERTI
Spiega il curatore Gianfranco Adornato, Professore di Archeologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa: «La mostra intende celebrare la vita e l’opera di Plinio il Vecchio, illustrandone la straordinaria fortuna attraverso i secoli e la sua attualità nella società contemporanea, impegnata in una profonda riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente e sul rapporto dell’uomo con la natura.

 Attraverso una galleria di ritratti imperiali e di ricostruzioni di alcuni luoghi iconici della Roma di età Flavia, il visitatore è invitato a comprendere il ruolo di Plinio nella società del suo tempo, la sua carriera politica e militare, il rapporto con il potere, i numerosi viaggi in Europa, ovvero quel background che è alla base delle vaste conoscenze messe in campo nella stesura dell’opera, già apprezzata e consultata dagli autori contemporanei. Il volgarizzamento da parte di Landino e le edizioni a stampa rendono evidente la pervasività della Naturalis Historia nella cultura europea.

[…] Plinio continua a ispirare scrittori e artisti contemporanei sia attraverso il mito della sua morte che attraverso l’unicità della sua opera, intesa a descrivere in maniera ordinata il mondo in tutte le sue manifestazioni naturali. L’ultima sezione della mostra è dunque dedicata alla fortuna di Plinio nell’immaginario contemporaneo […]».

Aggiunge Luca Levrini, Presidente Fondazione Alessandro Volta e Presidente Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio: «La mostra intende ispirare il visitatore all’importanza della cultura classica, come elemento necessario per le sfide dell’oggi. Un’arte che intende emozionare ed incantare, ma anche insegnare che i valori etici e morali della nostra storia potrebbero essere ancora di ispirazione. L’ambizione è quella di sensibilizzare ad un Umanesimo pliniano, come riscoperta del sapere di Plinio il Vecchio e collocare nuovamente l’uomo al centro della natura e della vita. Plinio il Vecchio non ha scolpito statue, non ha dipinto quadri. Eppure, è presente indirettamente in molti di essi. Grazie a lui, infatti, è stata trasmessa la conoscenza ed il contesto immateriale del sapere, fonte d’ispirazione per l’arte. La mostra a lui dedicata rende quindi plastica la sua Naturalis Historia, quasi che la sua immensa opera scritta si sia concretizzata in statue della cultura antica. Valorizzare tali principi significa esaltare convintamente la cultura come splendida identità nazionale italiana, oggi rappresentata nella mostra di Como dalle opere di alcuni dei più importanti musei nazionali». 

C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa del 2 maggio 2024


IL CATALOGO DEL MONDO: PLINIO IL VECCHIO E LA STORIA DELLA NATURA      
3 maggio – 31 agosto 2024          

Ex Chiesa di San Pietro in Atrio
Via Odescalchi, Como

Palazzo del Broletto
Piazza del Duomo, Como

Info: Fondazione Alessandro Volta
Via per Cernobbio 11, 22100 Como (CO)
tel. 031 579811
mail: plinio23@fondazionealessandrovolta.it
biglietti: https://bit.ly/4djVRAJ
www.plinio23.it