Un emozionante percorso di arte e di fede lungo 8 secoli. All’interno delle mura medievali di Cittadella, in provincia di Padova, il nuovo Museo del Duomo riapre i battenti, in veste rinnovata e in nuovi spazi. Sorge contiguo al Duomo e ingloba anche quanto rimane della precedente chiesa medioevale, con i suoi preziosi affreschi. Il Museo offre emozioni grandi pur nel numero contenuto delle opere esposte, selezionate tra quelle raccolte nei decenni precedenti. Una scelta precisa, che privilegia la qualità sulla quantità, per offrire pitture e sculture, e anche esempi di arti applicate, eccezionali per livello o per significato.

In primis la grandiosa Cena in Emmaus, capolavoro datato 1537 di Jacopo da Ponte detto Bassano e, poco discosta, una Flagellazione della fine XVI secolo, già attribuita a Palma il Giovane ma più verosimilmente riconducibile ad Andrea Vicentino. Basterebbe la grande tempera su tavola raffigurante il Compianto sul Cristo morto, capolavoro della pittura veneta di metà Quattrocento, attributo da Federico Zeri ad Andrea da Murano, per giustificare una visita al nuovo Museo del Duomo.

Jacopo da Ponte 1510-1592, Cena in Emmaus, 1537

Proviene dall’antica chiesa abbaziale il Sant’Antonio Abate del XV secolo, in pietra di Vicenza con tracce dell’antica originale policromia. È un’opera di solida potenza espressiva, che richiama i secoli in cui sorse Cittadella, città murata medievale tra le più belle al mondo, con la chiesa posta al centro dell’elisse delle sue alte mura, oggi percorribili lungo i quasi due chilometri del Camminamento di Ronda. L’attuale chiesa è di epoca neoclassica, ma quella primitiva non è scomparsa e conserva architetture e preziosissimi affreschi di età medievale: una duecentesca Madonna con il Bambino e Santa Margherita, una Crocifissione trecentesca di sapore giottesco, i monumentali Sansone e Golia e quel che rimane di un ciclo affrescato da Jacopo Bassano tra il 1537 e il 1539. Testimonianze d’arte e di storia che fanno parte del percorso museale proposto al visitatore negli attigui spazi aperti al culto.

Nelle sale museali, tra gli altri pezzi di rilievo, spiccano le sculture lignee, tutte di epoca tardo medievale o rinascimentale; il rarissimo Parato in terzo, impreziosito da ricami di raffinata fattura del sec. XVI; il reliquiario quattrocentesco opera di Bartolomeo da Bologna; lo Stendardo processionale dedicato a san Girolamo; il maestoso Apparato per le Quarant’ore, in legno intagliato e dorato.

M.C.S.
Fonte: Studio Esseci maggio 2021
Immagine di apertura: Andrea da Murano (sec. XV) Compianto sul Cristo morto, seconda metà XV secolo.

Museo del Duomo
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