Pittore, scultore, designer e insegnante: nel suo percorso, iniziato negli anni Novanta, Tiziano Bonanni ha attraversato diverse fasi creative sperimentando tecniche espressive sempre nuove. La sua produzione artistica ha guardato, sin dagli esordi, a tematiche sociali ed esistenziali, con una svolta stilistica a partire dagli anni Duemila, quando ha iniziato a sperimentare materiali diversi stratificati fra loro. Ha così preso vita una serie di opere denominate GenS (Generative Stratification Style): figure frammiste a residui di scarto, “transizioni” di un pensiero che prende forma nella materia.

Questo percorso artistico, viene raccontato dallo stesso Bonanni in un libro, “L’artista marziale” pubblicato da Europa Edizioni nella collana Edificare Universi. Le pagine sono appunti di vita e osservazioni attente, una sorta di diario ordinato in cui le opere realizzate nel corso degli anni trovano spesso giustificazione nell’avvicendarsi di fatti storici e personali, che emergono attraverso racconti e riflessioni.

Transizione di una bambina artificiale

Tiziano Bonanni scrive del suo senso del Sacro, della sua ricerca di giustizia in un mondo fatto di diseguaglianze, delle crudeltà che ha incontrato nel suo cammino. Tutti elementi che si riconoscono nelle sue opere.

C.S.M.
Fonte: Davis & Co, 3 settembre 2021
Immagine di apertura: Medusa, la bellezza rinnegata




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