Nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, tre delle cinque Sale dei Pianeti – quelle dedicate a Saturno, a Giove e a Marte – sono state oggetto, dal 1996 al 2008, di una complessa campagna di restauri da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Gli studi effettuati sulla tecnica delle pitture murali e degli stucchi che le inquadrano, e i risultati del restauro, hanno offerto l’occasione a un gruppo di specialisti di storia dell’arte e storia dell’architettura per ripensamenti e approfondimenti su molti aspetti del grande ciclo, il più importante del Barocco a Firenze.

I risultati, insieme a quelli che riguardano l’intervento di restauro, sono raccolti nel volume riccamente illustrato ‘Palazzo Pitti. Le pitture murali della Sala dei Pianeti’ (Silvana Editoriale), curato dalla storica dell’arte Cecilia Frosinini, già direttrice del settore pitture murali all’Opificio delle Pietre Dure. Il libro offre materia di studio e riflessione su un contesto di enorme importanza per la storia dell’arte in Europa.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha spiegato che «La decorazione delle sale dei Pianeti a Palazzo Pitti segna una svolta nel concetto di reggia barocca, e come spesso succede a Firenze, inaugura una moda che ben presto divampa in tutta Europa…Il libro è un invito a visitare la Galleria Palatina con una nuova curiosità, alzando gli occhi dai capolavori delle pareti, alla pittura ariosa e agli stucchi del soffitto: una strepitosa scenografia barocca come solo il grande Pietro da Cortona poteva concepire».

La curatrice Cecilia Frosinini ha sottolineato che «… è particolarmente importante che i grandi restauri siano accompagnati da una altrettanto importante campagna di studi storici, storico-artistici e, nel campo delle pitture murali, anche di storia dell’architettura…».

LE SALE DEI PIANETI DI PALAZZO PITTI
Fra il 1641 e il 1643, Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 – Roma 1669), ideò e in parte realizzò su commissione del granduca Ferdinando II de’ Medici il grande ciclo decorativo delle sale di rappresentanza di Palazzo Pitti. Dopo il suo definitivo ritorno a Roma, nel 1647, Pietro da Cortona venne sostituito dall’allievo e collaboratore principale, Ciro Ferri che concluse l’impresa nel 1665, adoperando cartoni realizzati sotto la supervisione del maestro.

L’innovativa e grandiosa decorazione delle volte, che comprende pitture ad affresco e stucchi, mirava a costruire un effetto straordinario, all’epoca, a Firenze, in cui le tre arti – pittura, scultura e architettura – creavano un ambiente aperto e senza limiti spaziali.

Il tema principale, quello delle fasi della vita e dell’attività del sovrano, dalla giovinezza fino all’età matura, si esplica attraverso rappresentazioni mitologiche ed astronomiche, legate all’interesse della corte medicea per le recenti scoperte galileiane dei cosiddetti “astri medicei”, i satelliti di Giove.

Ognuna delle cosiddette Sale dei Pianeti, inizialmente pensate in numero di sette, poi ridotte a cinque, è dedicata a una divinità e un pianeta che illustrano l’educazione affettiva del principe (Sala di Venere); la sua formazione all’apprezzamento delle arti (Sala di Apollo); le sue virtù eroiche (Sala di Marte); il buon governo (Sala di Giove); il coronamento della fama e della gloria (Sala di Saturno).

C.S.M.
Fonte: Press Office Uffizi, 10 dicembre 2021

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