Alla metà del Cinquecento, Vicenza, fra le aree più dinamiche in Europa per la produzione e il commercio della seta, conosce una sorprendente trasformazione, diventando una capitale della cultura grazie al progetto della cosmopolita nobiltà cittadina, che investe e scommette sulla visione di un gruppo di giovani artisti. Sono il genio dell’architettura Andrea Palladio, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e il grande scultore Alessandro Vittoria. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’Antico, nata nella Roma di Michelangelo e Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”, la cui forza permetterà loro di scardinare i modelli tradizionali dominanti a Venezia, insieme alle suggestioni offerte da artisti quali Giulio Romano e Parmigianino.

foto Luca Zanon

La rassegna dal titolo “La fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza. Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria”, ricostruisce questo straordinario periodo, cinquant’anni di vita artistica nella Terraferma veneta, dal 1550 alla fine del secolo. 

Attraverso più di 80 opere, molte delle quali inedite, provenienti dal Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, le collezioni di Birmingham Museums Trust, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria Borghese,il percorso, allestito dal 11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022, indaga i meccanismi di produzione e i processi creativi che si celano dietro i capolavori, raccontando il loro “making of”, la loro fase di realizzazione, individuando coordinate materiali e storiche entro cui sono stati concepiti.

Nella mostra, a cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco, molte opere sono accostate, per la prima volta, ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e bozzetti che le hanno “prefigurate”, alle riproduzioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista. Non mancano confronti tra i processi creativi propri a scultura, pittura e architettura con l’individuazione di rilevanti analogie, ad esempio, nel metodo di lavoro di Veronese e Palladio, con uno sguardo sinottico originale sulle tre arti.

Valerio Belli, Medaglione intagliato: bacio di Giuda, cristallo di rocca e argento dorato, 1523-24, Musei Vaticani, Palazzi Apostolici Vaticani, Sala della Farmacia II

Grazie alla collaborazione con un team di specialisti di storia economica, è possibile soffermarsi anche su un aspetto generalmente meno noto: nel Cinquecento la nascita del collezionismo e del mercato dell’arte modifica profondamente le modalità produttive delle botteghe. Una ricerca approfondita permette di conoscere i prezzi delle opere esposte, paragonandoli agli oggetti della vita quotidiana di allora.

Ad esempio, uno dei dipinti più belli e originali della pittura del Cinquecento, Ritratto di due cani legati a un tronco di Jacopo Bassano, in arrivo dal Louvre di Parigi, valeva solo il doppio di un paio di guanti maschili e oltre settecento volte meno della splendida croce di cristalli di rocca incisi di Valerio Belli per papa Clemente VII, in prestito dai Musei Vaticani.
È possibile visitare la mostra accompagnati dal racconto dei curatori. Catalogo edito da Marsilio Arte.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Marsilio Arte, 10 dicembre 2021
Immagine di apertura: Jacopo Bassano, Ritratto di due cani legati a un tronco, 1548-1550 ca.,
Musée du Louvre, Parigi

LA FABBRICA DEL RINASCIMENTO
Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza
Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria
11 dicembre 2021 – 18 aprile 2022

Basilica Palladiana
Vicenza
www.mostreinbasilica.it 

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